Strani criteri di valutazione ha la Terra d’Albione. Alle donne di quel Paese sembrano infatti non piacere gli uomini che impazziscono per i libri di Harry Potter, o per la trilogia del Signore degli Anelli o per la serie Discworld di Terry Pratchett. Pare infatti che questo sia un fattore che le smonta proprio. Ed è veramente buffo che questo accada giusto nella patria natale del maghetto e della Compagnia dell’Anello.

In un programma della BBC 2, l’esperta di sesso e relazioni Tracey Cox ha commentato il risultato del sondaggio affermando che gli uomini che amano rifugiarsi nelle realtà alternative hanno minor padronanza sul nostro mondo: “Di solito, sono così immersi nel mondo che stanno sperimentando nei loro libri, che si dimenticano della vita reale”.

Ma allora, cosa vogliono queste rigide e pragmatiche signore inglesi? Di cosa amano conversare, la sera, a cena? Dobbiamo pensare che si accontentino di commentare, assieme al loro partner, il manuale di istruzioni dell’ultimo mobile comprato all’IKEA?

Ma no, l’arcano è presto svelato: Francis Scott Fitzerald, Nick Hornby, Ian McEwan, ecco il segreto per conquistare la loro attenzione.

Ma sarà poi davvero così? Queste ladies saranno veramente così attente alle letture del potenziale partner? O si tratta solo di una "posa" da false intellettuali? Certo, sarebbe bello vederle all’atto pratico, magari di fronte a un Pierce Brosnan o uno Sean Connery: “Caro? Ho scoperto che adori Frodo, e finchè sarà così, fra noi non ci potrà essere mai nulla!” Chissà perché qualcosa porta a credere che, invece, in un simile frangente, verrebbe buono anche l’abbecedario di Pinocchio…

Ma il florilegio dell’esperta Cox continua implacabile, ammonendoci che un tipo che legge libri di fuga dalla realtà “non sarà alla moda e non diventerà particolarmente ricco”.

Ah no? Andatelo a dire alla signora Rowling, che grazie a Harry Potter, ha un capitale stimato in 435 milioni di sterline e che si piazza nei primissimi posti nella classifica delle donne più ricche del Regno Unito, accanto e a volta sopra a regine ed ereditiere. Senza contare che è così poco alla moda da essere ospite fissa, da quasi dieci anni, sulla stampa di tutto il mondo.

Che aggiungere d’altro, se non che il profilo della società britannica emerso da questo sondaggio appare davvero desolante? A leggere certe cose, viene da chiedersi: che ne è stato del vecchio concetto che, negli anni ’60, infiammò il mondo al grido hippie di “fantasia al potere”?

Queste signore hanno mai pensato che, se l’umanità si fosse sempre accontentata di contemplare la realtà, di considerare solo cio’ che poteva afferrare coi cinque sensi, non avremmo mai avuto sviluppo tecnologico, umanistico, scientifico, artistico? Hanno mai considerato che, senza la fantasia e "l’escapism", saremmo ancora in fondo a una caverna, muniti di pelliccia e clava e di una splendida serie di grugniti per comunicare le nostre intenzioni a chi ci stava accanto?

Be', se tutto questo pragmatismo nordico esiste veramente, una società siffatta è solo da compiangere. Ma grazie a Dio, piaccia o no alle inglesi, l’uomo (e la donna) sono stati costruiti per sognare. Fa parte del loro dna. Le britanniche che mirano solo a un compagno in grado di comprar loro gioielli e ville si rassegnino e meditino sul fatto che tutto quello che ci circonda – come cantava tanti anni fa il buon vecchio Peter Gabriel (per inciso, un inglese!) – “una volta, era solo un sogno nella testa di qualcuno”.