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Il Segreto dell'Alchimista
Una catena di efferati omicidi sconvolge le Terre. Le vittime sono i maghi naturali, i pochi eletti in grado di utilizzare la magia in tutta la sua potenza. Mentre nelle regioni del sud dilaga una misteriosa nebbia, che cela nelle sue profondità un segreto di distruzione e morte, Ester, insegnante di magia, e Nimeon, principe delle Colline, vengono investiti del Mandato che li condurrà a svelare una verità incredibile e inattesa. Un’avventura al confine tra due mondi. La storia di una donna in lotta contro se stessa. Un fantasy che sfuma nelle tinte moderne del giallo
LeggiIntervista con IL DEMONE
A distanza di poco più di due anni dalla pubblicazione dell’Eretico, primo capitolo della trilogia di Magdeburg, arriva in libreria il volume conclusivo di Alan D. Altieri: il Demone. Un epilogo che i lettori hanno atteso a lungoAbbiamo intervistato l’autore: Sergio “Alan D.” Altieri.
LeggiI draghi – Parte V: rettili dell'altro mondo
Nelle culture più lontane dalla nostra, nelle zone più remote della Terra, i draghi sono lì, rettiliformi e terribili, a volte vera rappresentazione del Bene, altre forieri di distruzione. Ma sempre guardati con grande rispetto
LeggiCenerentola e il Signor Bonaventura
Di Sergio Tofano – Italia – 1941, liberamente tratto dalla commedia "La regina in berlina" dello stesso autore
LeggiUno Sguardo nel Buio: La Rappresentazione dell’Avventura Fantastica
Storia editoriale e recensione dell’affascinante gioco di ruolo tedesco pubblicato dalla EL alla fine degli anni ‘80
LeggiLa comica tragedia o la tragica commedia di Mr. Punch
“Ha gettato il bambino dalla finestra. Poi ha picchiato a morte la moglie. Ha ucciso il poliziotto venuto ad arrestarlo. E’ riuscito a far impiccare il boia. Ha assassinato un fantasma e messo nel sacco il Diavolo in persona. Non è mai morto. E Mister Punch vive ancora, per viaggiare su e giù per le campagne, divertendo vecchi e giovani.”
LeggiIl vento di Novembre
Racconto di Salvatore Perillo
Non è per niente facile, da vivi, ridere della morte. La ragione è nota: risiede nell’assoluta, dolorosa incertezza del dopo. E’ dunque un'irrimediabile ignoranza a spaventare piuttosto che la consapevolezza di una terribile condizione. Da qui l’atavico desiderio di ghermire il segreto dell’immortalità. Ma forse la risposta è già nell’enunciazione dell’enigma, e c’è chi, come Jorge Luis Borges, ne insinua il sospetto: “Essere immortale è cosa da poco, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte”.
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