Seinen Manga scritto e disegnato da Norihiro Yagi. Pubblicato in Giappone dal mensile Shonen Jump ed edito in Italia dalla Star Comics.

Claire è una di quelle ragazze che, nel mondo creato dal mangaka Norihiro Yagi, gli uomini chiamano Claymore o streghe dagli occhi d’argento. In realtà Claymore è l’organizzazione che sta alle spalle di Claire e di quelle come lei, inviandole negli angoli più remoti del mondo con la missione di uccidere gli Yoma (creature demoniache) in cambio di lauti compensi in denaro. Le ragazze sono una specie di incrocio genetico tra donne umane e demoni (da bambine è stata impiantata loro carne di Yoma), e la loro parvenza umana cela una natura demoniaca violentissima.

Durante i combattimenti la loro “metà oscura” viene gradualmente liberata, proporzionalmente con la forza sviluppata e le ferite subite da ogni guerriera.

Un giorno Claire, recatasi in un villaggio, trova sulla sua strada Raki, un ragazzo cui uno Yoma ha portato via entrambi i genitori e che da quel giorno vive con il fratello e gli zii. Dopo aver trascorso l’intera giornata seguendo Claire, calata la sera Raki torna a casa e trova i cadaveri dei propri zii, e suo fratello, mutato in Yoma, chinato a banchettare sui loro corpi. Appena prima di venire ucciso, Raki viene salvato da Claire, e da quel momento tra i due nasce un’amicizia destinata col tempo a divenire sempre più profonda.

Ogni Claymore non è dotata di particolare equipaggiamento; oltre ai coprispalla ed un ampio mantello, l’unica cosa che le contraddistingue è uno spadone portato dietro le spalle. Forse è proprio questo dettaglio che ha fatto scegliere a Norihiro Yagi il titolo del manga: le claymore, infatti, erano le grosse spade a due mani utilizzate dai guerrieri scozzesi fino al 1700 circa (l’ultima battaglia in cui si pensa siano state usate spade claymore originali è quella di Killiecrankie, nel 1689) e utilizzate anche dagli immortali di Highlander nel lungometraggio di culto del 1985.

claire e Jean
claire e Jean
Questo tipo di rappresentazione riporta alla mente anche quella che deve essere stata la seconda fonte di ispirazione dell’autore: il manga Berserk di Kentaro Miura. Infine, soprattutto nel disegno e nella raffigurazione fisica delle “risvegliate” (cioè guerriere Claymore che hanno superato il loro limite, così che la loro metà Yoma avesse il sopravvento su quella umana) è possibile rintracciare più di una contaminazione da parte dei quadri di H.R.Giger, mentre in quello delle Claymore vere e proprie, così austere e algide, impossibile non ricordare i pittori romantici ottocenteschi.

 

A dire la verità, il fumetto parte un po’ in sordina, e in tutto il primo numero (in particolare nei capitoli uno, due e tre) sembra quasi che l’intera trama si sviluppi in un continuo ciclo di “raggiungi un villaggio - cerca lo Yoma - Uccidi lo Yoma - Riscuoti il pagamento - raggiungi un nuovo villaggio…” ma, già nel capitolo quattro (“la cartella nera”) emerge con forza uno dei temi portanti dell’opera: una Claymore rimane tale fino a quando il demonio che è sopito in lei non si risveglia; con il raggiungimento del limite, le guerriere perdono il briciolo di umanità che era loro rimasto e vagano per sempre, senza coscienza di sé, nelle terre desolate del mondo, cibandosi di carne umana e uccidendo le ex compagne inviate a giustiziarle. Così, se una Claymore capisce di aver superato il limite, manda una cartella nera con inciso il proprio simbolo di riconoscimento alla compagna dalla quale vuole essere uccisa, così da non recare alcun male alla razza cui è appartenuta.

 

Con l’avanzare della storia si sviluppano diverse sottotrame piuttosto coinvolgenti, e si comincia a capire che non tutto è come sembra. L’organizzazione, che all’inizio del manga sembra quasi essere una casa accogliente cui tutte le Claymore possono tornare in caso di problemi o difficoltà, va trasformandosi agli occhi di Claire, assumendo le forme del “Grande Fratello” di Orwelliana memoria (dal romanzo “1984”), un’entità che può vedere tutto e può raggiungere le proprie “figlie” in qualunque momento, per punirle se necessario anche con la morte (Galatea ad esempio, nel corso del volume #6, descrive l’organizzazione come “un padre furbo e falso”).

Cosa che ci appare chiara già nel corso del flashback dell’infanzia di Claire, in cui Teresa del Sorriso, la Claymore può forte del suo tempo, viene condannata per aver ucciso alcuni uomini (secondo il regolamento dell’organizzazione a nessuna delle Claymore è permesso uccidere esseri umani) nell’occasione in cui salva la piccola Claire, ancora umana, da un gruppo di banditi.

 

Colpisce l’amore che Norihiro Yagi prova per ogni sua creatura (la già citata Teresa del Sorriso che finalmente trova

qualcuno come lei con cui condividere il proprio dolore, ed Elena, compagna d’infanzia di Claire, che decide di morire proprio per mano della sua unica amica) e la pena con cui ammanta le figure delle risvegliate (enorme la figura drammatica di Ophelia dell’Onda, che diventa la nemesi di ciò per cui aveva combattuto e, durante il combattimento con Claire recupera parte della sua umanità, chiedendo perdono per ciò che aveva fatto così da poter morire serenamente). Anche i valori dell’amicizia e della lealtà sono posti in primissimo piano, e prendono forma nelle figure di Jean, la Claymore #9, salvata da Claire e debitrice nei suoi confronti, nonché a lei legata da un vincolo di sincera amicizia, e di Irene Spada di Luce, che dona alla protagonista il proprio braccio per permetterle di continuare a vivere e combattere per il raggiungimento del proprio ideale.

 

Dal punto di vista tecnico, la qualità delle tavole che migliora di pari passo con la storia e le scene di battaglia abbastanza dettagliate e sufficientemente cinetiche. Ovviamente si tratta di una storia di guerra e violenza, e benché in alcuni casi le illustrazioni siano abbastanza esplicite e sanguinolente, non si tratta di una violenza eccessiva o gratuita, bensì sempre funzionale alla storia.

 

Infine, un po’ di informazioni. Fino a oggi la pubblicazione italiana di Claymore è giunta al volume #11, e salvo imprevisti editoriali, dopo diversi mesi di attesa, il 10 di Ottobre di quest’anno dovrebbe essere pubblicato il volume #12, sperando che da Novembre il fumetto torni a essere disponibile nelle fumetterie con maggiore regolarità (si tratta comunque di problemi non solo legati all’editoria italiana, infatti anche in Giappone nell’ultimo anno sono stati pubblicati solo due volumi).

 

Per chi fosse interessato, è stata realizzata dalla Avex (per intenderci, la stessa che ha prodotto il Saint Seiya Meikai Chapter) anche una serie animata composta da 26 episodi, che copre gli avvenimenti del manga fino al volume #11 ma che negli ultimi episodi se ne distacca nettamente, prendendo una piega sicuramente inaspettata, soprattutto per coloro che hanno già letto il manga. Si spera che presto vengano acquistati i diritti per la traduzione in italiano anche di tale serie, anche se dubito che possa essere trasmessa in chiaro e a orari di punta, se non in versione molto censurata.