Tranquillizziamo subito i lettori: la notizia data nel nostro titolo è falsa, ma se alcuni hanno dato credito alla versione della vicenda pubblicata online da un cracker informatico (v.  sotto, nella parte relativa all’antefatto), perché questa dovrebbe avere meno fondatezza?

Normalmente non daremmo spazio alla vicenda, limitandoci a ignorare le voci più disparate che da tempo si rincorrono in Rete e sui quotidiani (l’ultima occasione per intervenire è stata a proposito della presunta defezione della Watson nelle due prossime pellicole della saga - http://www.fantasymagazine.it/notizie/7315/). Nel caso esaminato dal presente articolo la notizia è stata però ripresa da autorevoli testate e tg e FM ritiene di dover fornire ai propri lettori alcune precisazioni, specialmente se tali testate si limitano a far rimbalzare una news ricavata da Internet, spesso senza nemmeno peritarsi di leggere la fonte originale, ma copiando da fonti terze, con quell’inevitabile effetto da ‘telefono senza fili’ cui più e più volte abbiamo assistito.

L'antefatto

Un presunto pirata informatico, in arte Gabriel, avrebbe postato su un noto sito di hacker (insecure.org) tutti i segreti dell'ultimo romanzo di Harry Potter, compresi i nomi dei due personaggi che moriranno nelle ultime pagine. Secondo il ladro si è trattato di un gioco da ragazzi: sarebbe bastato mandare una mail infetta da un virus a un dipendente della casa editrice Bloomsbury: "E' stata la più semplice strategia d'attacco” — si legge nel messaggio — “E’ stupefacente vedere quanta gente all'interno della casa editrice  sia in possesso di copie e bozze di questo libro".

Il resto del post contiene motivazioni religiose: a convincerlo di portare avanti il suo piano sarebbe stata un affermazione dell'allora cardinale Ratzinger (oggi Papa Benedetto XVI), che considerava i libri del maghetto un'istigazione al neopaganesimo. Pertanto, lo spoiler sarebbe stato reso pubblico per rendere la lettura del prossimo libro “inutile e noiosa” e “per proteggere voi e le vostre famiglie”.

Del resto anche il nickname scelto dal cracker sottende implicazioni ‘mistiche’, dal momento che, come noto, Gabriele è l’arcangelo messaggero che reca alla Vergine Maria la Parola del Signore. Il cracker in questione, firmandosi in cotanta maniera,  mostra dunque soffrire di un complesso narcisistico non indifferente, e nei contenuti intende evidentemente ergersi a ‘difensore della Fede’.

Ma veniamo anzitutto alla plausibilità dell’ ‘impresa’ dal punto di vista strettamente informatico: secondo i tecnici di Pc Tools, la ‘prodezza’ del cracker è teoricamente possibile. Ma il fatto che sia tecnicamente probabile non la rende automaticamente vera e a noi questo non bastava, così abbiamo interrogato il nostro esperto informatico, Silvio Sosio, il quale ci ha fornito qualche suggerimento in più, dichiarando:

” Il cracker non dà molti dettagli, ma mi pare plausibile. Nel senso che non spiega gran che e quindi non c'è molto da smontare. La sequenza (mail che ti fa cliccare, sito che ti fa scaricare un eseguibile truccato che dà all'attaccante la possibilità di prendere ‘possesso’ del computer) è abbastanza banale e piuttosto semplice, basta documentarsi un attimo. Ovviamente bisogna che il redattore sia così stupido da cliccare sul link, e che non abbia antivirus che lo avvisino che sta scaricando e poi eseguendo un programma potenzialmente ostile. Nel messaggio c'è un nome, milw0rm, che rappresenta un gruppo di cracker attivisti politici che hanno un sito dal quale si possono scaricare i sorgenti di virus e trojan di vario genere”.

Non sfugga anzitutto, il fatto che, come sottolinea Sosio, i dettagli tecnici postati dal cracker sono vaghi, poiché, come si sa, meno si dice meno si incorre nel pericolo di tradirsi ed essere colti in fallo. Ma anche prendendo per oro colato il sistema descritto per violare i terminali di Bloomsbury,  pare possibile che, da un lato, la casa editrice prenda mille precauzioni per la sicurezza delle copie fisiche del libro, tenendole sotto custodia armata, facendo firmare accordi di segretezza a dipendenti e librai e poi non sicuri delle copie virtuali? Pare plausibile che il libro più desiderato del mondo giaccia nel pc di qualunque impiegato e che Bloomsbury non abbia messo in atto protezioni informatiche specifiche e che comunque sia così sprovveduta da non dotarsi nemmeno delle più elementari norme di sicurezza fornite da un semplice antivirus e da un firewall aggiornati? E che non abbia istruito i suoi dipendenti a usarli?

A questo riguardo Sosio aggiunge: “Una precisazione tecnica, però:

1) trattandosi di un exploit via web, il firewall lascia passare le cose che passano via web;

2) gli antivirus bloccano virus e trojani conosciuti, ma non è escluso ovviamente che un cracker possa utilizzare trojani scritti o compilati ad hoc e quindi non individuabili”.

Benissimo, ammettiamo dunque che il signor Gabriel sia un piccolo genio hacker e abbia inventato un nuovo virus. Ma se voi foste il direttore di Bloomsbury, non avreste messo, piuttosto, un’unica copia del libro su cd, chiudendola quindi in una cara, vecchia cassaforte, accessibile solo tramite chiavi fisiche e/o combinazioni affidate a una memoria umana, anziché virtuale?

Il cracker, inoltre, non parla solo di copie del libro ma anche di bozze (drafts): ora, perché mai la Rowling dovrebbe distribuire alla sua casa editrice le stesure provvisorie del proprio manoscritto?

Andiamo avanti nella disamina e arriviamo alla plausibilità del contenuto diffuso dal cracker (ATTENZIONE, POTENZIALI SPOILER): alla fine del romanzo, la prima morte eccellente sarebbe quella di Hagrid, ucciso da Piton nel tentativo di fare un’imboscata a Hermione e Ron.

Questo è il primo indice che ci fa capire come ci si trovi davanti a qualcuno che ha solo una vaga idea della trama di Harry Potter, visto che tale affermazione dà per scontato che Piton sia ancora alle dipendenze di Voldemort, mentre qualunque potteriano sa che, dopo le vicende del Mezzosangue, la fedeltà di Piton è uno dei punti più controversi e dibattuti della saga. Certo, si potrebbe obiettare che, nella lettura del settimo libro, questo fantomatico Gabriel ha avuto modo di appurare per certo che l’ex professore di Pozioni aveva inequivocabilmente tradito Silente. Nella mente dei poveri mortali che il settimo libro non hanno potuto ancora toccarlo un serio dubbio resta comunque.

Veniamo ora alla presunta morte di Hagrid. Non è un segreto che questo personaggio sia uno dei più gettonati fra i ‘morituri’, perché rientra fra quelli più amati dal pubblico (oltre che da Harry) e dunque la sua scomparsa sarebbe un colpo di scena di sicuro effetto. Ma è anche vero che la morte del Custode di Hogwarts è una delle teorie internettiane più rimasticate per via della 'famosa' teoria alchemica: secondo questa ipotesi, i decessi dei personaggi buoni seguirebbero le fasi del processo alchemico e troverebbero rispondenza nei nomi dei ‘candidati all’obitorio’. Così al primo stadio della Grande Opera, la Nigredo, corrisponde la morte di Sirius Black (come noto, in Inglese ‘black’ significa ‘nero’), mentre alla successiva fase dell’ Albedo abbiamo visto morire Albus Silente (come noto, in Latino ‘albus’ significa ‘bianco’). L’ipotesi propugnata rivelerebbe dunque ora che la prossima vittima sarà Rubeus Hagrid, in analogia con la Rubedo, fase finale del processo alchemico, sorvolando però il fatto che questa teoria non tiene conto di un quarto stadio originario, quello della Citrinitas (il giallo), passaggio fra l’Albedo e la Rubedo caduto in disuso fra il XV e il XVI secolo, ma comunque presente nella quadripartizione classica dell’Opera. Tale chiave interpretativa rimane perciò più una colorata e colorita favola che un dimostrato, macchinoso intento simbolistico da parte della Rowling.

Questo non significa che Hagrid sia una vittima improbabile, tutt’altro. Abbiamo visto che Harry ha perso via via le figure di riferimento più importanti, cioè Sirius e Albus, i personaggi più vicini alla figura paterna. Gli rimangono ancora tre adulti con anaologhe funzioni, benché più attenuate. Esse non hanno infatti la stessa forza dei primi due, ma sono comunque un porto sicuro per Harry: il signor Weasley, Lupin e appunto Hagrid. Questo, combinato al fatto che la maturazione di un eroe non può prescindere dal suo affrancamento da tutte le ‘stampelle psicologiche’, mette indubbiamente i tre in posizione alquanto precaria. 

Proseguiamo nella disamina degli spoiler: Ron e Hermione riescono inizialmente a fuggire a Privet Drive, ma Lord Voldemort li coglie di sorpresa. Nel tentativo di salvare Ron, Hermione viene uccisa dall'Oscuro Signore. Alla fine, Harry uccide “tutti i cattivi”.

Ora, sorvolando il fatto che non si capisce per quale motivo Hermione e Ron debbano cercare rifugio a Privet Drive, ma anche ammettendolo in virtù di qualcosa che viene spiegato nel libro, il riferimento all’uccisione di “tutti i cattivi” appare quantomeno semplicistico.

Ma la chicca finale sta nella chiusa del post, laddove Gabriel afferma che “Draco Malfoy inizia a creare un Horcrux (per divertimento e per profitto)”. Visto che la creazione di un Horcrux presuppone un omicidio, il fatto che tale azione possa risultare divertente da un’ottica distorta quale quella di un Voldemort o di un Mangiamorte ci può anche stare, ma da quella di un Draco Malfoy, che ha dimostrato di non essere capace di uccidere Silente nel momento in cui poteva farlo impunemente, stona decisamente. Per non parlare poi dell’allusione al profitto: forse la Rowling, fino ad ora, ha tralasciato di informarci che esiste un fiorente commercio di Horcrux (verosimilmente a Nottun Alley), tramite il quale la gente rivende agli altri pezzi della propria anima, rischiando di perderne il controllo e quindi la vita, in cambio di un po’ di confort o dell’appagamento di qualche desiderio? Cos’è, una versione rateizzata del Faust?

E poi, è plausibile che Draco Malfoy, studente alquanto mediocre, sia in grado di praticare una magia oscura avanzatissima come l’Horcrux? Ricordiamo che neppure Lumacorno, che pure è stato uno dei migliori insegnanti di Hogwarts ed è un abile mago, ha idea di come se ne fabbrichi uno, come ammette candidamente di fronte al giovane Voldemort che, nel Principe Mezzosangue, gli aveva chiesto spiegazioni in merito.

Sappiamo inoltre che questa informazione non esiste nella Biblioteca di Hogwarts: Hermione aveva già provato a documentarsi e i suoi sforzi erano stati vani, perché Silente ha bandito espressamente questo tipo di insegnamenti dalla Scuola.

L’unico mago che sappiamo in grado di fabbricare un Horcrux, allo stato dei fatti resta Voldemort, non a caso ritenuto uno dei maghi più potenti mai esistiti. L’altro mago di pari, se non superiori capacità, era Silente, ma essendo defunto troviamo difficile credere che, quand’anche  in possesso di conoscenze sulla fabbricazione degli Horcrux, possa essere ora piegato in modo da indurlo a fabbricare un Horcrux per scopi di terzi o da convincerlo a insegnare a qualcuno come Malfoy il segreto di quell’incantesimo.

Se le osservazioni di cui sopra non vi sembrano abbastanza per insinuarvi dubbi sulla veridicità del racconto di Gabriel, possiamo andare a vedere se ci soccorre la psicologia. Come hanno reagito, infatti, di fronte a queste dichiarazioni, le persone più direttamente interessate?

Silenzio assoluto, almeno sinora, da parte di J.K. Rowling e Bloomsbury, mentre Scholastic, l’editore americano, ha dichiarato semplicemente, attraverso  il vicepresidente Kyle Good, di non avere altro commento da rilasciare a parte il seguente: “Chiunque può postare qualsiasi cosa voglia su Internet e non puoi credere a tutto quello che vedi”.

In passato, dopo il plateale furto (quella volta verificato) del Principe Mezzosangue (www.fantasymagazine.it/notizie/2995/; www.fantasymagazine.it/notizie/3519/), la Rowling aveva rilasciato solo una dichiarazione sibillina: “Bene, eccoci di nuovo! I pettegolezzi, le non-storie, le speculazioni sempre più sfrenate… Per favore, ricordate che le illazioni su fughe di notizie concernenti le morti nel Principe Mezzo-Sangue sono molto facili da fare".

All’epoca avevamo letto queste parole sotto ogni possibile sfaccettatura (www.fantasymagazine.it/notizie/2964/), compresa quella secondo cui l’autrice non potesse ovviamente confermare la morte di Silente per non avvalorare lo spoiler, ma non potesse nemmeno negarla mentendo. Lo stesso tipo di interpretazione si potrebbe dare ora alle parole di Scholastic, che risultano altrettanto nebulose. Forse perché in questo caso, fra tante boutade, il fantomatico Gabriel potrebbe averci preso almeno su un punto, ossia la morte di Hagrid. Uno sparo nel buio, indubbiamente, ma un colpo forse messo a segno.

Anche in questa ipotesi rimane però un interrogativo: se davvero Gabriel è in possesso della copia del romanzo, perché non fugare ogni dubbio pubblicandone uno stralcio, anziché postando chiacchiere, proclami e indizi quantomeno bislacchi, che se fossero veri rischierebbero di precipitare la trama del settimo volume nella banalità assoluta?

Lasciamo ora tutte queste domande e questi azzardi di spiegazioni alle vostre individuali meditazioni, aggiungendo il link al post incriminato, casomai voleste dare un’occhiata diretta. Lo trovate a fondo pagina, alla voce Risorse in Rete.