Esce in Italia il 20 febbraio Underworld: La ribellione dei Lycans, il terzo capitolo della saga di Underworld, trilogia dai toni sovrannaturali e horror legata alla battaglia tra Vampiri e Licantropi.

Poiché si tratta di un prequel dei film usciti precedentemente (Underworld e Underworld Evolution) non avremo Kate Beckinsale nei panni di Selene, la guerriera vampira in completini di pelle che aveva avuto una parte fondamentale nella storia fino ad adesso: Selene compare per qualche momento, ma si tratta di scene che erano state girate per i film precedenti. Michael Sheen continua a interpretare il leader dei Lycans, Lucian, e Bill Nighy interpreta l'aristocratico vampiro Viktor, mentre Sonja, la figlia di Viktor, è interpretata da Rhona Mitra.

Cambia anche la regia: Patrick Tatopoulos prende il posto di Len Wiseman, che aveva diretto i precedenti episodi e rimane come produttore e sceneggiatore.

Girata in Nuova Zelanda, la storia verte su una rivolta dei Licantropi, guidata da Lucian, contro il dominio del crudele e sprezzante castellano Viktor: a mescolare le carte ci pensa Sonja, che si innamora del leader ribelle.

L'uscita americana del film di questi giorni ha suscitato commenti non uniformi: la trama sembra più complessa e coerente in questo episodio rispetto ai precedenti, l'azione meno frenetica: l'aspetto generale del film è un po' quello di un film in costume con ambientazione gotica, meno scintillante di effetti speciali rispetto ai predecessori, e questo potrebbe causare qualche perplessità. Gli attori sperimentati della serie, Sheen in particolare, hanno convinto, ma il regista un po' meno, ed è arrivata qualche accusa di essere andati un po' al risparmio con le scene di battaglia e la grafica al computer.

Il film è uscito in molte sale puntando a una rapida affermazione di botteghino; ha avuto prevedibilmente un più che discreto successo, sembra però sottotono rispetto agli altri titoli della serie.