Dopo l'abbandono del progetto di rilancio dei Power Rangers da parte dello sceneggiatore e produttore messicano Roberto Orci (Hercules, Xena - Principessa guerriera, Fringe) e le polemiche, da parte della Lionsgate, con il nuovo di team di sceneggiatori, importati direttamente da X-Men: Days of Future past e diffidati dal creare un prodotto che violi il rating per bambini della serie, arriva dalla rete una risposta forte e decisa che ridefinisce il concept stesso dei Power Rangers.

Diretto da Joseph Kahn (regista del dimenticabile Torque), scritto con James "Dawson" Van der Beek (Le regole dell'attrazione,

Standing StillStolen - RapitiBackwards) che recita al fianco di Katee "Scorpion" Sackhoff (vista anche in Bionic Woman), questo cortometraggio rovescia brutalmente tutti i punti fermi del franchise mettendo a nudo le contraddizioni della serie originale.

Il cortometraggio Power/Ranger

Dai dialoghi e dalle immagini di evince che, in un momento imprecisato dopo la fine della serie originale, i Power Rangers hanno fallito nel compito di proteggere l'umanità dall'attacco dell'impero delle macchine, perdendo non solo i loro i propri poteri ma anche il loro status di protettori del pianeta.

Le loro identità sono diventate di dominio pubblico e chi non si è schierato con il nuovo governo fantoccio è stato ucciso (come Jason, ex Red Ranger) o dichiarato fuorilegge.

Oggi, anni dopo la battaglia intravista all'inizio del corto, qualcuno sta uccidendo gli ex Power Rangers e un misterioso tirapiedi governativo (Van Der Beek) che altri non è se non Rocky, secondo Red Ranger, viene incaricato delle indagini che vedono come principale indiziato l'ex Green Ranger Tommy.

Dopo la sconfitta totale, il sesto ranger si è separato dagli altri, diventati fantocci del nuovo ordine globale, asservito all'impero delle macchine, facendo perdere le proprie tracce.

Ora che Zack, ex Black ranger e Billy, ex Blue Ranger, sono stati trovati, il governo ha aperto una caccia all'uomo il cui primo risultato è stato la cattura e detenzione di Kimberly (Sackoff), ex Pink Ranger.

La ragazza viene interrogata, in cerca di informazioni su Tommy, da un ex alleato arrivato a odiare i Rangers e tutto ció che rappresentano, mettendo in discussione la validità della loro lotta contro gli invasori e appoggiando i progressi scientifici apportati alla società umana dall'impero delle macchine (non a caso Il personaggio sfoggia un arto bionico con l'identico design del robot Alpha 5).

James Van Der Beek e Katee Sackhoff
James Van Der Beek e Katee Sackhoff

Il concept del corto e lo svelamento finale sono decisamente interessanti e chiudono in maniera egregia una narrazione rapida e ritmata grazie alla rimasterizzazione in chiave tecno-house del theme originale della serie. 

Tra flashback in soggettiva dell'ultima battaglia (con tanto di distruzione del primo megazord) e passaggi sull'oscurità di un futuro ultra tecnologico, esploriamo la versione adulta dei rangers attraverso due punti di vista correlati che creano la tensione drammatica di quello che potrebbe sembrare la puntata zero di Dark Power Rangers.

una scena dal corto
una scena dal corto

In questo futuro ipotetico ogni cosa viene capovolta a partire dall'assunto di base della serie: qui i buoni non vincono mai ed è interessante notare come il carattere di ogni personaggio sia una evoluzione logica delle versioni originali ed adolescenti divenute più oscure e tormentate con l'età adulta.

Emblematica la sequenza su Zack, il Black Ranger che dopo un triste periodo come star televisiva delle arti marziali, ha ceduto all'uso di droghe sfogando poi la propria frustrazione come agente segreto al servizio del governo.

Come questo, tutti gli elementi della serie ritornano a partire dal distintivo stile di combattimento dei protagonisti fino ai costumi rivisitati ed aggiornati tecnologicamente con interessanti trovate grafiche come lo scudo di Tommy diventato uno schermo di energia.

Anche i comprimari appaiono brevemente e così i bulli del liceo di Angel Groove, che apprendiamo essere stata spazzata via nel primo attacco come mostrato nella sequenza iniziale, diventati tirapiedi del governo.

In una sequenza omaggio a Kill Bill assistiamo al brutale omicidio del Red Ranger nel giorno delle nozze con Kimberly davanti una chiesa nel deserto dove gli stessi bulli, responsabili di avere guidato l'assalto, verrano poi ritrovati morti da Tommy durante le sue indagini sugli omicidi dei compagni.

Dal punto di vista narrativo, la componente dell'interrogatorio è un modo splendido per intavolare una discussione sulla logica stessa della serie affrontandone, tramite le domande di Van Der Beek, i punti chiave e le tante leggerezze lasciate al caso negli novanta.

"Solo un pazzo irresponsabile o qualcuno con un piano, concede superpoteri a dei teenagers" e "noi eravamo più di un team, eravamo amici e c'eravamo l'uno per l'altra" sono due dei passaggi che Van Der Beek ridicolizza volutamente chiarendo quanto ingenui fossero i Power Rangers vent'anni fa.

I Power Rangers degli anni Novanta
I Power Rangers degli anni Novanta
Van der Beek e Kahn scrivono e filmano un cortometraggio che dovrebbe fare riflettere Hollywood: non basta prendere un mito adolescenziale dei trentenni di oggi e tirarlo a lucido per ottenere un buon prodotto: esso affonda le proprie radici in un preciso periodo e contesto storico ed è ovvio che per essere riportato a oggi (vedi alcuni fallimentari reboot come Masters e Thundercats tra gli altri) deve essere aggiornato con criterio e con forte spirito critico: non deve essere solo vestito per i giovani del 2015 ma deve crescere con gli appassionati originali. Ciò è stato palesemente dimostrato dal grande successo di questo piccolo omaggio ai Power Rangers.

I Power Rangers non sono mai stati così adulti e così sfaccettati come in questi 14 minuti: sembra che le buone idee scritte con cognizione di causa non abbiano bisogno dei milioni di Hollywood per avere successo, che il web sia il futuro del ritorno agli anni novanta?