Mondi Velati, con l'uscita del suo primo libro - La lingua degli dei di Massimo Centini - ha debuttato mercoledì 26 settembre 2012 una delle prime case editrici digitali in Italia dedicate al Fantasy e all'Ermetismo.

La casa editrice nasce dopo il lungo pellegrinaggio del suo fondatore, Roberto Tamma, alla ricerca di una strada per portare alla luce i testi che hanno ad oggi accessibilità limitata. Svelare è la parola chiave, portare nelle case, attraverso il potente strumento del web, le opere dell'universo Fantasy e i testi legati all'Ermetismo.

Fantasy, inteso come quel genere in cui ogni scritto è un viaggio unico che risiede nell'immaginario evocato nella nostra mente mentre sfogliamo le sue pagine, dove a primeggiare sono il mito, il soprannaturale, l'immaginazione, il simbolo e il surreale. Dove la scienza rimane fuori dalla porta, un modo di vivere la scrittura che si lega naturalmente anche all'illustrazione.

L'Ermetismo, considerato spesso a torto un genere eccessivamente aulico. Il termine deriva da Ermete, il Dio delle scienze occulte, in qualche modo esso ci rimanda al mistero che avvolge anche il fantasy, che attraverso le sue analogie si presta a più piani di lettura.

Ed è proprio il fascino di questi diversi piani e la possibilità di un'interpretazione personale che ha avvicinato l'interesse della casa editrice verso questo genere letterario. Mondi Velati attraverso le sue scelte editoriali uniche vuole essere essa stessa un nuovo piano di lettura per offrire un orizzonte diverso da tutti gli altri.

Prima opera in uscita è il libro dell'antropologo Massimo Centini, La Lingua degli Dei. L'opera traccia un percorso che ha come punto di fuga la ricerca delle motivazioni che hanno spinto, dall'alba dei tempi, l'uomo a "segnare", a tracciare incisioni e pitture per "dire qualcosa". Forse arcaiche forme di trovare un codice, che oggi chiamiamo alfabeto: un'espressione della cultura resasi urgente dopo la conquista della parola.

L’autore

MASSIMO CENTINI (1955): laureato in Antropologia Culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell''Università di Torino ha operato a contratto con università e musei italiani e stranieri. Tra le esperienze più recenti: a contratto nella sezione “Arte etnografica” del museo di scienze naturali di bergamo, ha insegnato antropologia culturale all'Istituto di Design di Bolzano. Ha condotto numerosi studi dall'antropologia all'arte. Attualmente collabora con l'Università popolare di Torino dove è titolare della cattedra di Antropologia culturale; insegna “Storia dell'antropologia criminale”ai master di Criminologia organizzati dal “Santo Spirito” di Roma e ai corsi organizzati dal MUA – Movimento Unoversitario Altoatesino – di Bolzano. Scrive su Avvenire, Tutto Scienze, la Stampa e collabora con Radio Rai.

L’opera

La lingua degli dei – Massimo Centini

Di certo la più grande rivoluzione moderna nella storia della rappresentazione risale al 1839 quando, per la prima volta, su un dagherrotipo rimase impressa, in un angolino di una veduta di Parigi, una figura sfocata e mossa: un uomo sconosciuto di cui non sapremo mai l’identità.

Dopo quell’immagine inizierà un nuovo periodo: il rapporto dell’uomo con la raffigurazione di sé e del mondo circostante non sarà più quella dei tempi della sola pittura e del disegno.

Da quel momento la realtà entra prepotentemente nella sua rappresentazione, affrancando l’artista dall’onere dell’interpretazione e della riscrittura della storia.

Per ritrovare una rivoluzione di tale portata, anche se su piani molto diversi, è necessario ritornare indietro nel tempo, fino a circa 30.000 anni fa, quando gruppi di uomini Sapien-sapiens (Cro Magnon) iniziarono a sentire il bisogno di rappresentare, sulle pareti delle caverne, multicromatiche figure di animali. In quel preciso momento, in un’area in fondo piuttosto ristretta (franco-iberica), nasceva una nuova esperienza della cultura che non abbandonerà più l’uomo: l’arte. Il libro dell’antropologo Massimo Centini parte da questi concetti per tracciare un percorso che ha come punto di fuga la ricerca delle motivazioni che hanno spinto, dall’alba dei tempi, l’uomo a “segnare”, a tracciare incisioni e pitture per “dire qualcosa”. Forse arcaiche forme di trovare un codice, che oggi chiamiamo alfabeto: un’espressione della cultura ormai resasi urgente dopo la conquista della parola.

Mondi Velati ha scelto di orientare la sua attività all'editoria digitale credendo in questo strumento che a tutti gli effetti sta trasformando nel complesso l'editoria, rendendo accessibile a un numero sempre maggiore di utenti la conoscenza racchiusa in ogni libro.