Per la fine di agosto la New Line Cinema aveva annunciato l'uscita di una nuova "Limited Edition" della trilogia per eccellenza (stiamo parlando del capolavoro di Peter Jackson: Il Signore degli anelli): tre cofanetti separati contenenti La compagnia dell'anello, Le due torri e Il ritorno del re sia nella versione cinematografica che nella versione estesa.

Il valore aggiunto della pubblicazione, nelle intenzioni della New Line, doveva essere dato dai contenuti speciali: un documentario di circa 5 ore curato da Costa Botes, amico di lunga data di Jackson già impegnato come cineoperatore nelle riprese della Compagnia dell'anello, autore di The Making of The Lord of the Rings del 2002 e di in un reportage del National Geografic.

"E' qualcosa che ci hanno chiesto i fan" ha dichiarato Matt Lasorsa, responsabile marketing della New Line. "Costa ha ottenuto questo lavoro un anno prima l'inizio delle riprese, il suo compito era quello di catturare ogni fase della lavorazione, integrando le sue esperienze e le impressioni."

"Lo stile di questi documentari," ha concluso Lasorsa, "è molto diverso da quelli contenuti nell'extended edition. Sono più organici e se li avessimo commercializzati subito molta gente avrebbe potuto essere confusa."

Ora però, nel perfetto piano della casa cinematografica si è aperta una falla: Costa Botes accusa la casa cinematografica di voler mettere in commercio il materiale girato senza il suo consenso.

"Non ho avuto alcuna opportunità di partecipare al montaggio dei documentari. Mi hanno semplicemente tenuto fuori." Ha dichiarato Botes, amareggiato dai tagli operati dalla produzione.

"Quando gli uomini della New Line hanno deciso che tipo di prodotto realizzare non c'è stato modo di discutere sui tagli operati o di correggere alcuni stupidi errori. Sarebbe stato bello se mi avessero consultato perchè avrei potuto evitarli."

Alcuni degli errori ai quali si riferisce Botes consistono nell'eliminazione dagli extra di alcune riprese delle cime dei monti Ruapehu e Ngauruhoe o di scene, a sempio il coro di orchi che intona Stand By Me o le registrazioni alla Weta con sottofondo musicale, il cui inserimento avrebbe comportato il pagamento dei diritti d'autore.

La New Line ha difeso le scelte operate spiegando che le riprese delle vette Ruapehu e Ngauruhoe sono state eliminate per non offendere la sensibilità della popolazione Maori che venera le due montagne. Quanto alla censura degli spezzoni con il sottofondo musicale è facile comprendere che le motivazioni sono di carattere economico: grande risparmio per la casa di produzione che ha evitato di pagare i diritti sulle canzoni incriminate... e le royalty dovute a Botes.