La notizia in sé è semplice, e può essere riassunta in una sola frase: il 2 febbraio è stato pubblicato ufficialmente Le torri di mezzanotte, tredicesimo e penultimo volume della Ruota del Tempo scritto da Brandon Sanderson sulla base degli appunti lasciati da Robert Jordan prima della sua scomparsa.

Un po’ lunga, ma è pur sempre una frase sola. Questo, a essere estremamente rigidi, è quanto impone il dovere di cronaca: la segnalazione della pubblicazione di un romanzo importante per il genere di cui ci occupiamo. Il resto sono solo chiacchiere, informazioni accessorie, tocchi di colore, ricordi e commenti da fan, anche se ogni informazione fornita è rigorosamente vera. Solo che c’è modo e modo di scrivere.

Come ha affermato George R.R. Martin in un’intervista rispondendo a chi lo accusava di essere prolisso e di dedicare troppo spazio alle descrizioni araldiche o alle portate di un banchetto, la letteratura non è solo trama, altrimenti sarebbe sufficiente leggere un riassunto del romanzo e non il romanzo stesso. Martin vuol far immergere il lettore nel suo mondo, facendogli percepire persino odori e sapori. E un articolo può semplicemente enunciare un fatto, o affiancarlo ad altri fatti veri per far percepire cosa provi il fan nel leggere la notizia stessa.

Il 2012 secondo il calendario cinese è l’anno del Drago, e c’è un Drago del quale i lettori seguono con impazienza da anni le vicende. Il suo nome è Rand al’Thor, il suo destino è stato profetizzato da tempo immemore e proprio quest’anno lo vedremo compiersi definitivamente. Se per il 2012 i Maya hanno profetizzato la fine del Mondo così come lo conosciamo, per Randland, la terra in cui si muove Rand, la fine del Mondo è iniziata. La Ruota gira, recita un vecchio proverbio. La Ruota tesse e la Ruota disfa, recita un altro. E con il suo girare, un girare senza fine, la Ruota sta giungendo infine alla fine.

In Presagi di tempesta Rand aveva avuto la sua apocalisse, nel senso greco di rivelazione. Era salito sul monte, e quando ne era sceso non era più stato lo stesso. Dopo quell’episodio tutta Randland non può più essere la stessa.

Avevamo lasciato la storia in un momento di luce, e la ritroviamo in uno di oscurità. Il prologo del romanzo ci ripropone diverse figure già viste – una delle quali sorprendente, e il cui solo nome costituisce uno spoiler – ma anche un punto di vista inedito. E ci fa scoprire che Tarmon gai’don è iniziato. Ecco qui il principio della fine, cominciato in Italia questo mese e destinato a trovare la sua apocalisse, nel senso moderno di fine del mondo, negli Stati Uniti prima della fine dell’anno, quando Sanderson darà alle stampe A Memory of Light. Per la prima volta, anche se solo per pochi mesi, Italia e Stati Uniti si troveranno insieme, fermi nello stesso punto, nell’attesa di un evento terribile che in poche centinaia di pagine potrebbe spazzare via tutto.

L’Occhio del Mondo risale al 1990. Il primo volume della monumentale saga di Jordan è arrivato in Italia abbastanza presto, nel 1992, a opera della casa editrice Mondadori. La pubblicazione della Ruota del Tempo, però, si è sovrapposta alla vicenda editoriale della casa editrice Leonardo/Interno giallo, prima assorbita dalla casa editrice Mondadori e poi definitivamente sparita. Con la cancellazione di un marchio in forte crisi sono cessate improvvisamente le pubblicazioni di saghe già iniziate e proseguite da Interno Giallo/Mondadori, fra le quali c’era anche La Ruota del Tempo. Era il 1995, e per molti anni i fan italiani di Jordan non avrebbero più potuto proseguire la lettura. Per una riedizione dell’Occhio del Mondo si è dovuto aspettare il 2002, quando Fanucci ha riportato nel nostro Paese uno degli autori più importanti del genere fantasy. Da quel momento è iniziata una rincorsa non dichiarata, che ha visto i lettori italiani sempre più vicini a quelli americani in termini di libri conosciuti. L’ascesa dell’ombra, pubblicato nel 2004, è il primo dei romanzi inediti pubblicati da Fanucci. Con il quarto volume, tradotto ben nove anni dopo il terzo, la storia ha ripreso a camminare, e ha trovato un orizzonte più vasto.

Chi ha letto la saga lo sa, con L’ascesa dell’ombra gli orizzonti si allargano. Non si tratta più solo di una piccola compagnia, magari frammentata in diversi luoghi e accompagnata da alcune figure secondarie, impegnata in una Cerca. Il protagonista è diventato il Mondo, ed è tutto il Mondo che deve combattere per non essere sconfitto nell’Ultima battaglia.

L’anno successivo a questa traduzione che ha donato in Italia nuova fama a una saga forzatamente nota solo a lettori non troppo giovani, Robert Jordan pubblicava negli Stati Uniti il suo ultimo romanzo, La lama dei sogni, e iniziava la sua ultima battaglia. Proprio nell’anno in cui lo scrittore dava alle stampe uno dei suoi romanzi più apprezzati scopriva di aver contratto una malattia molto grave, quella che un paio di anni dopo lo avrebbe portato alla morte.

Fra chemioterapie e altre cure debilitanti, la scomparsa dello scrittore e la scelta – per la verità piuttosto rapida – di un sostituto che prendesse in mano gli appunti di Robert e scrivesse la conclusione della saga, La Ruota del Tempo in questi ultimi anni è andata avanti a rilento. Per quanto Sanderson conoscesse già bene i romanzi, e fosse già uno scrittore di discreta esperienza e molto rapido nello scrivere, l’operazione di completamento della saga non è stata semplice. E così ecco arrivare l’edizione originale di Presagi di tempesta nel 2009 – e in traduzione italiana lo scorso anno – e quella di Le torri di mezzanotte nel 2010. Ora la distanza fra le due lingue si è colmata, almeno fino a quando A Memory of Light non verrà dato alle stampe.

In occasione della pubblicazione del romanzo la casa editrice Tor aveva realizzato un booktrailer. Noi non possiamo mostravelo per le note vicende legate alla Siae, ma chi è interessato può vederlo a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=apJJ0NzOXEg

In coincidenza con la pubblicazione di Towers of Midnight avevamo dedicato un approfondimento proprio allo snodo della trama legato al possibile salvataggio di Moiraine. Eccolo:

Towers of Midnight: una missione quasi impossibile

Towers of Midnight: una missione quasi impossibile

Articolo di Martina Frammartino Martedì, 14 settembre 2010

Brandon Sanderson ha completato il tredicesimo romanzo della Ruota del Tempo. E con il booktrailer si è già all'interno della storia

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La quarta di copertina

L’ultima battaglia è iniziata. I sigilli sulla prigione dell’Oscuro stanno vacillando e le armate delle Ombre hanno iniziato a ribollire. Il sole inizia a tramontare sulla Terza Era. Mentre Perrin Aybara è inseguito dagli spettri del suo passato, un nemico nascosto lo sta lentamente intrappolando. Per riuscire a salvarsi, deve trovare risposte nel Tel’aran’rhiod e cercare un modo di controllare il lupo dentro di lui o perdersi per sempre. Intanto, Matrim Cauthon si prepara per la sfida più difficile. Le creature oltre il cancello di pietra lo hanno confuso e deriso, mettendo nella sua memoria spezzoni della vita di altri uomini. Aveva sperato che questo ultimo confronto con loro sarebbe stato l’ultimo, ma la Ruota gira come meglio crede. Sta per arrivare il momento in cui dovrà girare ancora. La Torre di Gehjei aspetta, e i suoi segreti riveleranno il destino di un amico che per lungo è stato dato per disperso.

Sul sito Fanucci è in corso una iniziativa promozionale legata al libro, riservata agli utenti registrati al sito: il concorso 500 Libri per 100 Lettori; fino al 16 febbraio 2012, rispondendo a cinque domande su La Ruota del Tempo, sarà possibile vincere i 5 volumi della ciclo Il libro del Nuovo Sole di Gene Wolfe

Per maggiori informazioni visitate il sito www.fanucci.it.

Robert Jordan e Brandon Sanderson, Le torri di mezzanotte (Towes of Midnight, 2010)

Traduzione di Gabriele Giorgi

Fanucci editore - Collezione immaginario fantasy -Pag. 925 - 25,00 €.

ISBN 9788834718346