Questa edizione di Lucca Comic & Games, la cinquantesima edizione, ha rappresentato molto per tutti i partecipanti, ma non solo: ha anche coinciso con altri importanti anniversari. Primo da tutti, quest'anno festeggiava mezzo secolo tondo anche Star Trek, lo show televisivo fantascientifico che, di sicuro, non ha bisogno di presentazioni.

Per festeggiare la coincidenza dei due anniversari, è stata invitata alla fiera lucchese Marina Sirtis, interprete del Consigliere Deanna Troi in Star Trek: The Next Generation (o TNG). Noi abbiamo avuto occasione di incontrarla ben due volte: una all'incontro riservato alla stampa, l'altro con tutto il suo pubblico di appassionati che hanno riempito il teatro del Giglio solo per poterle rivolgere domande e affetto.

Marina Sirtis si è rivelata essere una donna pronta all'ironia, alle risate ma anche alle lacrime, appassionata, tumultuosa e dirompente: praticamente l'esatto opposto del suo personaggio, come ha ammesso ridendo in entrambi gli eventi. Se Deanna Troi è una donna “gentile e tranquilla”, che tende a fare da madrina a tutti i membri dell'equipaggio dell'Enterprise, Marina Sirtis ritiene di avere un carattere forte, deciso e che “sa farsi valere”. Ci ha confessato infatti che, la cosa più difficile nell'nterpretare la betazoide, era proprio il dover tenere fuori la sua vera personalità.

Durante l'incontro con la stampa Marina ci ha raccontato di come molti degli attori chiamati nel 1987 a rinnovare il mito dell'astronave Enterprise non avevano mai visto la serie originale ed al momento di firmare i contratti non credevano lo show sarebbe sopravvissuto più di una stagione.

Nonostante questo stato di precarietà, il cast si dimostrò accogliente e cordiale nei suoi confronti aiutandola ad ambientarsi nel difficile passaggio tra la piccola Inghilterra e la vastità degli USA anche a livello lavorativo. Soprattutto, ha raccontato poi all'orda di fan venuti ad incontrarli, speciale era il suo rapporto con la famiglia di Gene Roddenberry, l'autore della serie: sia lui che sua moglie – Majel Barret, interprete di Lwaxana Troi, madre del personaggio di Marina Sirtis – hanno accolto l'attrice inglese come una figlia, al punto che lei ancora oggi chiama Rod, il figlio dei due, “fratello”.

Ci ha quindi raccontato di come è stato difficile all'epoca per un'attrice teatrale, nella ristretta concezione americana della recitazione, varcare la soglia del palcoscenico passando al piccolo schermo, così com'era poco lo spazio di discussione con autori e produttori dello show, tutti elementi che le resero più difficile sentirsi a casa negli Stati Uniti. Tuttavia, l'atmosfera sul set era molto rilassata e colloquiale: Marina Sirtis ha infatti raccontato di come sul set scherzavano e si prendevano in giro costantemente, al punto di fare impazzire qualche occasionale regista. Quando hanno cominciato a girare, letteralmente accanto a loro, la serie parallela Star Trek: Deep Space Nine (che loro avevano simpaticamente ribattezzato “Deep Sleep Nine”), e andava sul loro set per incontrare qualche collega, “Sembrava di lasciare un asilo per entrare in una chiesa”.

Oggi l'attrice considera un onore l'aver partecipato alla serie, vista l'importanza e l'accezione sociale di TNG voluta da Roddenberry. Marina Sirtis ha apprezzato particolarmente la scelta dell'autore di non concentrarsi unicamente sul contenuto di ogni puntata, ma soprattutto sul messaggio culturale e solidale a dispetto del dipanarsi di trame orizzontali. Una concezione, ha detto, purtroppo andata perduta con la nuova trilogia, di cui apprezza lo sforzo produttivo che contribuisce comunque a tenere vivo il franchise, sebbene questo si sia ormai allontanatosi definitivamente dalla concezione originaria di Roddenberry.

Proprio nella visione originaria del creatore, le donne avrebbero dovuto raggiungere una quasi parità di genere con gli uomini e ben prima di arrivare al primo capitano donna, la Janeway di Star Trek: Voyager, già TNG compì dei grandi passi avanti rispetto alla serie originaria, passando da una donna di colore sul ponte di comando a due personaggi femminili inseriti in ruoli chiave.

Purtroppo però gli sceneggiatori erano uomini americani e sia lei che la McFadden – la Dottoressa Beverly Crusher – avevano poco spazio di discussione per far crescere i propri personaggi che, nonostante la caratterizzazione forte per il periodo, rivestono comunque i ruoli materni della psicologa e della dottoressa.

A questo proposito, ci ha raccontato di come lei avrebbe dovuto lasciare il suo ruolo poiché, inizialmente, le donne scritturate erano tre: per sua fortuna, la scelta di abbandonare spontaneamente fatta da Denise Crosby, l'interprete dell'ufficiale di sicurezza Tasha Yar, la “salvò” dall'essere licenziata. Inoltre, Marina Sirtis si è vivacemente e approfonditamente lamentata di come, ad un certo punto, avevano deciso di renderla il “personaggio sexy” della serie, mettendole vestiti scollati e accentuando la sua bellezza, ma diminuendo visivamente l'intelligenza del suo personaggio. Salvo poi, qualche stagione successiva, rimetterle per motivi di trama la divisa “ufficiale” della federazione e, vista l'assenza di una scollatura, aumentare di nuovo la sua intelligenza in modi che a lei risultarono ridicoli.

Nonostante tutte le limitazioni del caso lei ha cercato di sviluppare in maniera credibile il proprio personaggio garantendole una crescita che attraversa l'intera serie, comprese le apparizioni in Voyager ed Enterprise. A questo proposito, Marina ci ha parlato della polemica sulla partecipazione sua e di Jonathan Frakes – il “Numero Uno” William Riker – nell'episodio conclusivo dell'ultima serie nel 2005. Lei, ci ha detto, comprende i sentimenti negativi del cast rispetto alla struttura stessa dell'episodio in questione, che è quasi una puntata di TNG di cui Troi e Riker sono i protagonisti, relegando in secondo piano il cast titolare della serie. Tuttavia lei è molto felice di avervi preso parte perché sente, in questo modo, di essere stata partecipe di un epoca televisiva trovandosi sull'Enterprise D nel primo ciak di TNG e nell'ultimo di Enterprise chiudendo idealmente il ciclo narrativo del rilancio di Star Trek.

In chiusura Marina Sirtis ha ringraziato l'organizzazione tutta di Lucca Comics & Games per il lavoro svolto, ma soprattutto tutti i suoi fan che, a distanza di quasi trent'anni, le dimostrano ancora tutto questo calore e affetto, e senza i quali lei non sarebbe nessuno.