Mark Hockley è un esordiente che si presenta un'opera prima dal titolo che non ha nulla di originale: The Magic Lands. E la trama, apparentemente, non ci presenta maggiori novità: due ragazzi, Tom e Jack, che accedono a un mondo sovrannaturale arrampicandosi... su uno strano, altissimo albero. Da qui comincia una serie di avventure che metteranno alla prova lo spirito e l'intelligenza dei due. L'autore sembra giocare con stereotipi ben conosciuti, visto che uno degli antagonisti della storia è, pare, un grosso lupo (cattivo?).

Nonostante tutto il libro sembra avere un bel successo. Anche qui, come nel caso del Nome del Vento di Patrick Rothfuss, il segreto non è nel cosa si narra, ma nel come.

Il territorio alieno in cui i due ragazzi si trovano si rivela oscuro, fonte di pericolo e dolore, una terra di rivelazioni e inganni che rende quest'avventura infantile molto più simile a un viaggio iniziatico verso l'età adulta. Inganni e difficoltà, ostacoli e misteri porteranno un'esperienza profonda ma anche tetra, che giungerà a compimento solo per mezzo di maturazione e sacrificio.

L'autore ha quindi creato una metafora mescolando fantasia, sogno, incubo e realtà, e dalla favola per bambini ha tratto una storia di formazione dai toni adulti, e sembra anche con un gran bel finale. Forse Hockley ha trovato qualche tocco della magia di Harry Potter? Aspettiamo di leggerlo in italiano...