Teche del Museo delle lettere e dei manoscritti
Teche del Museo delle lettere e dei manoscritti

Per un appassionato di lettere e scrittura, una tappa obbligata è il Museo delle lettere e dei manoscritti (Museum of Letters and Manuscripts), sito in Galerie du Roi, nel quale ci ha accolto, la mediatrice culturale Camilla Pilotto.

È un luogo in cui il tempo si ferma e in cui è facile perdersi. Come si fa a non impallidire davanti a una collezione di manoscritti che vanno dal XII secolo in poi, restaurati ed esposti in modo che siano allo stesso tempo fruibili ma che non si deteriorino?

Anche in questo caso, come nel Centro del fumetto, è più il materiale in archivio che quello esposto, per mere ragioni di spazio. Ma le opere sono esposte in strutture che rendono facile l'avvicendamento nel tempo, sia per consentire di fruire di più manoscritti possibili, sia per limitare il tempo di esposizione delle preziose pagine. Osserviamo lettere e schizzi di Hergè; Formule matematiche di Albert Einstein; appunti di Georges Simenon. Non c'è niente di Jean Ray e questo un po' ci delude. Ma Camilla ci spiega che tanto si deve ancora fare, tanti manoscritti devono essere catalogati ed esaminati. Sarà un’ennesima buona scusa per tornare in Belgio.

Attraversare la galleria è un attentato alla concentrazione: un negozio dopo l’altro espone praline e cioccolatini talmente allettanti che solo l’idea di un gauffre può far desistere dall’acquisto.

Abbiamo dedicato il nostro quarto giorno all’esplorazione fine a se stessa. Qualcuno potrebbe obiettare che proprio perché il tempo è limitato è meglio organizzarsi, ma l'idea della giornata era quella di partire della Grand Place per vedere cosa sarebbe successo e dove saremmo arrivati. 

E non rimaniamo delusi, se non quando cerchiamo la libreria Malpertuis, che fino alla fine del 2012 era in Rue des éperonniers. Nulla. La libreria è stata curata per parecchi anni da Alain Walsh, ma quando passiamo di là troviamo dei muratori e un cartello con la scritta: lavori in corso.

Ci consoliamo con il percorso “comics”, che ci gratifica grazie alla visita quasi speleologica delle varie librerie dedicate alla letteratura disegnata e  grazie alla continua visione e ammirazione dei murales fumettistici di cui Brussel è tappezzata. 

A Brussel devi camminare con il naso all’insù per capire cosa c’è quaggiù.

Le librerie sono tutte molto ben fornite di materiale, anche in altre lingue oltre al francese e al fiammingo. Troviamo anche un volume in georgiano. Multiculturalità nella vita quotidiana. 

Ciascuna ha una precisa vocazione, se a La Bulle d'Or (Bd Anspach 122 -121) è possibile immergersi nel materiale usato, alla Maison de la Bande Dessinée 

La Maison de la Bande Dessinée
La Maison de la Bande Dessinée

(Boulevard de l’Impératrice, 1) oltre a potere acquistare albi, è possibile ammirare mostre di tavole originali nell'annesso museo, mentre da BRÜSEL (Bld Anspach, 100) potete acquistare anche serigrafie e litografie originali.

Se volete consultare fumetti mangiando, andare a Le Village de La Bande Dessinee Comics Cafe in Place du Grand Sablon 8, di fronte alla superba cioccolateria del maestro Marcolini.

Vagando per fumetterie può quindi capitare di imbattersi in qualcosa di strettamente imparentato, come il Moof, ossia il Museum of original Figurines. Le figurines sono quelle che noi chiameremmo “pupazzetti”. Entrando troviamo esposte figure a grandezza naturale dei principali eroi del fumetto, dell'animazione, persino del cinema, belga e non. Ci si perde tra il villaggio gallico di Asterix e quello dei Puffi, Tintin, Spider-Man e Bat-man a grandezza naturale e mille altre meraviglie, alcune delle quali in commercio, pur se a prezzi astronomici, e altre invece solo in mostra, dato che sono pezzi unici o quasi. Trovarlo non è facilissimo, ufficialmente è in Rue du Marché-aux-Herbes 116, ma in pratica è  in fondo alla Gallerie Horta alla Stazione Centrale. C'è un puffo gigante davanti all'ingresso, non si può sbagliare.

Persino un dopocena o un aperitivo o un dopo cena può essere una occasione fumettistica a Brussel. 

Dentro il grande e lussuoso albergo Radisson blu royal, in Rue du Fossé aux Loup, c'è proprio il Bar Dessiné, un omaggio alla storica vocazione fumettistica della città, con un arredamento ispirato al fumetto e una esposizione di immagini e figurines.

La mattina della partenza rimane il tempo per il bilancio finale dell'esperienza e per qualche lacrimuccia. La calorosità belga e l’apertura mentale ci hanno conquistati e tornare dopo una permanenza così breve ci rattrista. Si lascia sempre il rimpianto di ciò che non si è potuto fare, di quello che non si è potuto vedere. Quattro giorni fitti di incontri, di curiosità, seguendo il filo di un’idea, della volontà di capire la radice della predisposizione di un popolo alla narrazione di storie.

L'immancabile foto al Mannequin Pis, potevamo sottrarci?
L'immancabile foto al Mannequin Pis, potevamo sottrarci?

Probabilmente anche un tempo doppio o triplo avrebbe lasciato simili rimpianti, ma quei luoghi sono lì, ancora pieni dei loro segreti, di scrigni da aprire. Non gli diciamo quindi addio, ma il più sincero arrivederci.

Ringrazio infine coloro che hanno reso possibile il viaggio, Tourism Flanders, che ha creduto in questo percorso, e tutti gli affabili anfitrioni, citati nell'articolo, che ci hanno accompagnato con garbo e gentilezza in questo percorso di scoperta.

Invito voi lettori ad avere un altro po' di pazienza, e a scorrere la galleria di scatti che abbiamo selezionato, che non potevamo inserire tutti nell'articolo per ovvi motivi. I ricordi fotografici sono sempre il degno complemento di ogni cronaca di viaggio.

Tutte le foto del servizio sono di Letizia Mirabile. Post produzione di Giancarlo Marcocchi.