Cos'hanno in comune degli anziani che giocano a carte al tavolo di un circolino, dei bimbi riuniti nella medesima posizione a osservare qualcosa di colorato e divertente muoversi, e una sessione di gdr con narratore e player professionisti?

Lasciamo a voi immaginare la risposta! Anche se, frequentando queste pagine virtuali, probabilmente la conoscete già…

FirenzeGioca chiude l'estate fieristica dedicata ai giochi ispirati al fantastico, inteso in senso ampio, con una manifestazione dall'atmosfera casalinga e rilassata.

Nonostante l'improvvisa caduta del governo e le elezioni a sorpresa abbiano complicato la logistica dell'organizzazione, con il furto da parte delle forze dell'ordine dei tavoli che avrebbero dovuto servire per giocare – Modena (Modena Play) è corsa, stile Rohan, in aiuto – lo staff non si è certo arreso. 

Le ampie sale della Fortezza da Basso hanno quindi ospitato giocatori e visitatori, di tutte le età, dagli appassionati ai curiosi. Seduti si giocava, a piedi si gironzolava, potendo bighellonare tra il vastissimo campo che la combinazione dei magici elementi, gioco e fantastico, può offrire.

Un incantesimo di 7° livello può evocare il master Mauro Longo.
Un incantesimo di 7° livello può evocare il master Mauro Longo.

Roberto Perilli, uno degli organizzatori con cui abbiamo scambiato due chiacchere, ci ha ribadito che l'intenzione di tutti i volontari che stanno dietro alla fiera è proprio questa: semplicemente, giocare!

Facendo lo slalom tra i tavoli ludici abbiamo incontrato una nostra vecchia conoscenza… ed ecco a voi l'intervista a Giacomo Querci, che osiamo definire "Narratore professionista"!

Giacomo Querci, nostro ospite per l'intervista.
Giacomo Querci, nostro ospite per l'intervista.
Ciao Giacomo e grazie per le due chiacchiere insieme qui nella simpatica cornice del FirenzeGioca. Io e te siamo entrambi pistoiesi e quindi ce la intendiamo, ma dato che non tutti hanno questa fortuna nella vita, ti presenteresti per i nostri lettori?

Ciao Juri e grazie per questo spazio. Mi presento brevemente: sono Giacomo Querci, magari qualcuno mi conosce in questo ambiente come DM Jack, e sono il Presidente dell’Associazione Narratori di Mondi – Amici di Tommaso, di Pistoia. Oltre ad essere un appassionato ormai da qualche anno di giochi da tavolo e giochi di ruolo, sono anche un operatore sociale da più di venti e ultimamente, oltre alle attività svolte con la mia associazione, mi occupo di portare la mia esperienza di operatore ludico nei centri della comunità terapeutica dove lavoro come atelierista e animatore. Questo lo dico non solo perché ho la fortuna di poter portare parte della mia passione nel mio lavoro, ma anche perché uno dei pilastri fondanti di Narratori di Mondi è proprio quello di considerare il Gioco, e in particolare il gioco di ruolo, come uno straordinario strumento migliorativo della qualità di vita delle persone.

Qui, come dice il titolo, si gioca! A cosa hai giocato e cosa consiglieresti a un principiante? A un esperto, invece?

FirenzeGioca è una bellissima manifestazione che negli anni è cresciuta grazie al lavoro e alla partecipazione di tanti appassionati e di molte realtà ludiche del panorma toscano e italiano. Cosa da non dare per niente scontata, e di cui voglio ringraziare in particolare gli organizzatori, è che nel tempo la manifestazione ha sempre mantenuto il suo focus principale sul gioco e soprattutto sul "far giocare", dando la possibilità a tanti di avvicinarsi a quello che ormai secondo me non si può più definire come un semplice hobby, ma che in molti chiamiamo in modo più appropriato con il termine di "cultura ludica". Purtroppo in questi eventi di solito ho poco spazio per potermi sedere al tavolo da giocatore: in particolare in questa edizione mi sono un po’ mangiato le mani per non aver avuto la possibilità di poter provare Monsters Rpg direttamente con uno degli autori Leonardo Lucci e Lex Arcana con Mauro Longo in qualità di master e soprattutto archeologo. Come dimostratore \ master mi sono divertito un sacco quest’anno nel far giocare delle mie avventure per titoli come Blades in the Dark, Vaesen e Mausritter (questi ultimi due sono giochi non ancora localizzati in Italia ); ringrazio i giocatori che si sono seduti al mio tavolo, mi fa sempre piacere far conoscere le mie avventure e portare giochi che per quanto siano abbastanza famosi non godono molto della lente d’ingrandimento dell’attuale panorama mainstream. Per quello che riguarda i possibili consigli, mi sento di dire che non c’è una ricetta precisa che possa andare bene per tutti e che io mi senta di consigliare. Il Gioco è soprattutto sperimentazione, quindi il mio principale suggerimento è di trovare il contesto più adatto alle proprie esigenze dove poterlo fare: dopo sta a noi come rete di Associazioni, master o Operatori ludici, semplificare l’esperienza di gioco perché possa essere apprezzata da tutti (specialmente dai meno esperti), consigliando in base ai gusti e alle difficoltà espresse da chi ci troviamo seduto al tavolo. Se si entra in un ambiente di gioco sano, aperto e dinamico, il più è fatto.

Meglio non far arrabbiare il Narratore.
Meglio non far arrabbiare il Narratore.
Domanda difficile: come ti sembra lo stato dell’arte dei gdr? Dove si sta andando? Quali gli aspetti positivi e quali i negativi?

Indiscutibile è il fatto che quello che stiamo vivendo sia un momento d’oro per il gioco di ruolo in Italia: la stessa partecipazione alla manifestazione di oggi ne è un esempio. Attualmente abbiamo progetti di autori italiani che sfondano i record delle piattaforme crowdfunding e allo stesso tempo bravi autori emergenti che si promuovono in modo totalmente indipendente: tutti chiari segnali di un universo dinamico e in continua espansione. Personalmente, e soprattutto come associazione, non mi interessa di vedere questo fenomeno in termini di numeri o di domanda e offerta. Quello che osserviamo da tempo è qualcosa che si è sviluppato nel corso degli ultimi anni in modo esponenziale per molti motivi, secondo noi uno tra tutti è la straordinaria capacità del gioco di ruolo di soddisfare e intercettare una precisa richiesta e esigenza sociale – credo che sarebbe un discorso un po' troppo lungo da approfondire in questo contesto, ma basta solo pensare a tutti gli spazi di relazione che ci sono mancati in questi anni di covid per intuire parte del ragionamento.

Dove si sta andando ?… bella domanda. Per quella che può essere la mia visione… credo che si stia andando sempre di più verso un’esperienza di gioco ben focalizzata sui gusti e le esigenze dei giocatori: ne sono un esempio i molti giochi di ruolo in solitario o in coppia di ultima pubblicazione, oppure i giochi che sono strutturati per durare più o meno l’arco narrativo di un’unica serata, o per essere fatti via chat o online.

Devo dire che la platea di autori emergenti sulla nostra scena fa ben sperare in un futuro di sperimentazione e condivisione di idee nuove. Credo fermamente che la possibilità offerta dalle nuove piattaforme di vetrina online possa dare a tutti l’opportunità di sentirsi liberi di regalare il proprio contributo alla crescita di quello che nella mia visione un po' romantica è, e diventerà sempre di più, un nuovo movimento artistico. Ultimamente un’altra cosa che mi fa ben sperare è che anche case editrici importanti come Free League abbiano finalmente iniziato a dare la possibilità alle loro community di poter utilizzare parte delle loro licenze per la creazione di contenuti per i loro stessi giochi. Questo stimolo verso la sperimentazione e la creatività lo vediamo già da qualche anno nella scena OSR ( old-school rinascita -se lo vogliamo tradurre così ), dove grazie a questo spontaneo automatismo della community ci sono una continua e proficua produzione, condivisione e scambio di nuovi contenuti e punti di vista.

L’unico rischio che intravedo rispetto a questa enorme e nuova apertura ,è che per esigenze di mercato, o per cercare di offrire un accesso facilitato a chi è nuovo, si farà lo sbaglio di mettere sempre di più delle etichette ai giochi e tendere a crearne delle categorie rappresentative.

Come associazione concludo dicendo che ormai da qualche anno lo strumento gioco di ruolo per fortuna è sempre più presente nella progettazione annuale del mondo della scuola. Quello che come Narratori di Mondi vediamo è un progressivo inserimento del GDR anche a livello accademico, insieme a una richiesta crescente di progetti che vanno dalla didattica alla sensibilizzazione su specifici temi sociali, e soprattutto sull’educazione civica. Nel frattempo fuori dal mondo della scuola si rafforza una visione sempre più condivisa dello strumento gioco di ruolo anche in ambito terapeutico e siamo interessatissimi come Associazione di vedere proprio cosa ne potrà venir fuori.

Parliamo dei tuoi progetti personali: cosa ci dici in merito?

Ora come ora il mio impegno è completamente assorbito dal lavoro in associazione; da qualche tempo ormai stiamo lavorando nelle scuole come parte della rete di Giocaruolando e anche quest’anno ripartiremo con i progetti legati a Lucca Educational e Lucca Crea. Nel frattempo come vedi, non ci facciamo mancare la presenza in eventi come questo dove lo scopo principale non è solo quello di giocare e divertirsi, ma anche aver l’opportunità di conoscere le persone e creare rete con chi condivide i nostri stessi obbiettivi e possa darci una mano nel realizzarli. Parallelamente al lavoro nella scuola ci stiamo concentrando sulla scrittura dei nostri piccoli esperimenti ludici in modo che possano essere condivisibili, replicabili e migliorabili anche da altre realtà oltre la nostra. Come associazione, ma soprattutto come gruppo di lavoro e di amici, concentriamo molto del nostro tempo nella progettazione e realizzazione delle nostre sessioni di gioco o sui nostri progetti. Tenendo sempre bene a mente il fatto che il divertimento sia lo scopo principale del giocare di ruolo, ci dedichiamo spesso a creare avventure ed esperienze ludiche che possano parlare e sensibilizzare i giocatori anche su argomenti e domande importanti come: il tema dell’anoressia, la sensibilizzazione verso la donazione degli organi, il valore dell’Accoglienza e della multiculturalità, i problemi dell’Ambiente, oppure la lotta allo stigma psichiatrico o a quello di genere. Insomma la nostra visione è quella di elevare e valorizzare il gioco di ruolo in quella che per sua stessa natura si rivela essere un incredibile strumento pedagogico, terapeutico e educativo.

Comunque sia, quello che facciamo lo facciamo giocando e soprattutto divertendoci!

Grazie per la compagnia e a presto!

P.s.: nelle risorse di rete il link di Narratori di Mondi -  Amici di Tommaso