"Avevamo tre offerte", racconta Christopher Priest, autore del libro The Prestige: il regista in procinto di essere scelto per portare la sua opera sullo schermo era Sam Mendes, quello di American Beauty, quando Priest ricevette una videocassetta, inviata precipitosamente per fargli visionare Following, un film di Christopher Nolan realizzato con mezzi assai scarsi. Con il film, una nota: pensa cosa potrebbe fare questo regista coi mezzi di Hollywood a disposizione.

Priest ne fu convinto e scelse il relativamente poco conosciuto Nolan al posto del più acclamato Mendes. Così Nolan girò The Prestige, uno dei successi della sua rapida carriera. Ma Christopher Priest, in realtà, non è un suo ammiratore, e afferma che il resto del lavoro di Nolan sia "superficiale e scritto male."

"Ai mei figli piacciono i supereroi," afferma Priest, "e ritengono che i film su Batman (ovviamente qui ci si riferisce alla trilogia di Nolan, ndr) siano noiosi e pretenziosi. Preferiscono The Avengers e i perché sono divertenti." Secondo il parere di Christopher Priest, è un errore dare a un supereroe realismo psicologico. "Un supereroe è un body builder che salta dai palazzi" afferma Priest, "mi spiace, ma lo credo fermamente."

A parte le ferme credenze di Christopher Priest, qui abbiamo due critiche su diversi livelli. Da una parte l'accusa di superficialità, che ricalca altre simili provenute da diverse direzioni, e che riguarda lo stile di quasi tutta la produzione di Nolan. Il regista vorrebbe sembrare pensoso, profondo, complesso, ma in realtà darebbe solo l'impressione di esserlo, rifilando allo spettatore dei film che in effetti sono solo ingarbugliati, o comunque non hanno la pretesa profondità nelle tematiche. Interstellar con il suo finale è solo l'ennesimo esempio di un film prodotto da Nolan soggetto a questo tipo di osservazioni.

Dall'altro lato abbiamo una specifica critica alla serie su Batman, dove vien messo in dubbio che un film sui supereroi possa pretendere di approfondire psicologicamente il protagonista. A parte il fatto che il botteghino ha dato ragione a Nolan, va detto che il genere supereroistico ha già avuto in passato varianti e metamorfosi di indubbio successo (pensiamo per esempio a Watchmen di Alan Moore). Ha ancora senso dire che i supereroi possono essere soltanto culturisti che volano e saltano fra i grattacieli?