"E’ una storia insolita. Ed è interessante avere fantasy, reality e dramma in un unico film. Un’ottima combinazione". Così risponde Jerry Bruckheimer, intervistato sul set di Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo nel lontano novembre 2008.

Ne è passata di acqua sotto i ponti e da allora il produttore di Pirati dei Caraibi è riuscito a realizzare quello che nel 2008 era un progetto e oggi è un film atteso da fan in tutto il mondo e di prossima uscita.

Sui protagonisti della pellicola, Jake Gyllenhaal (Dastan) e Gemma Arterton (Tamina), Bruckheimer è apparso sicuro fin dalle prime fasi di lavorazione: dell’ex Donnie Darko il produttore dice che "E’ un bravissimo attore e una persona molto attraente [...] Mi piace un certo tipo di attore e Jake è sicuramente uno di questi", mentre sull’Andromeda di Scontro tra Titani afferma: "Abbiamo visto tante giovani attrici e lei era di sicuro la più interessante".

I protagonisti della vicenda hanno, secondo Bruckheimer, un ruolo fondamentale per la riuscita di un film: "Prima deve funzionare la storia, poi i personaggi, poi tutta l’azione. Queste sono le diverse fasi che bisogna affrontare".

In questo caso la storia di base, ispirata all’omonimo videogioco Prince of Persia, già c’era e si è cercato di mantenere tutti gli aspetti più interessanti della trama e quanti più personaggi originali possibili, pur nell’impossibilità di rispettare l’originale al 100%. Il cardine delle scelte produttive effettuate da Bruckheimer è stato il desiderio di non scontentare i fan di Prince of Persia, puntando però su un pubblico molto più ampio dei soli videogiocatori: [i fan] "Sono importanti per noi e ci auguriamo che vadano a vedere il film, ma non possiamo certo contarci... è impossibile saperlo. Gli appassionati del videogioco possono non esserlo più quando il film uscirà nelle sale. Possiamo solo provare a fare un film divertente, con personaggi e temi interessanti. Se si consegue questo obiettivo, in genere il pubblico va a vedere il film. Se si fa solo affidamento sugli appassionati dei videogiochi, si finisce per ignorare un intero mercato".

Anche Jordan Mechner, il creatore di Prince of Persia, ha avuto un ruolo importante nella realizzazione del film: secondo Bruckheimer "ha partecipato all’intero processo e ne è molto soddisfatto. Si è rivelato un ottimo partner". 

Il produttore si è dichiarato molto contento anche di Mike Newell, scelto “ […] Per le sue opere. E’ raro trovare un regista che faccia Donnie BrascoHarry Potter. Ha dimostrato di saper gestire film drammatici, grandi film d’avventura e soggetti umoristici. E’ un regista estremamente versatile. E questo film contiene tutti gli elementi appena citati”.

Interrogato sull’inevitabile paragone con Pirati dei Caraibi, Bruckheimer ha risposto "Possiamo solo sperare che vada altrettanto bene. E’ un film diverso, però, e spesso offrirà un altro tipo di intrattenimento. C’è molta più avventura, con un altro tipo di feeling. Il tono sarà simile, mi auguro, vale a dire un film d’azione con una storia d’amore".