Cristo... 

No, non è un'esclamazione ma un titolo. Ma a leggere la notizia l'occhio basisce e la mascella si apre. Perché?

Immaginate una scrittrice come Anne Rice che ha trattato un argomento cool come i vampiri, li ha resi "letteralmente" delle vere e proprie rock star, ha fatto palpitare i cuori di milioni di fan con scene pruriginose fra vampiri dello stesso sesso, ha celebrato l'immortalità da killer come una gran figata (anche se per pudore fa dire più volte ai propri personaggi che no, non è bello, no non è buono... senza però la dovuta convinzione) ora si occupasse di un personaggino che proprio non aveva bisogno di una bella rilettura in chiave moderna: il figlio del boss, il re dei re, the best of the best, the first of the least. Sarebbe un po' come la conversione di una Claudia Koll che dopo le piccanti scene di sesso di Tinto Brass, dove il bel posteriore la faceva da padrone assoluto, trovasse la luce divina. Ah, è andata proprio così...

Allora, signore e signori, benvenuti nell'epopea di Gesù Cristo 2.0!

A leggere la news si penserebbe a un pesce d'aprile ma il libro c'è, ha venduto un botto e ha pure ricevuto un sacco di belle recensioni. Come potevano quei furbacchioni di Hollywood lasciarsi scappare un'occasione così formidabile? Non si può, e allora l'indipendente FilmDistrict, che ha ingaggiato Christine Birch, responsabile di fesserie epocali come Real Steel (pur tratto da un racconto del compianto Richard Matheson) o romantiche fiabe di formazione come War Horse, si è aggiudicata i diritti di distribuzione del film che scaturirà dal libro Christ - the Lord - Out of Egypt, primo romanzo di una trilogia che la Rice sta ultimando.

La storia parla... che ve lo dico a fare?

Un dettaglio interessante è che la sceneggiatura è stata affidata al persiano (seriously?!?) Cyrus Nowrasteh, responsabile del coraggiosissimo film The Stoning of Soraya M. (letteralmente: La lapidazione di Soraya M.) che narra la storia vera si una donna iraniana condannata a morte per adulterio nel moderno Iran. Un film, tratto anche questo da un libro, che da quelle parti ha scatenato un putiferio.

Già così, ce n'è abbastanza per tonnellate di polemiche. Chissà se accadrà come per Martin Scorsese e il criticatissimo L'Ultima tentazione di Cristo. Ricordiamoci che già allora, gruppi fondamentalisti cristiani avevano attuato una campagna di dimensioni ciclopiche per impedire al pubblico di vedere la pellicola. Questo film parte con gli stessi presupposti.

Sdrammatizziamo immaginando il possibile merchandising del film: asciugamani con la sindone stampata, gli stickers delle stigmate per grandi e piccini, pendenti a forma di chiodo della Croce, bustine per trasformare acqua in vino... ma quelle saranno riservate per il secondo titolo della trilogia: The road to Cana.

In attesa di nuove, ghiotte e scioccanti rivelazioni: fuori i mercanti dal tempio, c'è un tempo stupendo!