In fondo c'era da aspettarselo. Quando siamo appassionati di qualcosa non vorremmo mai vederne la fine. Ci dà fastidio, la fine, perché ne vorremmo ancora. L'ultima pagina di un libro appassionante, l'ultimo episodio del telefilm preferito non sono esperienze piacevoli; certo, siamo curiosi della conclusione, ma quando ci arriviamo c'è quel momento di incredulità in cui diciamo: "No! E' finito! E adesso?", per l'immortale principio secondo cui le cose che amiamo dovrebbero durare in eterno.

E non fare ingrassare, aggiungerebbero probabilmente molte lettrici.

Lo stesso principio vale per la serie di Harry Potter, che tra una decina di giorni arriverà alla sua conclusione, ragion per cui la famosa catena di librerie inglesi Waterstone, un vero colosso della distribuzione e vendita libraria in Gran Bretagna (dove di libri ne leggono tanti), ha dato vita ad una petizione per spingere J.K.Rowling a continuare a scrivere le avventure del maghetto.

Ecco perchè apartire da lunedì prossimo sarà online sul sito ufficiale di Waterstone un link da cui poter firmare la petizione: www.waterstones.com/saveharry

Il testo recita: "Noi firmatari chiediamo a JK Rowling di scrivere più avventure di Harry Potter e i suoi amici, indipendentemente dalla conclusione di Harry Potter and the Deathly Hallows". Breve e conciso.

Non sembra molto probabile che la Rowling, che ha chiarito da anni la sua posizione in merito al numero dei romanzi su Harry, torni sui suoi passi, ma sarà interessante vedere la quantità di firme che il progetto saprà raccogliere. Le stime degli organizzatori parlano di un massimo di un milione di firmatari.

Secondo un recente sondaggio organizzato da Waterstone stesso, (per cui la serie della Rowling è stato un vitalizio molto vantaggioso) l'85% dei bambini dagli 8 agli 11 anni vorrebbe più romanzi. Vedremo se loro e l'iniziativa di Waterstone basteranno.