Arriva anche in italia il film ispirato alla celebre saga di videogiochi, Assassin's Creed. Dopo anni di voci, progetti iniziati e rinvii, l'avventura cinematografica degli Assassini con Michael Fassbender e distributa da 20th Century Fox  ha finalmente inizio. 

Con l'arrivo in sala, ripercorriamo tutti gli sviluppi della storia del franchise. 

Adattare i videogiochi

Uscito nel 2007, Assassin’s Creed ha proiettato i giocatori nel cuore delle Crociate, immaginando un mondo in cui la lunga e sanguinosa guerra secolare tra Assassini e Templari ha definito gran parte della storia umana. Il gioco è stato un immediato successo, dando vita ad almeno otto sequel e una sfilza di popolari spin-off che hanno venduto più di 100 milioni di copie in tutto il mondo. La serie ha trasportato i giocatori nel Rinascimento italiano, alla fondazione degli Stati Uniti d’America, nell’età d’oro della pirateria nei Caraibi e nella Francia rivoluzionaria.

Assassin’s Creed
Assassin’s Creed

A far da cornice a ciascuno degli scenari è l’odierno conflitto tra Assassini e Templari, in cui l’Abstergo Industries, società di biotecnologia decisamente poco trasparente, funge da facciata per i Templari, imprigionando gli Assassini e utilizzando un dispositivo chiamato “Animus” per estrarre i loro ricordi genetici e scoprire i segreti dei loro antenati.

Assassin's Creed III

Assassin's Creed III

Articolo di Marco Guadalupi Lunedì, 26 novembre 2012

Le impressioni di gioco dal terzo capitolo della famosa saga videludica di Ubisoft.

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Nell’adattare Assassin’s Creed per il grande schermo, viene introdotto nella continuity un nuovo personaggio: Cal Lynch, interpretato da Michael Fassbender. Diretto discendente di diverse linee di importanti Assassini, Cal è un criminale reiterato che viene salvato dalla pena capitale dalle Abstergo Industries, la moderna incarnazione dei Templari. E’ quindi costretto a partecipare al Progetto Animus e a rivivere i ricordi del suo antenato, Aguilar de Nerha, un Assassino vissuto durante l’Inquisizione spagnola. Man mano che Lynch continua a rivivere i ricordi di Aguilar, comincia anche ad acquisire la comprensione del suo traumatico passato e del suo ruolo nel conflitto secolare tra le due fazioni.

Michael Fassbender
Michael Fassbender

Michael Fassbender, che si è rapidamente contraddistinto come uno degli attori più completi e popolari del mondo, ha subito intravisto il potenziale dell’adattamento cinematografico del videogioco. L’universo di Assassin’s Creed sembrava prestarsi molto bene ad una esperienza cinematografica, ci dice del progetto. La sua convinzione nel materiale è stata tale da far salire a bordo del progetto la sua azienda DMC in qualità di produttore; si sono poi uniti al gruppo Frank Marshall e Patrick Crowley, che insieme sono stati responsabili sia della serie Bourne che, più recentemente, di Jurassic World.

Assassin’s Creed, in quanto diffuso a livello mondiale, è un gioco blockbuster.-dice il produttore Patrick Crowley – C’è una moltitudine di persone che conosce tutte le regole e tutti i risvolti della storia, oltre ai vari personaggi che compongono l’universo di Assassin’s Creed.

Ma il nuovo film, sceneggiato da Michael Lesslie, Adam Cooper e Bill Collage, non è solo per i fan di lunga data che hanno familiarità con la complessa mitologia della serie: sarà un’esperienza emozionante anche per chi si è avvicinato da poco e la conosce superficialmente. Per vedere il film e divertirsi con la storia che abbiamo scritto, non è necessario aver giocato al videogame.

Con l’esperienza maturata nell’impersonare il potente mutante Magneto, nei vari film tra cui X-Men – Giorni di un Futuro Passato, Fassbender è stato in grado di intuire, come pochi altri, le possibilità narrative offerte da questa trasposizione del videogioco di fantascienza in cui ci si sposta nel tempo, ed è stato eccitato dalla possibilità di ampliare il già vasto mondo di Assassin’s Creed per il grande schermo. Quando ho incontrato i ragazzi della Ubisoft che hanno iniziato a spiegarmi tutto questo mondo e l’idea della memoria del DNA, sono rimasto colpito da come potesse essere una teoria scientifica molto credibile., dice Fassbender. Ho pensato alla possibilità di trasformarlo in un’esperienza cinematografica, e di approcciarlo come un film e non come un videogioco.

A tal fine, i personaggi, tra cui il doppio ruolo di Cal e Aguilar impersonati da Fassbender, sono stati creati appositamente per il film. L’attore stesso ci dice di Cal: Non ha una stirpe a cui sente di appartenere; è una sorta di anima perduta, che entra ed esce continuamente dal carcere. Al contrario Aguilar è qualcuno che appartiene al Credo, ha una causa a cui è devoto e la persegue.

Con Fassbender a bordo, l’attenzione si è spostata sulla ricerca di un regista che potesse collaborare con il protagonista e dare una maggiore profondità alla narrazione. Avendo lavorato sia con Fassbender che con Marion Cotillard lo scorso anno per Macbeth, Justin Kurzel è stata una scelta naturale. Fassbender aveva conosciuto il regista australiano dopo aver visto il suo debutto, il dramma a fosche tinte, di produzione indipendente, Snowtown: Ho pensato subito che avrei voluto lavorare con lui. – osserva Fassbender – Già dalla prima impressione avuta incontrandolo e scambiandoci due parole, ho capito che potevamo collaborare. Siamo stati fortunati che gli sia piaciuto il materiale, avere qualcuno con la sua forza e la sua visione è stato un vantaggio enorme.

La cosa grandiosa di Justin è che lui può trasformare elementi complicati e soggetti di difficile comprensione in qualcosa di familiare e facilmente riconoscibile per il pubblico, che poi è quello che ha fatto con il Macbeth. -continua Fassbender – Quindi sapevamo che avere quel tipo di prospettiva e utilizzarla in un mondo fantasy sarebbe stato un grande vantaggio per noi.

Micheal Fassbender in Macbeth
Micheal Fassbender in Macbeth

Aggiunge il produttore Frank Marshall: Justin Kurzel è qualcuno che è arrivato e ha dato una scossa all’ambiente. E’ arrivato con un approccio emozionante su come avrebbe raccontato la storia e di come lui stesso la intendesse in modo realistico, piuttosto che supereroistico o fantasy, e a tutti noi l’idea piaceva.

Il viaggio di Cal era la parte più interessante per Kurzel nel progetto. Attraverso la scoperta della verità sui suoi antenati, Cal acquisisce prospettiva sul suo travagliato passato e comincia a muoversi in una direzione che lo porta a capire e abbracciare il suo ruolo nel mondo.

Esplorare questioni fondamentali, ad esempio su come la storia possa plasmare l’identità, era di primaria importanza per il regista, ed è stato affascinato dal concetto di memoria genetica, su come le nostre azioni e le scelte che facciamo possano risuonare attraverso le generazioni.

Si tratta di un uomo che impara chi è attraverso le esperienze e le vite di coloro che sono venuti prima di lui. – racconta Kurzel –  Questo mi ha sempre intrigato. Se siete all’oscuro sui vostri antenati, come fate a dare un senso a certe emozioni che potreste provare e che sono effettivamente motivate dal vostro DNA? Questa è una parte integrante e il motore del concetto di Assassin’s Creed, che lo eleva dall’essere un semplice videogioco.

Tuttavia, il regista dice che la storia è stata una di quelle piuttosto complicate da realizzare. La cosa difficile di Assassin’s Creed è che il concetto portante è veramente complesso., dice Kurzel. L’idea di un personaggio dei giorni nostri che si infila in questa macchina chiamata Animus che lo riporta indietro nel tempo, è facile? Non si tratta di una macchina per viaggiare nel tempo, ma per rivivere le memorie, e al vertice di tutto questo c’è la guerra tra i Templari e gli Assassini che si trascina da secoli. Infine bisogna dare al pubblico un’idea centrale sull’argomento del film. Questo è stato l’elemento più impegnativo da raggiungere: come si fa a prendere due generi complessi e diversi, nonché due diversi periodi storici con un attore che sta impersonando due personaggi, e lasciare il pubblico con qualcosa di soddisfacente?

Fassbender dice che fortunatamente la visione e la costante mano ferma del regista, hanno guidato la produzione alla fine del tunnel. L’intuizione di Justin nel soggetto, unita alla sicurezza in ciò che stavamo cercando di realizzare in ogni scena, ha portato chiarezza a ogni battuta. racconta.

Il contesto storico

Uno dei più grandi successi del franchise di Assassin’s Creed è stato l’astuto matrimonio tra la storia vera e propria e l’aspetto fantasy che la arricchisce. Assassini e Templari sono entrambi due gruppi esistiti realmente, le cui reali filosofie erano diametralmente opposte, e, la cui struttura fondata sulla segretezza ha portato a molte speculazioni circa le loro motivazioni.

Gli Assassini sono ispirati agli islamici Hashashins di Nizari, un ordine segreto che seguiva una figura conosciuta come il Vecchio della Montagna. Nel corso di 300 anni gli Assassini hanno ucciso centinaia di obiettivi importanti, ed in effetti la stessa parola “assassino” deriva proprio da questa setta. I Crociati, che sono stati la spina dorsale del primo Assassin’s Creed, hanno trovato il clan particolarmente temibile; inoltre la loro leggenda fu arricchita dalle storie delle Crociate raccontate da Marco Polo.

I Cavalieri Templari, al contrario, erano un ordine cristiano fondato durante il Medioevo e durato quasi due secoli. Ufficialmente sanzionato dalla Chiesa Cattolica Romana, l’ordine templare annoverava tra le sue fila alcuni tra le più importanti e temute figure dell’epoca; il gruppo aveva enorme potere e influenza fino al suo scioglimento nel 1312. Il suo improvviso scioglimento al culmine del suo potere ha portato alla credenza che l’organizzazione avesse semplicemente deciso di nascondersi, per continuare a esercitare la sua influenza.

In Assassin’s Creed si immagina un mondo in cui nessuno di questi gruppi sia completamente scomparso, e conduca, invece, una silenziosa guerra secolare per decidere il corso della storia dell’umanità influenzandone le azioni. Molti personaggi storici appaiono nei giochi, e il film non fa eccezione a questa regola, rivelando, per esempio, Tomás de Torquemada come un membro dei templari che gli Assassini devono fermare, durante i giorni più brutali dell’Inquisizione spagnola.

Racconta Crowley: Nel mondo di Assassin’s Creed, gli Assassini sono personaggi che vivono nell’ombra, in contrasto con i tipici guerrieri di quei tempi che andavano in giro con grandi spade, scudi, in groppa a un cavallo. Gli Assassini usano lame nascoste che tengono attaccate ai polsi con bracciali in cuoio, e usano queste armi per poter uccidere a distanza ravvicinata.

Gli Assassini vivono secondo alcuni principi chiave, ma uno è quello fondamentale: agiscono nel buio per servire la luce. Uno dei loro credo è nascondersi in bella vista. – continua Crowley – Quindi sono molto bravi nel camuffarsi, nel mimetizzarsi con l’ambiente e nel provocare grandi disordini sociali, perché nessuno si aspetta che siano lì.

Gli Assassini vogliono proteggere il libero arbitrio, mentre i Templari sono interessati solo al potere e alla sottomissione dei popoli liberi. I Templari vogliono controllare efficacemente tutto, rendere la vita molto prevedibile ed eliminare le possibilità e le opportunità. Un approccio essenzialmente totalitario. spiega Crowley.

L’attenzione quasi maniacale ai dettagli storici, che ha contribuito a far sì che Assassin’s Creed diventasse un punto di riferimento nel mondo dei videogiochi, è stata anche di grande aiuto per costruire l’ossatura del nuovo film. Per Crowley utilizzare l’ambientazione storica come guida ha permesso, in termini di produzione, di ricreare un fantastico set. Ci ha costretto a fare un grande lavoro su costumi, armi, e stili di combattimento.” – aggiunge – Una delle cose più emozionanti che abbiamo storicamente ricreato per il film è un autodafé [la solenne cerimonia del rito dell’inquisizione spagnola – n.d.t.], durante la quale l’Inquisizione spagnola consegnava i rei da bruciare sul rogo, un modo per dimostrare sostanzialmente il loro controllo e di liberarsi di quelli che ritenevano eretici. C’è voluta un’accurata ricerca e un durissimo lavoro di tutti i nostri reparti per presentare questa cerimonia con precisione.

E’ stato sia attraverso le ricerche sulla Spagna del XV secolo, che sul gioco stesso, che Kurzel ha trovato il mondo del film. Non sapevo molto del gioco, – racconta – ma ero abbastanza stupito dal livello di dettaglio, sforzo e passione che c’era nel videogioco. Ha un’integrità storica non è solo intrattenimento dozzinale; si percepisce una trama sotto, una visione, una voce e una cultura, ti fa aprire gli occhi. Abbiamo quindi preso le idee e iniziato a svilupparle, proprio come se stessimo adattando un libro. La cosa più interessante è chiedersi: quali sono i nostri personaggi e qual è il loro viaggio?

Il regista ha cercato di rappresentare il film nel modo più realistico possibile per rendere la storia credibile e vivace; è stato in parte grazie a questa esigenza che si è deciso di sottotitolare le sequenze storiche girate durante l’Inquisizione mantenendo i dialoghi in spagnolo. “Siamo stati molto determinati nel fare credere al pubblico che questo mondo e questi personaggi esistano.” -aggiunge Kurzel- “Ho voluto che fosse un’esperienza incredibile e coinvolgente che unisse questi mondi esotici a sequenze d’azione particolarmente dinamiche.”

Il look di Assassin's Creed

La sfida più grande della produzione è stata ricreare la Spagna del XV secolo che è lo scenario chiave per l’interfaccia di Cal nei ricordi di Aguilar.

Si è girato a Malta e in Almería, in Spagna, inframmezzato con le riprese, programmate dalla produzione, nei Pinewood Studios. Ma c’era un catalizzatore a legare insieme passato e presente, spiega Kurzel. La luce è un elemento fondamentale di Assassin’s Creed, che influenza e ispira molto intensamente le immagini. dice il regista, che indica i dipinti del Caravaggio come una particolare fonte di ispirazione.

La frase: Agiamo nel buio per servire la luce’, l’idea di personaggi che operano nell’ombra e che siano in grado scomparire rapidamente nell'oscurità, ne ha influenzato l’aspetto. – dice Kurzel – Ha un leggero tocco da film noir, e mi sono ispirato ai vecchi western di Sergio Leone girati con grandi obiettivi grandangolari, come anche a Lawrence d’Arabia, che è stato girato con la luce naturale e in momenti particolari della giornata. Abbiamo utilizzato un sacco di fumo, polvere e agenti atmosferici per rendere gli ambienti vivi e realistici oltre che omogenei all’aspetto delle nostre location.

Malta è stata scelta per la sua verosimiglianza storica, come anche per le sue capaci maestranze locali e le infrastrutture di produzione. Siamo andati a Malta per quattro settimane di riprese e abbiamo costruito alcuni set molto grandi lì. -dice Crowley – Abbiamo utilizzato le fortezze esistenti, Malta ha più rocche di qualsiasi altro posto che abbia mai visto, e alcune zone del centro storico, sono autentiche del periodo a cui eravamo interessati. È un sito patrimonio mondiale dell’UNESCO, un fantastico valore aggiunto per la produzione.

Benché Malta avesse la giusta architettura e lo spazio su cui costruire enormi set, non aveva anche gli ampi panorami necessari alla produzione per le epiche battaglie in carrozza e per i set più ampi; per questo è stato necessario trasferirsi nel sud della Spagna. Abbiamo girato vicino alla città di Almería, dove sono stati fatti tutti gli spaghetti western. – spiega Crowley – Siamo andati a cercare quel tipo di paesaggio perché Justin se ne era innamorato.

Per le sequenze contemporanee, lo scenografo Andy Nicholson ha costruito da zero l’impianto Abstergo ai leggendari Pinewood Studios, il più grande teatro di posa d’Europa dove è stato girato 007.

L’impianto è stato concepito come una struttura elegante e moderna costruita attorno alle rovine di un’antica cappella, la camera che avrebbe ospitato l’Animus; la squadra di Nicholson ha messo insieme il set esattamente come appare, per consentire a Kurzel e al suo team il maggior numero di opzioni per le sei settimane di riprese.

Tuttavia il set vero e proprio dell’Animus è stato costruito fuori dall’impianto, a causa della complessità delle scene che dovevano essere girate all’interno. Inoltre l’Animus, la macchina utilizzata per calarsi nelle memorie degli antenati, è stato riprogettato per il film, trasformandolo da una sedia a una macchina che solleva l’utilizzatore in aria, per dare un aspetto più moderno, interattivo e drammatico.

Questa estetica si è estesa anche al guardaroba creato dalla costumista Sammy Sheldon Differ. Kurzel le ha chiesto di rendere credibili anche i familiari mantelli degli Assassini legandoli al contesto del mondo reale e della Storia. Abbiamo voluto che gli Assassini rappresentassero il libero arbitrio, quasi fossero zingari o nomadi, ispirati da diverse culture e con monili sui loro abiti che lo rappresentino. – dice Kurzel - Siamo stati molto interessati alle influenze arabe e moresche, così che i loro costumi diventassero molto più un insieme di varie influenze. Volevo che i materiali fossero vissuti, non volevo assolutamente che sembrassero artificiosi, tipo senza alcun segno sopra o nuovi. Ero davvero eccitato dal fatto che avessero personalità e carattere. Non volevo essere vincolato alla necessità di avere bei costumi, ho apprezzato invece il fatto che a volte fossero bagnati, come se avessero avuto una storia a sé stante.

Sheldon Differ ha iniziato dalla Spagna del XV secolo, creando i bozzetti che definiscono gli Assassini, per poi trasportarli nell’era moderna della Abstergo. “utilizzato alcune estetiche presenti nel gioco, – osserva la Sheldon - tra cui la forma dell’aquila, che è molto importante nei videogiochi. Altre volte abbiamo ritagliato dei temi che poi abbiamo riportato nel mondo moderno creando una sottile continuità.

Fassbender ha elogiato i disegni della Sheldon che lo hanno aiutato a calarsi nel personaggio di Aguilar. Non appena si indossa il costume ci si sente davvero come il personaggio. – afferma –  Ho già lavorato con la nostra costumista Sammy Sheldon Differ in X-Men, ed ha un approccio molto originale, divertente e creativo. Ha fatto un ottimo lavoro sui costumi; fa molto riferimento a ciò che c’è nel gioco, ma molti di quei costumi non si sarebbero adattati al meglio in un film o a una persona che deve realmente andare in giro vestita così. Così lei ha preso gli elementi del gioco per poi utilizzarli secondo la sua ispirazione e la sua fantastica mente creativa, fino a creare questi bellissimi costumi con dei dettagli davvero complessi. Era necessario che fossero anche molto confortevoli per poterci correre e saltare; ha fatto un ottimo lavoro nel renderli veramente belli da vedere, ma anche molto pratici.

Dice Kurzel: La parte più bella di tutto il costume è il cappuccio, perché è un’immagine iconica. Quando cammini per la strada se vedi qualcuno con il cappuccio tirato su, lo trovi sempre veramente attraente, interessante e accattivante. Abbiamo capito che si tratta sicuramente di un elemento chiave.

Per i Templari la Sheldon Differ è andata a rivangare nella storia in cerca di ispirazione, ma ha fatto degli aggiustamenti strategici all’aspetto tradizionale per creare qualcosa di totalmente unico per il film. C’è sicuramente un filo che arriva dal mondo dei Templari,” – racconta - “ma abbiamo scelto un nostro percorso per dare una sensazione un po’ più tribale cercando di mantenerle all’interno del XV secolo, quindi non abbiamo il solito tabarro bianco con il crocione rosso. Volevo che avessero un aspetto molto più aggressivo e molto più realistico e non che fossero intralciati da tutto quel tessuto e avessero un aspetto da crociati.

Alla fine la squadra della Sheldon Differ ha creato più di 1.000 costumi per gli attori protagionisti, i comprimari e le comparse. In totale sono state realizzati 10 costumi per Aguilar nel corso di quattro mesi. Cinque sono utilizzati da Michael e quattro dalle controfigure. – spiega – Un decimo costume è solo un piano di riserva. Si deteriorano in fretta, il che è una cosa buona così sembrano vissuti. Ci sono delle versioni da “eroe”, una per utilizzare il cavo metallico di sostegno, una per il Parkour, uno per le acrobazie e una per combattere. Ci sono tutte queste versioni diverse a seconda dell’azione richiesta.

Durante tutto il processo la Ubisoft è stata un partner coinvolto, ha aperto i suoi archivi alla produzione per far sì che il film si guadagnasse il suo posto all’interno del canone della serie. Una delle cose più belle è stato vedere come fossero eccitate e coinvolte le persone che hanno creato il gioco. – dice Marshall – Sono stati disponibili e entusiasti di vedere come il film prendesse forma. Si tratta di una sfida diversa per loro, ma poter lavorare con noi per incorporare gli elementi che hanno reso il gioco così grande è stato davvero fantastico. Sono parte del processo e stiamo collaborando continuamente per mantenere unito il mondo del videogioco e quello del cinema.

Marshall vede il futuro della versione cinematografica di Assassin’s Creed duraturo come quello dei videogiochi su cui si basa. Una delle cose che sappiamo essere fondamentale è che dobbiamo impostare la storia e dargli un posto dove andare. – dice – E penso che i personaggi che si trovano nella storia che stiamo scrivendo siano così coinvolgenti e interessanti che tutti vorranno vederli ancora. Con tutta la Storia che abbiamo, ci sono un sacco di posti diversi in cui potranno andare.

La recensione

Assassin's Creed

Assassin's Creed

Articolo di Simone Bonaccorso Lunedì, 2 gennaio 2017

La recensione del nuovo film della 20th Century Fox, tratto dall’omonimo videogioco prodotto dalla Ubisoft, in cui torna il trio composto dal regista Justin Kurzel e i protagonisti Michael Fassbender e Marion Cotillard, già presenti in Macbeth. Questa volta, però, con loro c’è anche Jeremy Irons.

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La trama

Grazie ad una tecnologia rivoluzionaria in grado di sbloccare i ricordi genetici, Callum Lynch (Michael Fassbender) sperimenta le avventure di Aguillar, suo antenato della Spagna del XV secolo, scoprendo così di discendere da una misteriosa società segreta, gli Assassini. Accumulando conoscenze ed incredibili abilità, Callum sarà in grado di sfidare una potente e crudele organizzazione Templare dei giorni nostri.

Assassin 's Creed con Michael Fassbender (X-Men: Giorni di un Futuro Passato, 12 anni schiavo) e il premio Oscar Marion Cotillard (Il cavaliere oscuro il ritorno, La vie en rose), è diretto da Justin Kurzel (Snowtown, Macbeth) e prodotto da New Regency, Ubisoft Motion Pictures, DMC Films e Kennedy / Marshall. 

Il contest

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