Una produzione imponente

Con sette anni necessari per realizzarlo, Dragon Blade rappresenta un capitolo epico della storia del cinema cinese. Il film è stato girato con un budget record di 65 milioni di dollari (4 miliardi di yuan), è ambientato durante l’era della Dinastia Han occidentale e dell’Impero romano e racconta la leggenda di queste due grandi civiltà. La provenienza da diverse civiltà dei personaggi del film, dà una visione globale della ricerca della pace e della giustizia mai affrontata prima d’ora nella filmografia cinese. Il film ha messo insieme tre attori famosi, in un cast che comprende importanti interpreti di Hollywood, un idolo coreano e un’icona cinese nota in tutto il mondo. Il cast e la troupe hanno affrontato grandi distanze – più di 3.200 chilometri – passando dagli Hengdian World Studios (nell’Est della Cina) a Dunhuang e Aksai, situati a Ovest. Sul set hanno lavorato 700 membri della troupe di nazionalità diverse, parlando più di dieci lingue differenti, tra cui mandarino, cantonese, inglese, coreano, francese, tedesco e russo.

La prima sfida – i cancelli delle oche selvatiche

La squadra di produzione ha affrontato un viaggio complesso e lungo per rendere unica questa storia. Loro desideravano esprimere la vastità del film attraverso la storia, le idee e la produzione. La squadra di creativi ha deciso così di costruire concretamente i Cancelli delle oche selvatiche, con grandi sforzi per fabbricare le gru romane ‘trispastos’, e le gabbie di ferro e mattoni, seguendo fedelmente i progetti e le proporzioni originali, ma aggiungendo anche alcuni elementi cinesi. Il regista Daniel Lee sottolinea che sono stati realizzati dei progetti dettagliati per la costruzione di tutta la cittadina. Gli spettatori potranno così vedere la ricostruzione dei Cancelli delle oche selvatiche man mano che la storia si sviluppa.

Dragon Blade
Dragon Blade

Per effettuare le riprese aeree è stato utilizzato un drone a sei motori. In particolare, è stata predisposta una ripresa aerea per filmare una battaglia cruciale tra le due nazioni tra le colline. Inizialmente la ripresa sarebbe dovuta avvenire da una montagna, risultata poi troppo alta e con una salita eccessivamente ripida, senza lo spazio necessario al decollo e all’atterraggio del drone. Per questo, il tecnico è salito sulla collina e ha impiegato un’ora per creare una superficie piana per il drone.

Alcune gru imponenti sono state utilizzate per girare delle inquadrature spettacolari, mentre degli enormi green screen sono stati posizionati in diversi teatri di posa, in modo che gli sfondi potessero venire aggiunti in postproduzione. Decine di container racchiudevano costumi e oggetti di scena.

Il Jackie Chan Stunt Team si è occupato delle sequenze d’azione, il cuore del film. Alcuni stuntmen avevano anche dei ruoli nel film, compreso Steve Yoo, che interpreta l’aiutante di Huo An, Puma. Due squadre giravano contemporaneamente, le scene d’azione della seconda squadra venivano dirette dal coreografo He Jun. Poiché buona parte del cast non aveva grande esperienza nei film d’azione, la squadra ha addestrato gli attori e ha ideato le sequenze nel modo più indicato per metterli a loro agio. Jackie Chan infatti preferisce “realizzare delle sequenze d’azione concrete piuttosto che lavorare volteggiando grazie ai cavi. Oggigiorno, si lavora troppo con i cavi”.

La seconda sfida – tenetevi forte

La troupe ha dovuto superare tanti ostacoli per girare questo film epico, tra cui fronteggiare il tempo avverso, come la pioggia incessante a Hengdian e le numerose tempeste di sabbia ad Aksai. Proprio come avviene per il personaggio di Huo An, che non perde mai la speranza nel suo sogno di pace, la troupe ha dovuto accettare le difficoltà, le incomprensioni e i fallimenti. Bisognava fare di tutto per dar vita a questo incredibile film epico.

Visto che la pellicola è ambientata nella regione occidentale, il calore del deserto, il sole incessante e le tempeste di sabbia hanno rappresentato delle sfide estreme per la troupe. Hanno affrontato tre grandi tempeste di sabbia e altre di minore impatto, durante le riprese nel deserto, talvolta con una visibilità che non andava oltre i due metri. Con le tempeste di sabbia, le temperature salivano e potevano superare i 50 gradi. Hanno perso il conto dei tanti danni alle tende e alle attrezzature di ripresa. Inoltre, il cast ha dovuto sopportare il caldo enorme dovuto alle armature pesanti e abbigliamenti in pelle che indossavano per le scene, in giornate di lavoro che mediamente duravano 14-15 ore. Jackie Chan ricorda che le condizioni erano assolutamente insopportabili e inimmaginabili.

Dragon Blade
Dragon Blade

Anche il programma di riprese era molto impegnativo. La troupe si trovava sotto pressione per sfruttare al massimo le poche ore di sole ogni giorno. Molte scene comprendevano formazioni militari e assalti che vedevano impegnate tante persone, peraltro in un’area molto vasta. In una scena, 36 nazioni alleate assaltano l’esercito di Tiberio, mandando in pezzi la sua formazione. L’esercito di Tiberio era composto dalla fanteria, ma nell’azione erano coinvolti anche attori a cavallo. Una squadra ha iniziato l’attacco prima che la seconda partecipasse. Le imponenti scene di azione erano complicate dalla vastità della scena. Chan, che dirigeva la lavorazione, ricorda che “la cosa più complessa non erano le interpretazioni, ma coordinare così tante persone”. Inoltre le comparse, quando tornavano alle posizioni originali per ripetere le scene, muovendo la sabbia generavano così tanta polvere, da complicare notevolmente le riprese. Ci sono volute due ore e dieci ciak per catturare la scena, senza contare il tempo necessario per la preparazione. Alla fine, la sequenza era perfetta, ma sullo schermo si tratta di un momento molto breve.

Le riprese sono state veramente difficili per il cast, che doveva recitare con gli occhi aperti di fronte alla cinepresa. Il regista Daniel Lee e il coreografo He Jun non indossavano un abbigliamento elaborato: Lee aveva soltanto una sciarpa attorno al collo all’inizio delle riprese e in seguito ha aggiunto un paio di occhiali per fronteggiare il sole intenso. Così, prima della fine delle riprese, era già molto abbronzato. Invece, i capelli neri di He Jun sono diventati grigi a causa della sabbia.

Jackie Chan
Jackie Chan

La troupe non si è certo divertita molto durante i due mesi passati a girare ad Aksai. Erano stati prenotati dalla troupe almeno una decina di alberghi nella città più vicina. Un gruppo di assistenti, cuochi e autisti hanno dovuto accamparsi nel deserto, in tende dove i cellulari non prendevano e non c’era il WiFi. Tutto quello che potevano fare era parlare o giocare a carte. I pochi ristoranti in città erano luoghi popolari per la troupe per ritrovarsi la sera dopo il lavoro. Quelli che rientravano albergo, ad almeno due ore di macchina, spesso preferivano rimanere con lo stomaco vuoto, piuttosto che viaggiare attraverso il deserto dopo aver mangiato.

Non c’erano posti in cui spendere i propri soldi ad Aksai, quindi era un modo per stringere forti amicizie e conoscere meglio i propri colleghi. Non c’erano dubbi: si poteva perdere peso semplicemente ingoiando sabbia tutto il giorno.

La terza sfida – uno contro mille

Jackie Chan sa bene come gestire lo stress sul set e stemperare i momenti di tensione. Una volta, stava piovendo a Hengdian, così il regista ha dovuto cambiare improvvisamente il programma delle riprese e girare gli interni. Mentre i tecnici erano impegnati a sistemare tutto, Lee era indaffarato a scrivere rapidamente le battute di quella scena. Jackie Chan ha utilizzato quei momenti nella sala del trucco per memorizzare le sue battute, una cosa semplice per lui. Tuttavia, nessuna delle comparse reagiva alle sue battute durante la prova dei costumi. La ragione era semplice: buona parte di loro erano stranieri che non capivano il cinese e l’interprete non era presente per spiegare la situazione, quindi l’improvviso cambiamento nella scena li aveva colti di sorpresa. Chan allora ha chiesto se il silenzio dipendesse dal fatto che non capivano quello che diceva. A quel punto, tutti hanno compreso quello che stava avvenendo e si sono messi a ridere, dopo che lui aveva contribuito a smorzare questo momento di tensione.

Dragon Blade
Dragon Blade

Anche se Jackie Chan è pronto a interpretare le scene più rischiose, fa sempre attenzione alla sicurezza degli altri, in particolare dei bambini. Tra un ciak e l’altro portava spesso gli attori bambini in luoghi sicuri, dicendo loro “lì è troppo pericoloso, stai qui”. La scena in cui i soldati inseguono lui e Xiu Qing, per poi sfociare in un combattimento, è stata ripetuta diverse volte e l’attore era preoccupato di poter ferire una comparsa sul volto ogni volta che si girava, considerando che aveva tre coltelli nella mano sinistra.

In generale, Jackie Chan è estremamente attento, anche ai più piccoli dettagli. Nella classe di Xiu Qing, ci sono degli oggetti che sembrano dei giocattoli di legno. Capitava spesso che potessero cadere dagli scaffali o essere ricollocati in un ordine diverso, ma Chan li sistemava ogni volta che notava delle discrepanze. Inoltre, rimetteva gli oggetti a posto in diverse scene di ogni ciak. Svolgeva personalmente questo compito, senza chiedere di farlo a nessun assistente.

La quarta sfida – qualsiasi cosa succeda, ce la faremo

A parte le sfide provocate dal tempo nel deserto e le continue tempeste di sabbia, durante la produzione di questa pellicola epica, la troupe di Dragon Blade ha dovuto lavorare con gli attori più impegnativi in assoluto: animali e bambini.

In una scena in classe, Xiu Qing sta insegnando a un gruppo di bambini, quando Huo An fa il suo ingresso. Dopo aver terminato di cantare, i bambini corrono verso di lui, in cerca di cibo e abbracci. Tuttavia, un attore di 3 anni non aveva voglia di esibirsi e, dopo diversi ciak, Chan ha deciso di “cambiare la sceneggiatura”. Così, ha messo il bambino sulle sue ginocchia e ha iniziato a offrirgli degli snack, lasciandogli prendere quello che voleva. Il sistema ha funzionato durante le prove, ma quando si è trattato di girare, il bambino ha scosso la testa dopo il primo morso. Chan allora si è trovato a corto di idee, quindi ha mangiato lo snack e ha detto alla troupe “è veramente buono”. In effetti, Jackie è gentile con tutti, in particolare con i più piccoli. Quando un bambino non aveva la giusta espressione o si trovava nel posto sbagliato, lui gli spiegava come fare tutto correttamente. Quando capiva che i bambini non avevano voglia di recitare, cantava e rideva assieme a loro per sollevare il morale, in modo da ottenere quello che voleva il regista. Ma con i bambini, non c’è nessuna garanzia che questi trucchi funzionino sempre.

Dragon Blade
Dragon Blade

I bambini, in realtà, non sono complicati come gli attori animali. Sono stati utilizzati molti cavalli nelle riprese di Dragon Blade. Anche se sono animali pazienti, tutte le corse sotto il sole del deserto erano stancanti per loro, soprattutto nella scena in cui centinaia di soldati a cavallo si lanciano all’attacco. Per questo, quando Jackie Chan ha notato della ghiaia sul loro cammino, l’ha tolta dal percorso. “C’è il rischio che entrino dentro gli zoccoli mentre i cavalli corrono a tutta velocità”. Anche i membri della troupe, dopo aver notato quello che stava facendo, hanno seguito il suo esempio.

Oltre ai tanti cavalli, nel film ci sono condor e cammelli, che non perdevano occasione di atteggiarsi a divi. I condor non sono facilmente addomesticabili. I due che erano sul set sono addestrati a eseguire al meglio i movimenti necessari, ma non hanno l’abitudine di ascoltare tutti sul set, a volte neanche il loro addestratore. Insomma, c’è voluto del tempo per abituarsi all’ambiente di lavoro. Sammy Hung, che interpreta il padrone del condor Sun, andava sul set prima dell’inizio delle riprese per familiarizzare con gli animali, dando loro dell’acqua e parlandoci. Ma il giorno delle riprese, alle nove di mattina, il condor si rifiutava di volare, cosa che ha continuato a fare per le successive due ore. Così, non si è ottenuta un’inquadratura utilizzabile fino alle cinque di pomeriggio, quando il condor ‘primadonna’ ha deciso di librarsi in volo. Il regista delle scene d’azione ha urlato di gioia, mentre gli altri membri della troupe applaudivano. Per fortuna, la scena non richiedeva la presenza di altri attori, altrimenti sarebbe stato un disastro. Per quanto riguarda i cammelli, questi “animali del deserto” erano incredibilmente scontrosi sul set. Come se volessero protestare contro il caldo, hanno iniziato a scioperare e si sono rifiutati di prendere ordini dal loro addestratore. Non importa quanto l’addestratore alzasse la voce, chiedendogli di inginocchiarsi o di scaricare il carico che portavano, loro non obbedivano e continuavano a lamentarsi.

L’idea dietro a Dragon Blade

La visione e la saggezza che è presente in Dragon Blade va oltre i periodi storici e le culture. Risale ai tempi antichi e arriva alla nostra epoca. Mostra la straordinaria eredità delle maggiori culture mondiali della storia.

Huo An in Dragon Blade canta “La canzone della pace” come una celebrazione dopo la costruzione delle mura della città. L’ultima frase del brano dice “oltre la guerra per sempre”. E lui ripete la frase dopo la canzone, per dimostrare la sua volontà di portare la pace nel mondo.

Sviluppo della storia

Daniel Lee ha ricoperto diversi ruoli nella produzione di Dragon Blade, sfruttando la sua grande esperienza, che lo ha visto realizzare tanti film di arti marziali e d’epoca. Lee ha iniziato a scrivere la sceneggiatura sette anni fa.

Nel corso di una ricerca molto elaborata, Lee ha scoperto l’esistenza di questa Squadra di difesa e ha unito molti elementi storici per dar vita a questa sceneggiatura. Le dimensioni del progetto sono diventate sempre più ambiziose e hanno trovato il suo cuore quando lui ha deciso di utilizzare il concetto di “pace” come base del film.

Lee definisce Dragon Blade un ‘wuxia’ storico ed epico. Con ‘wuxia’, si riferisce al senso di cavalleria cinese. Infatti Huo An è un nobile cavaliere che mette in gioco la sua vita, le sue convinzioni e la sua filosofia per cercare di creare un futuro migliore.

Dragon Blade
Dragon Blade

L’obiettivo del regista era quello di dar vita a un film di intrattenimento e lasciare che il pubblico scoprisse da solo il suo messaggio. La pellicola comprende momenti di eroismo, legami tra padri e figli, storie d’amore, paesaggi spettacolari ed effetti digitali impressionanti. Il messaggio è che accettare le differenze esaltando la tolleranza è il sistema migliore di risolvere i conflitti tra le diverse etnie. Il film è incentrato su questo concetto e propone al pubblico elementi drammatici e comici.

Per dar vita ai suoi protagonisti, il regista ha inserito le caratteristiche personali di ogni attore nel rispettivo personaggio. Per Jackie Chan, non si trattava semplicemente di recitare, ma anche di esprimere la sua filosofia di vita. Chan trova facilmente un legame con il suo pubblico perché, proprio come avviene per il suo personaggio, è effettivamente un uomo onesto e nobile.

Lee ha creato la personalità di Huo An e i suoi valori avendo bene in mente Chan, che ha adorato le battute che doveva pronunciare e che gli hanno permesso di far salire la sua interpretazione a un altro livello. Chan ha anche apprezzato il talento di Lee come scenografo e quest’ultimo, noto per la sua meticolosità, ha effettuato tanti cambiamenti all’ultimo minuto al guardaroba e al trucco, anche solo per un paio di baffi, arrivando a indicare 800 variazioni.

John Cusack
John Cusack

Il generale romano interpretato da John Cusack è una figura tragica. Il regista riteneva che Cusack fosse affascinante e romantico. Adrien Brody ha invece una personalità eccentrica, che ha fornito un senso gioioso alla sua interpretazione. Considerando che il regista si è occupato anche dello script, poteva affinare la sceneggiatura per gli attori, dopo aver imparato a conoscere le loro personalità e i punti di forza sul set.

Dragon Blade è stato girato ai confini occidentali cinesi, una location difficile per le troupe cinematografiche. Ma il regista aveva realizzato diversi film d’azione e svolto ricerche accurate sull’era rappresentata nella storia, così ha potuto preparare bene alcune cose, come organizzare delle riprese in una zona desertica problematica e controllare delle scene con centinaia di comparse. Ma la sfida maggiore è stata gestire le diverse lingue che si sentono nel film e parlate da 36 nazioni diverse.