Come spesso avviene nei suoi romanzi, quella narrata da Guy Gavriel Kay in Figli di terra e cielo è una storia autoconclusiva, ma che fa parte di un mondo più vasto. Ed è una storia che fa risuonare echi profondi in chi conosce bene la Storia, gli eventi che hanno forgiato il mondo che conosciamo, pur essendo ambientata in un mondo inventato.
La storia di Kay inizia a Obravic, alla corte del sagrimperatore Rodolfo, ma entro breve si sposta più a sud, nel mare seressino e nelle terre bagnate da un mare che deve il suo nome a una fra le città più belle che il mondo possa immaginare: Seressa. Seressa, con i suoi canali e i suoi intrighi, la forza cui foza è legata a quel mare con cui ogni anno celebra uno sposalizio e che ogni anno è solcato dai vascelli dei suoi mercanti.
Non è difficile vedere in Seressa l’ombra di un’altra Repubblica, quella di Venezia, la Serenissima. Eppure Seressa è Seressa e non Venezia, perché quello di Kay non è un romanzo storico ma un fantasy.
I motivi di questa scelta sono molteplici. Riluttanza, da parte di Kay, a mettere sulla bocca di personaggi realmente esistiti parole inventate da lui, o ad attribuire loro sentimenti di cui non sappiamo nulla. Passione per il fantastico che, pur non essendo appariscente come avviene in tante opere fantasy, fa comunque parte della storia. E desiderio di narrare gli eventi che interessano a lui, senza i vincoli di un’assoluta fedeltà alla Storia richiesti da un romanzo storico.
Ecco allora che i suoi romanzi sono fantasy storici, basati su uno studio molto approfondito degli eventi del passato, ma con quel “quarto di giro verso il fantastico” che gli consente di decidere liberamente del destino dei suoi personaggi o degli esiti delle guerre. Un approccio iniziato tanti anni fa, con il romanzo A Song for Arbonne, il quinto da lui pubblicato. Mentre nelle opere precedenti, la trilogia L’arazzo di Fionavar e Tigana, fra i suoi personaggi si trovavano alcuni maghi, da A Song for Arbonne in poi l’aspetto magico è diventato molto meno appariscente. Nell’opera successiva, The Lions of Al-Rassan, Kay ha creato il mondo a cui appartiene anche questo Figli di terra e cielo.
Non si tratta di una creazione nata seguendo un piano preciso. Di solito qualcosa colpisce l’attenzione di Kay, che sia un luogo o un evento storico, e lui inizia a studiare, fino a quando una storia non prende forma nella sua mente. The Lions of Al-Rassan è ambientato in una terra ispirata alla Spagna dell’epoca della Reconquista, con un personaggio che, pur essendo diverso da lui, condivide molte delle caratteristiche di El Cid Campeador. Per la storia successiva, la dilogia The Sarantine Mosaic, Kay si è concentrato sulla Costantinopoli di Giustiniano I. A livello geografico sono due territori molto distanti, con la nascita di El Cid che è avvenuta quasi cinque secoli dopo la fine del regno di Giustiniano. Non c’è nulla che accomuni le loro vicende, se non il fatto di essere avvenute in Europa, in un mondo che con il tempo è cambiato, ma che è sempre lo stesso. E questo è l’approccio di Kay. Per The Sarantine Mosaic gli serviva un mondo con determinate caratteristiche, lui aveva già narrato una storia ambientata in un mondo che aveva le caratteristiche giuste, e così è tornato in quel mondo, solo in un’altra area geografica e in un altro tempo.
Figli di terra e cielo è ambientato nello stesso mondo, in un’area che a grandi linee corrisponde alla Repubblica di Venezia e alla penisola balcanica, verso la fine del XVI secolo. Al suo interno si fondono numerose storie, uomini e donne comuni che cercano di sopravvivere in un mondo difficile, nel quale nessuno è al sicuro dalla guerra o dagli intrighi.
Dopo questo romanzo Kay sarebbe tornato ancora nel XVI secolo, qualche decennio prima, spostandosi a Batiara, penisola in cui non è difficile riconoscere l’Italia, per due storie autoconclusive che però condividono alcuni personaggi: A Brightness Long Ago e All the Seas of the World. Completano la bibliografia di Kay Ysabel, un urban fantasy ambientato in Provenza che ha stretti legami con L’arazzo di Fionavar, due romanzi di ispirazione orientale, La rinascita di Shen Tai e River of Stars, la raccolta di poesie Beyond this Dark House e Written in the Dark, romanzo che sarà pubblicato in lingua originale questo mese.
La sinossi

Dal piccolo porto fortificato di Senjan, famigerato covo di pirati, Danica Gradek, una strana ragazza, parte per vendicare la famiglia perduta; intanto, dalla ricca repubblica lagunare di Seressa giungono due persone molto diverse: Pero Villani, un pittore inviato presso il gran algalif per dipingerne il ritratto (ma forse non solo per quello), e Leonora, una donna determinata e intelligente che non è chi dice di essere. Entrambi sono a bordo del vascello di Marin Djivo, mercante originario dell'orgogliosa città-stato di Dubrava, che accompagnerà il pittore nella sua rischiosa missione in Oriente, là dove un adolescente si sta addestrando per entrare a far parte della fanteria scelta dell'algalif e coprirsi di gloria in una guerra che ormai tutti sentono vicina. Nelle vaste terre che si stendono tra la città d'argento dell'Ovest, sognante sulla sua laguna, e la città d'oro dell'Est, cinta di triplici mura, tutti saranno messi alla prova. Quando le loro strade – e quelle di molti altri personaggi – si incroceranno, la storia cambierà.
Figli di terra e cielo è un'epica sontuosa che fonde fantasy e romanzo storico, realtà e immaginazione, sullo sfondo di un affascinante spaziotempo alternativo: allucinato affresco di vicende remote già note alla tumultuosa Europa e alla rutilante Asia del Rinascimento. Giacché qui ogni riferimento a fatti e circostanze non è, a ben vedere, affatto casuale.
L’autore

Guy Gavriel Kay, canadese, ha pubblicato sedici romanzi, fra cui la trilogia L'arazzo di Fionavar, tradotti in oltre trenta lingue. Tra i numerosi premi, ha ricevuto l'International Goliardos Prize per il suo contributo alla letteratura fantastica, due Aurora Award, il Sunburst Award per La rinascita di Shen Tai e il World Fantasy Award per Ysabel nel 2008. Nel 2014 è stato ammesso nell’Ordine del Canada. Prima di dedicarsi alla narrativa, ha collaborato con Christopher Tolkien all'edizione del Silmarillion, opera postuma di J.R.R. Tolkien. Ha lavorato inoltre come sceneggiatore per la radio e la televisione.
Avevamo già recensito questo romanzo al momento della sua pubblicazione in lingua originale:
Children of Earth and Sky
Guy Gavriel Kay torna nella sua Europa immaginaria con una storia ispirata al Rinascimento con il complicato rapporto fra Venezia e Costantinopoli.
LeggiGuy Gavriel Kay, Figli di terra e cielo (Children of Earth and Sky, 2016)
Traduzione di Massimo Scorsone
Mondadori – Oscar Fantastica – Pag. 657 – 19,00 € (cartaceo) – Ebook 10,99 €
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID