E' stato pubblicato a settembre 2010 dalla Fanucci Editore il volume La saga di Monster Girl in cui sono raccolti i cinque romanzi brevi dello svedese Stefan Ljungqvist.

Protagonista di questa avventura per ragazzi è Mira, una bambina di quasi tredici anni, forte e coraggiosa.

Mira vive in Svezia, una Svezia diversa da quella che conosciamo, lontana anni luce da quella livida e fredda di John Ajvide Lindqvist e del suo Lasciami entrare.

In questo mondo in cui magia e tecnologia camminano di pari passo, umani e mostri convivono più o meno pacificamente, cercando di non incrinare il delicato equilibrio raggiunto alla fine delle Guerre Bestiali. I mostri nella maggior parte dei casi si sono isolati dagli uomini, e quelli che vivono in mezzo a loro lo fanno cercando di mantenere l'anonimato per paura dell'Ente per i mostri.

Nei laboratori di questa agenzia governativa il perfido dottor Duval, aiutato dagli agenti Tempelman e Vargas, conduce esperimenti su ragazzi mostro per mettere a punto una medicina in grado di bloccare i loro poteri: la Mostrocina. La Mostrocina, inventata dal dottor Duval, è l'unica cosa in grado di tenere a freno la fantasia dei bambini e in grado di bloccare i loro sogni; e questo è molto importante perché è dalla fantasia e dai sogni che discende il potere dei mostri.

Duval, Tempelman e Vargas lavorano alacremente nell'attesa che venga il momento di scontrarsi con il Portento, l'unico mostro leggendario in grado di riunire il mondo degli umani e quello dei mostri o di causare la loro distruzione.

Tutto questo, però, Mira ancora non lo sa. Sebbene da quanto ha compiuto dieci anni ogni notte a mezzanotte si trasformi in un mostro dai capelli lunghi, lunghi artigli gialli e denti aguzzi, è presa da altri problemi: i compagni di scuola che non l'accettano e le fanno scherzi crudeli, i cattivi rapporti con la mamma adottiva e il desiderio di scoprire cosa ne è stato dei suoi veri genitori e del fratellino Sylvester.

Una notte, per puro caso, Mira si imbatte negli uomini dell'Ente per i mostri e da questo incontro fortuito la sua vita cambierà.

Armata solo di uno zaino in cui ha messo al sicuro i pochi ricordi della sua vera famiglia, Mira lascia casa sua e parte alla volta di un viaggio di salvataggio che la porterà a sfiorare spesso la morte.

Monster Girl è un libro per ragazzi che ha come tema portante quello della famiglia, ma allo stesso tempo affronta alcuni aspetti che accompagnano i ragazzi nel passaggio all'adolescenza: la paura di non essere accettati, il sentirsi diversi, l'insicurezza e la fatica ad accettare il proprio corpo così com'è.

Tutte cose su cui l'autore batte con insistenza e che Mira affronta durante la sua avventura fino all'epilogo in cui capisce che che ha un posto ben definito nel mondo e che alla fine dei conti lei non è altro che "un normale mostro".

Il libro si apre in un modo un po' stentato e la presentazione della piccola protagonista genera qualche dubbio o perplessità. Molte cose vengono date per scontate e alcuni elementi introdotti nel racconto forse avrebbero meritato una trattazione diversa o più approfondita: il modo in cui la bambina apprende di essere stata adottata, lo zio che le spiega che i suoi genitori sono scomparsi e che suo fratello più piccolo è tenuto prigioniero.

Dopo poche decine di pagine, però la storia prende a svilupparsi più linearmente in un crescendo senza grandi colpi di scena. Ljungqvist però continua a dare alcune cose per scontate, lasciando nella narrazione alcuni passaggi poco chiari.

Il volume è autoconclusivo, ma il finale lascia spazio a una possibile prosecuzione della storia, a misteri ancora da svelare. 

Quanto ai personaggi, questi si distinguono in due categorie ben precise: i personaggi di primo piano che hanno una forte caratterizzazione, senza sfumature, e quelli secondari, figure di contorno appena abbozzate.

Mira è coraggiosa e determinata, suo fratello più timoroso, il dottor Duval è il Cattivo, mentre Tempelman e Vargas, uomini disposti a tutto ma con poco cervello, sono poco più che macchiette.

Nel corso della narrazione vengono introdotti nuovi personaggi, alcuni semplicemente abbozzati - è il caso della maggioranza dei mostri che incontra Mira - altri maggiormente definiti, che contribuiscono ad agitare le acque in cui si muovono i due fratellini Mira e Sylvester.

Nello scontro tra Mira e Duval intervengono forze terze: gli Anziani, una sorta di consiglio dei mostri, un Estraneo, un essere ingovernabile che odia ferocemente gli umani, e la Sibilla, un mostro le cui macchinazioni per impossessarsi di un potente manufatto magico di Mira rischiano di condannare i mostri alla prigionia o alla morte.

L'autore ha dimostrato molta fantasia nell'inventare oggetti o alimenti esotici che hanno dato un tocco più magico alla vicenda, anche se con la "carta da parati a pixel" o le "uova di mammifero" ha rischiato di strafare. In tutto questo però, non c'è un ricorso continuo o eccessivo alla magia. La magia non è vista come la forza in grado di risolvere qualsiasi problema. Anzi, Mira può ricorrere a una delle sue abilità solo come ultima risorsa e solo in presenza di un motivo serio e importante.

Quanto alla scrittura, Ljungquist ha scelto uno stile semplice con frasi brevi e con poca punteggiatura in modo da non appesantire la lettura.

Questo accorgimento viene vanificato, soprattutto all'inizio del libro uno, Legami di sangue, dal fatto che l'autore ripete eccessivamente i nomi propri dei personaggi.

Il risultato è una serie di periodi molto semplici che iniziano quasi invariabilmente con il nome di Mira o di Duval, quando sarebbe stato possibile sostiure i nomi propri con altri sostantivi, quali "la bambina" o "il dottore", che avrebbero comunque reso chiaro il soggetto, o alternativamente l'oggetto, della frase. Questo piccolo difetto viene corretto con il susseguirsi delle pagine.

Nel complesso La saga di Monster Girl è una lettura scorrevole e non impegnata, consigliata a bambini dai 9 o 10 anni in su.