Tante sono le definizioni sui sognatori e tanto, nella produzione letteraria di tutti i tempi, si è scritto sull'onirico.

C'è chi ha detto che siamo della stessa materia di cui sono fatti i sogni, e c'è chi ha messo in guardia sul rischio che si corre a rifugiarsi in essi. Autori, filosofi, saggisti in tutte le epoche ne hanno parlato e scritto. Oggi vi presentiamo un progetto che è nato in Puglia, terra probabilmente emblematica in questo senso.

Grazie a I Quaderni del Bard Edizioni di Stefano Donno, è uscito in libreria ed è disponibile anche su tutti gli store online Al di qua delle palpebre di Roberto Shambhu, artista tarantino.

Sinossi

Al di qua delle Palpebre spinge convintamente lo sguardo oltre le nebule superstiziali di un “blasfemo” e tardivo Occidente, ancor memore, forse, dell'opposizione anatemica di Isidoro che, nel De tentamentis somniorum, bollava l'Arte del sognatore col contrassegno infamante di demonibus. Mistero mai compiutamente affrontato dalla Scienza che, ben lungi da ogni azzardo speculativo, riduce la sua indagine alle sole funzionalità psicofisiologiche. La ragione è che sogniamo tutti, perciò l’ampollosità perlocutoria di certe argomentazioni, fa arricciare il muso come il limone la bocca di un bambino. L'esperienza del sogno lucido, mai dismessa in Oriente, tornata alle nostre latitudini grazie agli interventi di Frederik van Eeden, poi di Stephen LaBerge, necessitava tuttavia di ulteriori apporti, di nuove connotazioni modali.

Così, l'editore Stefano Donno, ci parla del libro di Shambhu: 

Credo che l'opera di Shambhu colmi il vuoto teoretico creatosi tra divieti e imbarazzi e, soprattutto, si costituisca come una prassi vera e propria, una modalità di azione consapevole nella dimensione disincarnata del sogno. Roberto Shambhu è uno che va dritto alla meta, operando una mirabile sintesi tra segno ed immagine. Sono sue anche le pregevoli illustrazioni contenute nel volume, utili ad una ulteriore estensione – laddove le parole hanno esaurito il senso – e l'archetipo, gerarchicamente più potente, alimenta le escursioni ultratemporali e sovraspaziali nei circuiti labirintici del sogno.

Un volume che promette una certa complessità, che spesso ritroviamo nei sogni stessi, ma che potrebbe avere il merito di darci le spiegazioni che cerchiamo. Se la curiosità e la voglia di capirci di più vi stuzzica, forse questo potrebbe essere il libro giusto.

L'autore

Roberto Shambhu è nato a Taranto il 9 agosto 1960. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Il suo percorso di ricerca e sperimentazioni pittoriche si snoda prevalentemente attraverso ambiti riconducibili all’esoterismo. Approda al Bodysmo sul finire degli anni ottanta. Nel 2013 fonda il gruppo “Onironauti in Puglia”, finalizzato alla sperimentazione, attraverso l'impianto di laboratori pittografici, di procedure e tecniche artistiche che favoriscano l'insorgenza della lucidità durante il sogno.

La casa editrice

Il progetto I Quaderni del Bardo Edizioni nasce con il placet morale de I Quaderni del Bardo, il marchio editoriale portato avanti ad oggi da Maurizio Leo (1959, poeta, e grande operatore culturale) e che gestisce ormai da più di vent’anni anche Il Bardo, (direttore responsabile Antonio Tarsi), una rivista dedicata alla cultura tout court, alle tradizioni storico monumentali del Salento, alla poesia.

La nuova casa editrice, la cui grafica editoriale è affidata a Mauro Marino del Fondo Verri, si distingue per formati pocket e per un elevata qualità dei contenuti proposti ai lettori. Come dichiara il poeta e critico letterario Nicola Vaccasfogliando i suoi libri e imbattendovi nei poeti pubblicati nella collana, capirete perché Stefano quando presenta la sua creatura dice : – La mia casa editrice non è per tutti .

Roberto Shambhu – Al di qua delle palpebre. Cronache e prassi di un onironauta  

Editore: I quaderni del Bardo - Collana: Scritture

196 pg, brossura – 10 €