Come tutte le "licenze" di successo, anche Harry Potter ha generato moltissimi giochi da tavolo e di carte; un elemento che li ha accomunati tutti, però, è stato il loro insuccesso.

Quanti sono questi giochi?

Le fonti più autorevoli ci danno più di 30 titoli, anche se molti sono varianti di giochi ben conosciuti (UNO, SceneIt!) o semplici trivia game (giochi a quiz). I giochi originali sono una dozzina al massimo (trovate una lista in fondo all'articolo) e comprendono un paio di boardgame originali, almeno due giochi che dovrebbero simulare il Quidditch e il gioco di carte collezionabile (GCC) che ormai è un obbligo per ogni marchio di successo.

Il Gioco di Harry Potter e la Pietra Filosofale (University Games, 2000)

Il più vecchio tra i giochi potteriani, questo è anche il più orrendo. Si tratta di una raccolta di 7 mini-giochi ispirati alle sette sfide che Harry deve affrontare nell'omonimo libro.

Il migliore dei giochi è la "prova" della scacchiera, in cui, per l'appunto, il giocatore deve intraprendere una mini-partita a scacchi. Come dire: il punto di forza di questo gioco è un gioco differente…

Scendere nel dettaglio di ciascuna "sfida" è troppo orribile, sappiate che il commento di un giocatore è stato: "È divertente come fare una spugnatura a Hagrid"…

Il gioco di carte collezionabile (Wizards of the Coast, 2001)

Il GCC di Harry Potter si caratterizza per un regolamento molto semplice: i giocatori devono scegliersi un mago (Harry, Hermione, Draco…) e "danneggiare" l'avversario (facendogli eliminare carte dal proprio mazzo). Il primo che finisce le carte ha perso.

Attraverso le carte, gli sfidanti giocano carte "avventura" in determinati "luoghi", per apprendere "lezioni"; questo permette loro di giocare sul tavolo le creature che potranno danneggiare l'avversario.

Malgrado il battage pubblicitario, il gioco (uscito nel 2001) cessò di essere stampato nel 2002, ma già da tempo era possibile acquistare le carte a un quinto del prezzo di listino.

Il Gioco da Tavolo di Diagon Alley (Mattel, 2001)

Praticamente una variante del "gioco dell'oca", in cui i giocatori vagano per la plancia visitando vari negozi; vince il primo ad avere un oggetto da ogni negozio. Alcune limitazioni costringono a fare più giri della plancia per raggiungare l'obiettivo. Alcune carte incantesimo movimentano il gioco, che però è comunque molto ripetitivo.

Oggi come oggi, il gioco si trova sui mercatini dell'usato a qualche euro (o qualche dollaro, a seconda della vostra valuta locale).

Il Gioco di carte del Quidditch (Mattel, 2001)

Malgrado sia uno dei giochi meglio riusciti, anche questo gioco (in cui sia le mosse che le palle che il Boccino d'Oro sono rappresentate dalle carte) ha avuto ben poco successo, al punto che qualche mese dopo l'uscita veniva venduto a un dollaro nei supermercati.

Avventura a Castel Hogwarts (Mattel, 2002)

Forse il più pittoresco dei giochi potteriani, è in pratica un altro tipo di gioco dell'oca, ma il movimento non lineare e la costruzione di cartoncino e plastica ne fanno un gioco sufficiente.

Il Gioco di Dadi del Quidditch (Mattel, 2005)

Di questo gioco non sappiamo un granché, poiché in Italia non è mai arrivato; tuttavia, a giudicare dalle foto, i dadi sono belli e la confezione è piacevole. Consigliato come oggetto da collezione.

Clue – Harry Potter's Edition (Mattel, 2008)

In apparenza un normale "Cluedo" con ambientazione Potteriana, questo gioco merita una menzione speciale. Malgrado le regole base siano le stesse del Cluedo (ovvero, bisogna indovinare una combinazione di luogo, strumento e colpevol), ci sono alcune varianti che lo rendono interessante. Prima di tutto, grazie a un dado speciale, un giocatore può cambiare la mappa di gioco (aprendo o chiudendo porte, passaggi segreti, e così via). In secondo luogo, esiste un mazzo di carte che aiuta i giocatori e un secondo mazzo, quello del Lato Oscuro, che "gioca" contro tutti. In questo Cluedo, è possibile che il lato oscuro vinca "mangiando" tutti i punti delle Case; se questo avviene, tutti i giocatori perdono automaticamente.

Consigliato a chi ama Cluedo e vuole provarne una variante vagamente horror.

In breve, un insuccesso mondiale…Tutti questi giochi, dicevamo, hanno come denominatore comune l'insuccesso.

In teoria, i presupposti per il successo (ovvero, per vendite astronomiche) ci sono tutti: un "brand" di successo, un target (i lettori di Harry Potter) principalmente nell'età dei "giochi", una buona reputazione letteraria, che non fa storcere la bocca ai genitori (ovvero a coloro che pagano).