Quando si parla di Harry Potter, personaggio letterario tartassato da tutte le parti ("stregone che seduce i bambini" è finora quella più grossa di tutte), sembra proprio destino parlare della sua condotta.

Era circolata la voce che i genitori del quindicenne Daniel Radcliffe, Alan Radcliffe e Marcia Gresham, si fossero opposti al viaggio del loro figliolo a Praga, location di Harry Potter e l'Ordine della Fenice, giudicandola una città "troppo pericolosa". Con tutte quelle storie di sesso, droga, alcol, Praga proprio non andava bene.

Poi arriva una smentita: non è vero niente, qualcuno si è inventato tutto di sana pianta. La Warner Bros decida pure la location del film. Queste, in poche parole, le affermazioni dei portavoce della famiglia Radcliffe.

Molto rumore per nulla, direte voi. Eppure sotto sotto qualcosa c'è. Tutto questo can can è nato a seguito di una congiuntura politico economica che ha colpito il cinema inglese e americano. L'industria cinematografica è in crisi: calano gli incassi ai botteghini e aumentano i costi di produzione (si pensi che il cinema inglese ha registrato una perdita del 40%). Se a questo si aggiunge: un dollaro debole, la recente decisione del governo Blair di adottare misure repressive contro quelle scappatoie fiscali che rappresentavano il maggior incentivo per i produttori americani a girare sull'isola di Sua Maestà e la polemica sull'uso esclusivo di attori inglesi nella produzione, si possono ben comprendere i malumori della Warner Bros e l'idea di girare il prossimo Harry Potter nell'Europa dell'Est.

Se, come me, siete esperti di dietrologia e vi appassionano le ipotesi di complotto ecco a voi un altro elemento sul quale speculare: possibile che in questa incertezza si possa immaginare anche un cambio di cast per i futuri Harry Potter?