Non appartengo alla generazione che ha potuto apprezzare Dino Battaglia in attività. Quando morì nel 1983 non leggevo fumetti considerati più o meno d'autore, né potevo permettermi le riviste ad alto costo che li pubblicavano.

C'è un tempo per tutto, e posso solo ringraziare Nicola Pesce Editore per consentirci, con la messa in cantiere di una collana dedicata interamente a Dino Battaglia, di apprezzare la sua opera con il giusto discernimento.

Della prospettiva storica nella quale inquadrare il lavoro di Battaglia parla diffusamente Gianni Brunoro nella bella introduzione al volume. Consiglio di leggerla dopo aver letto le storie. Dalla lettura infatti potranno scaturire alcuni pensieri che coincideranno con l'analisi dell'articolo, ma anche riflessioni autonome. Ho sempre il timore che le introduzioni mirino a orientare il lettore verso una interpretazione predefinita, in qualche modo ritenuta autentica dall'editore o dal curatore di un volume.

Il volume raccoglie 8 storie brevi ispirate ad omonimi racconti di Edgar Allan Poe:

  • Re Peste, 8 tavole, «Linus» n.12, dicembre 1968
  • La caduta della casa degli Usher, 9 tavole, «Linus» n.5, maggio 1969
  • Lady Ligeia, 8 tavole, «Linus» n.10, ottobre 1969
  • Hop-Frog, 9 tavole, «Linus» n.12, dicembre 1971
  • La scommessa, 9 tavole, «Linus» n.4, aprile 1972
  • La maschera della Morte Rossa, 8 tavole, «Linus» n.10, ottobre 1972
  • Il sistema del dott Catrame e del proff Piuma, 11 tavole, «Linus» n.8, agosto 1973
  • La straordinaria avventura di Hans Pfall, 13 tavole, «Il Giornalino» n.12, 22 marzo 1981

Nella forma letteraria potrebbero essere un'antologia minima di buona qualità, incompleta della parte relativa al racconto d'investigazione, ma utile a fare luce sull'anima gotica di Poe e alla sua graffiante ironia, specialmente con gli ultimi due. Ma qui stiamo parlando della resa fumettistica.

Da questo punto di vista emerge con chiarezza la straordinaria attualità della resa grafica dei racconti. Da ragazzo mi entusiasmavo per stilemi visivi che gli statunitensi introducevano nel fumetto popolare, come la destrutturazione della tavola e la splash page, assenti dal fumetto popolare italiano che leggevo, ingabbiato in strutture rigide. Battaglia, dopo molta esperienza nella strutturazione del linguaggio del fumetto, in questi racconti ne scardina le rigidità, andando a braccetto con l'illustrazione e la citazione pittorica, mantenendo ben saldo però l'obiettivo di raccontare delle storie.

Non quindi di una raccolta di belle illustrazioni stiamo parlando, ma di racconti a fumetti che si esprimono nella sequenzialità, anche nella lettura di pagine composte di un solo disegno.

Il volume di grande formato e di ottima fattura, consente un'esperienza immersiva e di qualità, oltre che costituire un pregevole pezzo da collezione.

Se amate Poe e il buon fumetto, questo volume è da collezionare. Allo stesso modo se amate una delle due cose. Se amate Poe potete trovare in questi adattamenti lo spirito che alberga nelle opere del'autore statunitense, grazie anche alla collaborazione ai testi della moglie Laura. Se amate il buon fumetto anche se non conoscete Poe, non potete prescindere dal recuperare l'opera di un autore così rappresentativo. Uno di quegli autori difficilmente apprezzabili dai contemporanei, perché sincronizzati con un orologio sempre avanti almeno di una decina d'anni.