Vi presentiamo un'intervista congiunta a Franco Forte, editore, scrittore di bestseller e curatore di numerosi progetti, in libreria dal 10 giugno 2014 con il romanzo: Gengis Khan – Il figlio del Cielo, Oscar Bestseller Mondadori, insieme a Emanuele Manco, curatore di FantasyMagazine.

Con loro abbiamo parlato della collana Urban Fantasy Heroes, edita da Delos Digital, di cui Emanuele Manco è autore del primo episodio e della bibbia di serie.

Dalla proposta di Franco Forte è partita la scintilla che ha fatto nascere la seconda serie che la Delos Digital ha concepito come progetto aperto a tutti gli scrittori. La prima, lo ricordiamo, è stata The Tube, arrivata alla seconda stagione, che ha già dato vita a due spin-off: Exposed e Nomads.

Dopo il successo di Fantasy Tales è nata la bellissima collana Urban Heroes, una saga che viaggia sui binari del fantastico ma affonda le sue radici nel realtà. Si è scelti di innestare il Fantasy con la quotidianità, e i lettori sentono in qualche modo di farne parte. LUrban fantasy crea davvero un filo più diretto con i lettori?

Franco Forte: Se dobbiamo fare affidamento sulle classifiche di vendita, direi proprio di sì, visto che questo genere letterario ormai ha conquistato tutta la fascia cosiddetta Young Adult, ma anche parecchio pubblico femminile, che oggi è l’80% del mercato. Dunque, i lettori sentono l’esigenza di leggere questo genere di storie, e gli editori non possono fare a meno di proporle. Con Urban Fantasy Heroes, Delos Digital cerca di inserirsi nel mercato con un prodotto originale e capace di coinvolgere non solo i lettori, ma anche gli scrittori, visto che la saga è tutta da costruire e dovrà avvalersi degli spunti suggeriti dagli autori stessi grazie alla partecipazione a un contest letterario, il cui regolamento si può trovare qui: www.writersmagazine.it/forum/viewforum.php?f=94

Emanuele Manco: In tutta sincerità credo che ci sia spazio per tutte le variazioni sul tema del fantastico. In questo tempo la Fantasy televisiva e cinematografica raccoglie successi sia tramite i classici, come Tolkien, che a mezzo del grande schermo con i supereroi, anche essi molto affini allo Urban Fantasy. Anzi, a mio parere, lo sono a tutti gli effetti. Si può realizzare un prodotto di evasione pur parlando del nostro mondo, consci che nel momento in cui si raccontano luoghi piuttosto affini alla nostra esperienza, essi possono variare per esigenze letterarie. Diventano così ambientazioni di fantasia pieni di elementi in comune con quelli reali e aventi lo stesso nome e la stessa toponomastica. Per questo la sfida che proponiamo agli scrittori è di confrontarsi con città autentiche, focalizzate con il filtro del fantastico. Credo che raccontare di luoghi che si conoscono, rendendoli co-protagonisti delle storie, sia una bella opportunità per gli scrittori.

Il protagonista è un informatico, figura professionale in evidente sviluppo, ma che purtroppo non è esente dalle difficoltà e dalla crisi del nostri giorni. Il richiamo alle condizioni attuali dei lavoratori in un testo Fantasy credo sia un segnale importante, una novità su cui meditareChe ne pensi?

FF: Di certo ormai parlare di informatici è come parlare di ingegneri, medici, architetti. Una professione molto diffusa, che in tanti hanno deciso di intraprendere. E come tale, ha i suoi alti e bassi, le sue difficoltà e le gioie tipiche del lavoro (se qualcuno riesce a trovarcele…). Anche questo, dunque, è un elemento che ci porta più all’interno della storia, accanto ai nostri protagonisti, per far vivere al lettore momenti di “realismo magico”, in cui evadere dal quotidiano grazie al potere della narrativa. E del fantastico, naturalmente.

EM: É il protagonista di una storia, la prima della serie, ma non l'unica. Nel  costruire il personaggio ho attinto dalle mie esperienze e ho delineato una figura verosimile. Parlare di personaggi che non hanno nulla da fare tutto il giorno, se non girare per boschi e cacciare draghi,

è irreale. Anche in questo caso la lezione è quella dei super eroi con super problemi di Stan Lee. Cosa accade a una persona che ha problemi reali, come trovare lavoro o andarci ogni giorno, che deve pagare il mutuo o l'affitto o il meccanico per l'auto o il motorino, quando si trova davanti allo straordinario, all'inconsueto. E quando scopre di avere poteri magici, una super forza o altre capacità? Questi poteri possono essere un’opportunità, ma anche un problema. Dipenderà dalle scelte personali, o dalle situazioni contingenti. Ogni personaggio dovrà giocare con le carte che la vita gli ha dato in mano. Possiamo sempre avere fortuna nella vita?

I Demoni di Pandora sono solo quelli informatici o rappresentano metaforicamente anche Demoni della società attuale?