La visione di Kylaah sta per avverarsi. Uno dei kurann, nell’ombra, tesse malefiche trame per rovesciare il potere e ridisegnare i vertici dell’Antica Stirpe.

Mentre i fili della sorte burattinaia si muovono fino a intrecciarsi, Cris ha un unico obiettivo: trovare e uccidere l’assassino del padre. Ma i suoi piani non possono prevedere una madre che ritorna dopo molti anni per sconvolgergli la vita; tanto meno prevedono Lory, la ragazza arrivata con lei da Edimburgo che farà vacillare ogni sua certezza.

Per Cris la vendetta ora è lo scopo della vita, il resto solo un intralcio da eliminare.

Neppure a Lory, giovane donna dalla sensualità dirompente, sarà concesso di distogliere un guerriero come lui dall’obiettivo primario. Impareranno presto che non c’è nulla di più incerto delle certezze. Quando l’amore è una variabile del destino, tutte le regole vanno riscritte per spezzare l’anello debole nelle infide catene dell’Insidia.

Con queste parole l’editore presenta il romanzo. Insidia è il sequel di Implosion, e non solo.

L’opera, finalista al premio Bancarella 2013, è l’evolversi di una storia che guarda oltre i soliti clichè di genere. Sì, perché pur essendo un paranormal fantasy, presenta pure tutti i crismi di uno splendido thriller e di un infuocato Romance. Sovente si sconfina nella contaminazione tra generi, condivisibile o meno, ma Insidia rappresenta l’emblema di una confortevole apertura a influenze diverse, mescolate e unificate a mezzo di un esperto ed equilibrato dosaggio. Non si tratta più di dar voce a figure metafisiche che vivono e non vivono, come nella maggior parte degli eroi odierni del paranormal fantasy, e neppure di cucire vesti gravide di miele e allori per un vincente eroe del Romance. Insidia si discosta da tutto ciò, e si innesta nella psicologia del profondo e del vissuto collettivo, pur rispettando i vincoli conoscitivi ed emotivi dei vari generi.

L’autrice fa emergere le pulsioni individuali e le concilia con quelle collettive dell’egoismo, della prevaricazione e del potere. Un romanzo dal respiro molto più ampio di quello che si vorrebbe intendere. La metafora della trama non è altro che lo specchio fedele dell’attuale società, improntata sulla continua lotta al potere, senza esclusioni di colpi.

I personaggi della M.J.Heron funzionerebbero con qualsiasi altro genere, poiché custodiscono verità valide sempre e ovunque.

Alcuni personaggi di Implosion riappaiono in Insidia sotto una luce nuova, a cominciare da Armand Castelli, uno dei più potenti generali dell’Antica Stirpe dei Kurann; la dolcissima umana Katherine, figlia di Robert Evans, l’uomo che Armand dovrebbe uccidere. Nonostante gli ostacoli che incontreranno lungo il cammino, Armand e Kate sono uniti da un intenso legame e appariranno più uniti che mai.

Se c’è un personaggio che in Insidia ha fatto sognare ad occhi aperti quello è il raffinato Cris, il quale ha un solo obiettivo: vendicarsi di Venom, suo zio, che ha ucciso suo padre e vuole usurpare il trono dei kurann.  Ma dalla Scozia giunge sua madre Cora, che però Cris disprezza. Cora sembra meritare tutto il risentimento del figlio, ma anche no. Del resto Cris conosce solo una parte delle complicate vicende di vita di sua madre. E quando quest’ultima gli dirà che suo padre l’avrebbe abbandonata nel peggior momento di difficoltà psico-fisica, l’autrice mostra tutta la maturità professionale acquisita nel tempo e cattura l’attenzione del lettore fino all’ultima parola.

Quanti si noi si sono immedesimati nel personaggio di Cora quando Cris le chiede: ‘’Hai paura che la storia si ripeta? Pensi che papà avrebbe continuato ad amarti se il tuo livello sociale

fosse stato diverso?’’ Chi di noi non si è posto le stesse domande?

Pari merito al personaggio di Lory, una ragazza forte quanto sensuale, che attirerà l’interesse e i sensi del raffinato Cris. Tra quest’ultimo e la bella Lory nascerà un legame intenso, delicato. Bellissime le scene in cui Cris comincia a guardare Lory con occhi diversi. La spia, la segue e ricambia le sue piccanti provocazioni: ‘’Cris si mosse furtivo e si fermò dietro una delle due colonne doriche Lei era intenta a leggere, la schiena appoggiata al bracciolo, le gambe piegate. Portava dei ridicoli calzettoni di lana di un acceso rosso veneziano, in coordinato con un pullover di mohair dello stesso colore, con le maniche che arrivavano a coprire quasi del tutto le dita. La gonnellina nera però non gli sembrava ridicola.’’

In questo breve passo si evidenzia tutta l’umanità e la semplicità dei due cuori, così realistici e sinceri, così buffi e allo stesso tempo amabili. Anche il legame tra i due è messo continuamente alla prova da complotti, tradimenti e incertezze. Il loro amore rischierà spesso di essere stritolato dalle trappole, dai complotti e dal male. Persino lo zampino di un traditore attenta alla serenità dei kurann e potrebbe mettere in difficoltà il re e annientare l’Antica Stirpe.

Insidia accoglie tra le pieghe di un immaginario fantastico anche il timore di un futuro avverso, lesivo,come può essere la trw-killer, (Television and Radio Killer Waves),’’un’arma di distruzione di massa basata su un software in grado di generare un’alternanza di emissione di infrasuoni e ultrasuoni che porta a una reazione nucleare all’interno delle cellule cerebrali. Dopo pochi

secondi di esposizione qualunque essere vivente viene immobilizzato da un dolore lancinante alla testa, i vasi sanguigni iniziano a scoppiare, ed entro il minuto successivo sopravviene la morte clinica.’’ Perché vorremmo negare che simili realtà non risiedano negli incubi di ciascuno di noi?

Un romanzo che, dopo la lettura, induce a riflettere, non solo sulle complesse vicende interne della trama, ma direttamente a quelle dell’attuale vita politico-sociale.

La trama è alquanto lineare, non mostra cedimenti strutturali, e neppure vuoti logici da colmare. L’uso calibrato ed efficace dello show/don't tell è frutto di una crescita professionale senza dubbio esponenziale, che ha distinto il cammino dell’autrice. La scrittura è snella, diretta ma non tagliente. Un giusto dosaggio di chiarezza e incisività. Il perfetto editing si evince anche dall’uso limitato di avverbi, che mai guastano il ritmo delle parole, o la magia dei periodi, lunghi o brevi che siano. La punteggiatura è variegata, si plasma all’evento e alla personalità dei personaggi. Uno stile morbido, ma capace di avvolgere e catturare l’interesse del lettore in ogni scena. I dialoghi tengono egregiamente a bada la vena poetica ed evocativa che spesso incombe nelle storie di passione, di brio o di sentimento. Dialoghi credibili, coerenti, che affidano piena autonomia al personaggio.

E se da un lato l’abile M.J. Heron allenta il passo nella descrizione dei luoghi, che appaiono meno incisivi di altri elementi, dall’altro dona forza e spessore ai personaggi. Il ‘’deus ex machina’’ di Insidia non è dunque solo l’autrice, ma i personaggi stessi; ciascuno di essi ha ruolo strategico, insostituibile. In alcune scene predominano più alcuni di altri, ma tutti vivono intensamente la loro parte.

In conclusione, il romanzo è una favolosa alternanza di intrigo e passione, di guerra e di pace, di spietatezza e di dolcezza, di finzione e di verità. Una miscela esplosiva, indimenticabile, che non lascia spazio a nefasti pregiudizi e a leggiadre sfumature.