A Torino è tornata View Conference, la conferenza internazionale dedicata alla computer grafica, quest'anno arrivata alla quindicesima edizione. Uno degli appuntamenti più importanti della giornata è stata la conferenza di Alvy Ray Smith, nome sconosciuto al grande pubblico ma la cui carriera è andata di pari passo con l'evoluzione del cinema digitale: nel 1982 Smith fu responsabile degli effetti speciali di Star Trek II – l'Ira di Khan. Sua la creazione dell"effetto Genesis", il procedimento di terra-formazione al centro del film. Il successo della produzione lo mise sulla traettoria di George Lucas, per il quale fondò il reparto computer grafica della Lucasfilm insieme a Ed Catmull. Pochi anni dopo sarà la Disney, all'epoca in una fase di profondo rinnovamento interno, a bussare alla porta del team di Smith con la proposta di creare un sistema per l'animazione digitale in 2D che di lì a poco contribuirà all'effetto di sfondamento prospettico e agli effetti visivi più innovativi de Il Re Leone, film di svolta per Disney. 

Nel 1996 il vento alla Lucasfilm stava cambiando, complici le difficoltà economiche in cui l'azienda si trovò dopo il divorzio di Lucas dalla moglie. A quel punto Smith e Catmull decisero di rischiare e creare insieme al loro team di lavoro la PIXAR, uno studio autonomo, sogno che si concretizzò grazie alla fiducia – e ai finanziamenti – di Steve Jobs. Il resto è storia recente del cinema, di cui Smith continua a essere parte dietro le quinte perché questa spinta all'innovazione, questa curiosità contagiosa, sono ancora evidenti nell'uomo dai capelli bianchi che oggi ha parlato a Torino davanti a una sala gremita di giovani, studenti, appassionati e professionisti. Smith è un sognatore con i piedi per terra, un tecnico creativo, un uomo innamorato delle potenzialità dell'informatica che lavora proiettato verso al domani; e se la tecnologia per supportare le sue idee manca, la si inventa. 

Abbiamo avuto occasione di rivolgergli qualche domanda su come immagina il futuro della computer grafica. "Ogni 5 anni la tecnologia fa un balzo avanti di una magnitudine, ovvero un balzo rivoluzionario, oltre quanto è possibile immaginare al momento." Ha risposto. "Quando ho iniziato, ormai quarant'anni fa, non avrei potuto immaginare quanto sarebbe stato raggiunto, dove saremmo arrivati, ecco perché è difficile dire cosa verrà domani. Personalmente, però, credo che il prossimo step sarà la figura umana, ovvero la realizzazione digitale di figure umane completamente e perfettamente interscambiabili con esseri umani reali. Attenzione, non intendo dire che prenderanno il posto degli attori, non abbiamo la minima idea di come far recitare una creazione della computer grafica – intendo dire che non sapremo riconoscere, a vista, se abbiamo davanti un'immagine CGI o una persona in carne e ossa. Le potenzialità sono infinite."