Andando poco avanti, non possiamo non possiamo non avere un brivido notando un palazzo dall'aspetto sinistro, all'angolo con la

Malpertuis in Rue de l'Or?
Malpertuis in Rue de l'Or?

Rue de L'Or. Qui si trovava il negozio di Grote Mele, che vendeva una sorta di albi illustrati molto simili a dei proto fumetti, dei quali Raymond era un accanito acquirente e consumatore. La struttura narrativa di queste opere, molto simile a dei fueilletton, era composta da molti momenti a effetto e colpi di scena. 

Un altro luogo topico della formazione dello scrittore è stata la casa di Wantje Dimez, in Rue Sainte Catherine.

Dimez era un narratore popolare, appartenente a una discendenza di narratori di Ghent. Egli era solito, quando il clima lo consentiva, porre una sedia fuori casa e narrare le sue storie ai passanti. Tra questi c'era il giovane Jean Ray, completamente rapito da queste storie.

Esplorare una città sulla tracce della vita del tuo scrittore preferito ti pone davanti a a percorsi inusuali e curiosi. La scuola elementare di Rue Basse non ha alcuna attrattiva turistica, ma guardarla oggi, per noi,, significa porsi l’interrogativo: com'era quando il piccolo Raymond la frequentava? Almeno gli anni in cui fu iscritto lì, poiché ben presto fu trasferito in collegio a Tournai, a causa della sua irrequietezza.

Probabilmente Raymond aveva bisogno di sublimare la realtà per poter vivere, la sua valvola di sfogo era porre una sfrenata fantasia al servizio della costruzione di storie.

Dei molti luoghi in cui ci porta Andrè non è rimasta traccia, almeno non di quella che erano all'epoca. Pochi sono i punti immutabili nelle città. Alcuni luoghi furono delle pietre miliarii per Raymond, come la casa dello zio Edward Anseele, leader socialista, nato nel 1856 in  Rue Sainte Amelberg e vissuto tra Rue Baudelo e la Place du Fil a Coudrè, oggi intitolata proprio Place Anseele.

La scuola elementare di Rue Basse.
La scuola elementare di Rue Basse.

Un aneddoto a riprova della fantasia di Jean Ray è la trasformazione dell'incontro dello zio con la futura moglie, Rosalie, in un epico evento sulle barricate di Parigi. In verità Anseele fu il quarto di sette figli e fu un normale calzolaio, mentre la moglie una cucitrice di scarpe. Parigi non c’entrava nulla. 

Quanto possono gli occhi dell'immaginazione! 

Altro luogo fondamentale per Raymond è Saint Bavon, la magnifica cattedrale di Ghent, situata nella omonima piazza. Venne consacrata nel 942, quando era ancora una cappella di legno. L’edificio, in bellissimo stile gotico, fu protagonista anche di I Ciceroni, racconto di un altro illuminato scrittore del fantastico, Robert Aickman.

Vederla ergersi in tutta la sua magnificenza sotto il cielo terso è un’emozione impari, soprattutto pensando a quanta Storia è passata di lì, tanto per dirne una: il famoso Carlo V, Imperatore del Sacro Romano Impero, è nato proprio a Ghent.

Per comprendere quanto la cittadina entri nell'opera di Jean Ray tocca citare il secondo capitolo di Malpertuis:

“Spesso mi sono chinato sulle antiche stampe che raffiguravano vecchie strade pervase da un tedio altero, ribelli a ogni tentativo di dar loro un po' di luce e di vitalità. 

Tra esse, non ho avuto alcuna difficoltà a riconoscere la via del Vieux-Chantier, dove si trovava Malpertuis, e senza troppo pensare ritrovai la casa stessa, tra le alte e sinistre dimore che le stavano accanto. 

Sorgeva, con le sue enormi logge a balconata, le scalinate fiancheggiate dalle massicce ringhiere di pietra, le torrette crociate, le bifore a traverse, le minacciose sculture di bisce e di dragoni, le porte chiodate. 

Rispecchiava l'alterigia dei grandi che la abitavano e il terrore di coloro che la avvicinavano. 

La facciata era una maschera tetra, dove invano si sarebbe cercato un barlume di serenità. Era un viso stravolto dalla febbre, dall'angoscia e dalla collera, che mal nascondeva tutto l'abominevole che vi si celava."

Inquietanti creature in Rue de l'Or
Inquietanti creature in Rue de l'Or

Non troviamo nessuna dimora simile alla descrizione in Marche aux Veaux, ma girando per la città notiamo altre abitazioni che ci danno lo stesso senso di oppressione.

Se poi l'itinerario diventa un pretesto e non un dogma da seguire, ecco che perdendosi per le suggestive stradine scorgiamo panorami imprevisti da togliere il fiato, come il Castello sul fiume, o il passaggio di imbarcazioni con turisti, il montaggio di un palcoscenico sull’acqua.