Gli Elvenking sono una delle realtà più musicalmente valide della scena metal italiana. Con sei album all'attivo, concerti tenuti in Italia e nei maggiori festival internazionali, la band ha appena dato alla luce Red Silent Tides, perfettamente in linea con l'intento dei musicisti friulani di non ripetersi mai e di sperimentare influenze e tendenze musicali diverse, andando oltre l'etichetta di folk metal band che, quasi sempre, è associata al loro nome.

E così è stato fin dall'esordio: Heathenreel (2001) ha proposto all'ascoltatore un heavy metal aggressivo e melodico, con assaggi di growling vocals e riff coinvolgenti, venato di ampi inserti di musica popolare irlandese. Wyrd (2004) ha accentuato l'anima folk degli Elvenking, puntando su strutture progressive metal piuttosto complesse mentre The Winter Wake (2006) ha segnato un punto chiave nella maturità compositiva della band, potente, melodica, mai scontata. The Scythe (2007) concept album incentrato sul tema della morte, è fino a oggi l'immagine sonora più nera degli Elvenking debitore, com'è, di influenze provenienti dal death metal scandinavo e Two Tragedy Poets (...And A Caravan Of Weird Figures) (2008) ha riportato l'ascoltatore su lidi sognanti e poetici.

L'ultimo album è quindi stata l'occasione per scambiare con noi quattro chiacchiere...

Quattro chiacchiere tra boschi di querce e rosse maree silenziose. Incontro con gli Elvenking

Quattro chiacchiere tra boschi di querce e rosse maree silenziose. Incontro con gli Elvenking

Articolo di Andrea Massacesi Mercoledì, 27 ottobre 2010

Red Silent Tides è da poco nei negozi e abbiamo intervistato per voi Aydan, chitarrista e membro fondatore degli Elvenking, e Gorlan, bassista della band dal 2000.

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