Leo Ortolani ha presentato a Lucca Comics & Games, Cinzia, la sua nuova graphic novel, pubblicata dall’editore Bao. L’incontro con il pubblico, come sempre numerosissimo alle sue presentazioni, è stato anche l’occasione per fare un bilancio sulla storia e l’evoluzione di un personaggio nato da una costola di Rat-Man.

Come è nata l’idea di fare un romanzo grafico proprio su Cinzia?

Da una scommessa con Licia Troisi, poi l’idea è rimbalzato sui social e da lì è partito tutto. La storia del romanzo invece è arrivata velocemente in modo molto naturale. Cinzia ha iniziato a prendere vita in modo indipendente, anche senza l’universo di Rat-Man. Infatti si tratta di un prequel in una sorta di universo parallelo, diverso da quello a cui sono abituati i lettori.

Come nasce l’idea di questo prequel?

Cinzia è un personaggio a cui mi sono molto affezionato negli anni e la sento come una specie di metafora universale. Lei, come capita a tutti prima o poi nella vita, desidera fortemente qualcosa. E’ comunque un personaggio molto positivo e giocoso; per raccontare la sua storia mi sono ispirato alla sitcom Will e Grace.

Cinzia ha avuto anche un’evoluzione anche grafica?

Certamente. Considerando che è nata da una singola gag in Rat-Man è naturale che si sia evoluta sia mentalmente che fisicamente. Oggi è molto più femminile che un tempo.

Quanto è stato difficile uscire da una rappresentazione stereotipata di un personaggio transessuale?
Cinzia di Leo Ortolani
Cinzia di Leo Ortolani

Già ai tempi di Rat-man ho cercato di uscire dalla solita rappresentazione macchiettistica, questo proprio perché ho amato da subito questo personaggio. Non ho fatto uno studio approfondito su come rappresentare Cinzia, tutto è stato naturale per me.

Ti sei mai posto il problema di quali sarebbero potute essere le reazioni del pubblico? Oggi più che mai abbiamo la sensazione di vivere in un paese chiuso e poco tollerante verso il “diverso”.

Sinceramente no. Una volta finito il romanzo mi sono preoccupato di aver scritto qualcosa di insolito, in qualche modo troppo profondo rispetto a quello che abitualmente propongo al pubblico. Dopo aver sentito le opinioni di chi lo ha letto mi sono reso conto di essermi preoccupato per nulla, e che alla fine il messaggio, magari in modo diverso dal mio solito modo di narrare, era passato chiaramente. Sono anche contento perché la comunità M.I.T. ha approvato il mio lavoro senza riserve.

Cinzia avrà un futuro?

Al momento ancora non ci penso, questa è una storia autoconclusiva anche se non si può mai dire cosa accadrà. Tra i progetti futuri e certi c’è invece il sequel di Buio in sala che si chiamerà Il buio colpisce ancora, previsto per metà 2019.

Presente in platea Licia Troisi che intervenendo insieme agli altri fan, domanda a Ortolani come lui si pone nei confronti del politically correct.

In Cinzia ce l’ho con tutti e non solo con i ben pensanti. Il pregiudizio sta su entrambi i fronti. Quello che io racconto è un essere umano senza barriere o prese di posizione, e spero che nel libro ciò si percepisca.