Domenica 10 febbraio la WGA, l'organo che rappresenta gli sceneggiatori americani, ha indetto un incontro al vertice per discutere i termini dell'accordo raggiunto la scorsa settimana con i produttori di Hollywood. Il comitato responsabile dei contatti con i produttori e i rappresentanti della WGA East e della WGA West, le due branche in cui è suddivisa l'associazione, si sono incontrati per decidere come organizzare i dettagli della votazione necessaria per ratificare l'accordo: una finestra di 48 ore entro la quale i 12.000 membri della WGA decideranno se chiudere definitivamente la vicenda e dare la loro approvazione al nuovo accordo triennale con la Alliance of Motion Picture and Television Producers.

Il presidente della WGA West, Patric Verrone, ha dichiarato che i membri dell'associazione non potranno votare via mail ma solo via fax o presentandosi di persona martedì a un incontro ancora da definire. Con un'efficienza che lascia stupiti, se il voto dovesse essere positivo lo sciopero potrebbe dirsi concluso già da mercoledì, e gli sceneggiatori potrebbero tornare al lavoro immediatamente.

Molti membri della WGA hanno già dichiarato in più occasioni che non vedono l'ora di riprendere le redini di film o telefilm rimasti abbandonati dallo scorso 5 novembre. Voci interne all'associazione hanno dichiarato che l'atmosfera generale è molto buona, tanto che il voto dovrebbe essere un semplice pro forma, senza sorprese sgradevoli.

Restiamo in attesa di poter scrivere la parola fine a una storia che ha fermato l'industria del cinema americano per la stagione in corso. Per ora sembra che, per la prima volta dall'inizio delle trattative, l'ordine di scuderia sia comune per produttori e sceneggiatori: tornare al lavoro. Anche perché gli Oscar si avvicinano, e l'idea che possa trattarsi di una cerimonia in forma ridotta, con assenti tutti i candidati membri della WGA, aveva spaventato molti, soprattutto gli sponsor economici. Gli autori candidati nelle varie categorie legate alle migliori sceneggiature sono ben 13 e se non ci sarà una rapida risoluzione dello sciopero nessuno di loro parteciperà alla serata di premiazione. Se a questo si aggiunge che anche attori e registi iscritti alla WGA (ovvero autori, almeno una volta, di sceneggiature, tra cui figure come George Clooney), hanno confermato il loro sostegno e la decisione di disertare la notte degli Oscar nel caso in cui lo sciopero continuasse, è facile immaginare una serata con troppe sedie vuote.