Gli editori del Fantastico


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Autore Messaggio
FantasyMagazine
Balrog
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MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 0:33 am    Oggetto: Gli editori del Fantastico   

Gli editori del Fantastico

Ai blocchi di partenza una nuova rubrica dedicata all'approfondimento del panorama editoriale nostrano

Leggi l'articolo.
Okamis
Rufus in tabula
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Località: Lago Maggiore; ma la sponda giusta, eh!
MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 0:33 am    Oggetto: Re: Gli editori del Fantastico   

La guida scritta da Pappalardo è veramente ottima per questo tipo di lavoro. Devo ancora recuperare l'edizione 2010, ma già la 2009 mi aveva colpita per quantità e qualità delle informazioni.
Solo una cosa volevo chiedere, giusto per essere sicuro di aver capito bene: al punto 2 (nessuna richiesta di denaro all'autore, a nessun titolo) s'intende anche l'acquisto di copie, seppur minimo, giusto?
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

Manex
Apprendista Stregone
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Località: Milano
MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 8:00 am    Oggetto: Re: Gli editori del Fantastico   

(Okamis) ha scritto:
La guida scritta da Pappalardo è veramente ottima per questo tipo di lavoro. Devo ancora recuperare l'edizione 2010, ma già la 2009 mi aveva colpita per quantità e qualità delle informazioni.
Solo una cosa volevo chiedere, giusto per essere sicuro di aver capito bene: al punto 2 (nessuna richiesta di denaro all'autore, a nessun titolo) s'intende anche l'acquisto di copie, seppur minimo, giusto?


Per quanto ci riguarda, non solo di un qualsiasi numero di copie ma neanche di un francobollo. Sempre secondo quanto dichiarato dalla stessa casa editrice.
Ciao
Emanuele Manco
www.emanuelemanco.it
uljanka
Sua Luminosa Oscurità
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MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 9:28 am    Oggetto:   

Perché è discriminante il tipo di contratto con l'autore e non la qualità della pubblicazioni?
Preferite fare pubblicità al monnezzone piuttosto che al doppio binario?

Non sarebbe bene segnalare, tra le case "doppie" almeno quelle che indicono concorsi e hanno un buon catalogo, con autori consolidati e intelligenti?

Faccio notare che secondo la logica del "francobollo" anche la Delos sarebbe da discriminare. Sì, sono polemica. Twisted Evil
E io, che sono Tenebra, altro non posso vedere se non la Luce, e perciò sono la Luce.

Quando qualcuno dice 'io non credo nelle fate' da qualche parte una fata ride e prepara il suo fucile.
S*
Stregone
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Località: Milano
MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 10:50 am    Oggetto:   

uljanka ha scritto:
Faccio notare che secondo la logica del "francobollo" anche la Delos sarebbe da discriminare. Sì, sono polemica. Twisted Evil


Brava, sei polemica, adesso per favore spiega esattamente cosa intendi, perché queste allusioncine velenose sono abbastanza fastidiose.
S*
Marina
Bracchetto del Cheshire
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MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 10:53 am    Oggetto:   

uljanka ha scritto:
Perché è discriminante il tipo di contratto con l'autore e non la qualità della pubblicazioni?


E chi stabilisce la 'qualità' di un catalogo? Spero ti renderai conto che è un traguardo impossibile, atteso che i criteri di tali valutazioni sono sempre soggettivi.
Abbiamo optato invece per criteri oggettivi.
Se poi il catalogo dell editore xyz è buono o meno lo deciderà il singolo lettore, non un 'arbiter' che, in questo caso, lascia il tempo che trova, fosse anche Umberto Eco.

Citazione:

Preferite fare pubblicità al monnezzone piuttosto che al doppio binario?


ti è sfuggita la ratio della rubrica: non si sta 'pubblicizzando' autori, ma case editrici che quotidianamente si fanno un mazzo con rischio completamente a proprio carico. Ma al fuorviante termine 'pubblicizzare', sostituirei la parola 'far conoscere', visto che FM non percepisce alcunché in cambio della segnalazione.

Citazione:

Faccio notare che secondo la logica del "francobollo" anche la Delos sarebbe da discriminare.


Delos non è a pagamento, bensì un editore cosiddetto 'puro', cosa che peraltro posso testimoniare di primissima mano.
Quindi elabora il concetto perché così è assai criptico...


Citazione:
Sì, sono polemica.


ah, che novità! Rolling Eyes


Ultima modifica di Marina il Mer 23 Giu 2010 11:18 am, modificato 1 volta in totale
Elyria
Anjin
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Località: fra la terra e il mare
MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 11:13 am    Oggetto:   

Mi sembra un'ottima iniziativa questa rubrica sulle case editrici.
Indipendentemente da come uno la pensa, è utile conoscere quelle che non pubblicano a pagamento e che lo affermano pubblicamente in un'intervista o altrove.

Non mi è sembrata una discriminante sugli autori, ma sugli editori, anche perchè se si passa un certo confine diventa un percorso da fare col machete.
http://novatlantide.wordpress.com/

Caoticista nell'animo.
Stefanoventa
Maia
Messaggi: 662
Località: Padova
MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 11:46 am    Oggetto:   

Una rubrica davvero interessante, la seguirò con molto piacere Smile
Anonimo (DH)
Ospite

MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 11:56 am    Oggetto:   

Concordo con Kinzica.
Una buona iniziativa: che qualcuno mi corregga se sbaglio, ma mi sembra che la rubrica, come il libro di Pappalardo, sia l'unica che affronta questo argomento.
Coram85
Capitano di vascello
Messaggi: 13169
MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 12:05 pm    Oggetto:   

Sì, davvero ottima iniziativa Wink
I wrote a paranormal story, including babes, alcohol and Battle Rock! Is called Dark Rock Chronicles!

Dark Rock Chronicles fan page
Okamis
Rufus in tabula
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Località: Lago Maggiore; ma la sponda giusta, eh!
MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 12:09 pm    Oggetto:   

Ohdrein ha scritto:
Concordo con Kinzica.
Una buona iniziativa: che qualcuno mi corregga se sbaglio, ma mi sembra che la rubrica, come il libro di Pappalardo, sia l'unica che affronta questo argomento.


Non proprio. Seppur con forme diverse, sono molti i siti che si occupano di "catalogare" quali sono gli editori seri, quelli con un doppio binario e quelli invece truffaldini, a partire da Writer's Dream.
"Gli uomini veri non ballano. Stanno seduti, sudano e imprecano." (Bill Hicks)

uljanka
Sua Luminosa Oscurità
Messaggi: 5714
MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 12:10 pm    Oggetto:   

Beh, mi sembra che la Delos chieda dei contributi superiori alla media per l'iscrizione ai concorsi. Ben più di un francobollo.
Certo, sono giustificatissimi, visto che bisogna reclutare dei lettori, per mantenere l'impegno, che di ogni romanzo ricevuto si stila una scheda di valutazione, e che chi partecipa riceve una copia del romanzo vincitore.
Bravissimi.

E come rispondereste allora a chi, a causa di questo minimo contributo, minimo ma pur sempre presente, propone di inserirvi nelle liste a doppio binario?

http://www.writersdream.org/blog/2010/06/doppio-binario-quelli-che/

Sapevo che mi si sarebbe risposto che è impossibile vagliare gli editori in base alla qualità delle pubblicazioni. Solita solfa. Le trame scontate e la cattiva scrittura (con errori, ripetizioni) si riconoscono dopo poche pagine, e chi lavora nell'editoria lo sa bene. Se un romanzo è banale e scritto male lo si cestina, no?
Pubblicare senza chiedere contributo un fantasy di serie Z, pensando che sia ben vendibile, è forse più lodevole che dare voce a un autore intelligente ma "difficile" per tematiche e stile, chiedendogli l'acquisto di copie? Se non è da deprecare la prima cosa non lo è la seconda. Certo, la cosa giusta sarebbe dar spazio agli autori che "osano" senza chieder loro un soldo... ma nell'ambito del fantastico sembra cosa impossibile.

Anch'io penso che sia utile conoscere di prima persona gli editori, che da queste interviste verranno informazioni utili e che gli appassionati del fantastico che impareranno quali operatori privilegiare.

Discriminando le case editrici, comunque, si discriminano sempre anche gli autori, è inevitabile.
E io, che sono Tenebra, altro non posso vedere se non la Luce, e perciò sono la Luce.

Quando qualcuno dice 'io non credo nelle fate' da qualche parte una fata ride e prepara il suo fucile.


Ultima modifica di uljanka il Mer 23 Giu 2010 12:16 pm, modificato 1 volta in totale
Agar Cioccolato
Gollum
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Località: scesa dalla montagna con la piena
MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 12:15 pm    Oggetto:   

scusate, per doppio binario che s'intende?


Voldemort vincerebbe tutti i reality perchè è Colui-Che-Non-Può-Essere-Nominato.
uljanka
Sua Luminosa Oscurità
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MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 12:18 pm    Oggetto:   

Agar Cioccolato ha scritto:
scusate, per doppio binario che s'intende?


Qui si definiscono in tal modo quegli editori che pubblicano gratuitamente alcuni autori e chiedono un contributo ad altri. I criteri e le modalità variano da casa a casa.
E io, che sono Tenebra, altro non posso vedere se non la Luce, e perciò sono la Luce.

Quando qualcuno dice 'io non credo nelle fate' da qualche parte una fata ride e prepara il suo fucile.
Marina
Bracchetto del Cheshire
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MessaggioInviato: Mer 23 Giu 2010 12:40 pm    Oggetto:   

DISCLAIMER: a scanso di equivoci, preciso che quel che segue sono le mie personali opinioni in tema di editoria, non sto parlando a nome di Delos perché non ricopro alcuna carica in questa casa editrice.
Quanto invece ai criteri adottati per la rubrica, parlo invece in qualità di redattore cui è affidata la medesima.

uljanka ha scritto:
Beh, mi sembra che la Delos chieda dei contributi superiori alla media per l'iscrizione ai concorsi. Ben più di un francobollo.
Certo, sono giustificatissimi, visto che bisogna reclutare dei lettori, per mantenere l'impegno, che di ogni romanzo ricevuto si stila una scheda di valutazione, e che chi partecipa riceve una copia del romanzo vincitore.
.



la scheda+il romanzo è molto più di quello che offrono altri concorsi. E cmq se uno si sente così fuoriclasse, può sempre provare a mandare il romanzo fuori dal concorso. Di clamorosi ripescaggi ‘against all odds’ dalla slush pile è piena la storia dell'editoria.

Oppure uno può sempre decidere di non pubblicare con Delos e scegliersi un altro editore.
In ogni caso il criterio di selezione della rubrica si riferisce al rapporto autore edito e suo editore e in quel senso il criterio si intende all'americana: se transitano dei soldi, lo fanno dall'editore all'autore, mai viceversa. Dunque i concorsi sono cosa a sé.
Anzi, se la devo dire tutta ,io i concorsi li ho sempre trovati inutili, con tutto il rispetto epr chi ci prova.

In ogni caso, se si eccettua quegli editori che fanno i concorsi più volte l’anno per pubblicare poi antologie da cui ricavare introiti dagli autori stessi, lo sbarramento serve solo a limitare la quantità industriale di elaborati che un editore riceve quotidianamente, non certo per vivere di rendita sulla tassa di iscrizione (sarebbe un po’ dura riuscire a tenere aperta la baracca in questo modo) .Finiamola con la storia “editori tutti bastardi a prescindere”. Ci sono anche ragioni di economia ‘politica’ come appunto la scrematura preventiva dei perditempo, dietro a certe iniziative.
La guerra va fatta, semmai, a chi spenna gli autori col contributo raccontandogli che “così fan tutti”, non agli altri.

Citazione:


E come rispondereste allora a chi, a causa di questo minimo contributo, minimo ma pur sempre presente, propone di inserirvi nelle liste a doppio binario?

http://www.writersdream.org/blog/2010/06/doppio-binario-quelli-che/


personalmente direi “facciano quel che gli pare”, ognuno usa i criteri che preferisce, a casa sua.

Citazione:


Sapevo che mi si sarebbe risposto che è impossibile vagliare gli editori in base alla qualità delle pubblicazioni. Solita solfa. Le trame scontate e la cattiva scrittura (con errori, ripetizioni) si riconoscono dopo poche pagine, e chi lavora nell'editoria lo sa bene. Se un romanzo è banale e scritto male lo si cestina, no?


peccato che il banale/scritto male è cmq soggettivo. Un sacco di volte, in redazione, qualcuno ha amato un libro che a qualcun altro ha fatto arricciare i capelli. La cattiva scrittura, peraltro, a meno che non si parli di sintassi italiana, è sempre soggettiva. Prendi ad esempio un tormentone dei Gamberi: lo show don't tell. Ho detto più volte che soppesare un libro su questo parametro è una scemenza, perché ci sono un sacco di classici pieni di ‘sta roba, così come pieni di infodump. E' questione di stile, e lo stile che uno ama può non essere lo stile che ama un altro. Ergo lo stile è un parametro soggettivo, anche perché cmq è impossibile scrivere un romanzo tutto show don’t tell. Come dico sempre, bene sapere le regoline, ma poi la bravura sta nel capire qundo usarle e quando no.

Citazione:

Pubblicare senza chiedere contributo un fantasy di serie Z, pensando che sia ben vendibile, è forse più lodevole che dare voce a un autore intelligente ma "difficile" per tematiche e stile, chiedendogli l'acquisto di copie? Se non è da deprecare la prima cosa non lo è la seconda. Certo, la cosa giusta sarebbe dar spazio agli autori che "osano" senza chieder loro un soldo... ma nell'ambito del fantastico si tratta di pochissimi casi illustri.


fermo restando quanto detto sopra, ma tu gli interventi degli altri li leggi? Ho già spiegato che qui non si tratta di rubrica che fa conoscere gli autori ma gli editori. Se poi uno decide che il catalogo di un determinato editore fa schifo, legittimo, ma affari suoi, che c'entra con la rubrica?

Citazione:

Anch'io penso che sia utile conoscere di prima persona gli editori, che da queste interviste verranno informazioni utili e che gli appassionati del fantastico che impareranno quali operatori privilegiare.


ecco, finalmente siam d'accordo su qualcosa

Citazione:

Discriminando le case editrici, comunque, si discriminano sempre anche gli autori, è inevitabile.


echissenefrega non vogliamo dirlo? FM non è mica l'ufficio stampa di nessuno e peraltro questo concetto di democrazia editoriale a me fa semplicemente ridere. E' lo stesso principio cui si appellano anche gli editori a pagamento: tutti han diritto di pubblicare. E tu stai andando addirittura un pezzetto più in là dicendo: tutti han diritto a essere segnalati. Ma dove sta scritto? Nelle testate si segnala o cose che si sono apprezzate, o cose che rispondono ai criteri adottati da quelle riviste.
Non è compito di una rivista leggere e valutare tutto lo scibile, anche perché ci vorrebbe un reggimento di redattori a tempo pieno.
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