Marco Revelant, classe 1969, laureato in legge, è stato fra coloro che hanno lavorato agli effetti speciali del Signore degli Anelli. Attualmente Revelant, che lavora per la Weta Digital di proprietà di Peter Jackson, è già all'opera per il remake di King Kong. Una carriera, quella del giovane padovano, cominciata nel 1999 nella sua città, poi proseguita a Milano. Lì ha lavorato alla Ubic, una delle più importanti società per gli effetti visivi italiane. Infine, il sogno della Nuova Zelanda-Terra di Mezzo. "I personaggi digitali ne Il ritorno del Re sono realizzati in tre fasi - spiega Revelant. - La modellazione, ossia l’oggetto o la creatura, disegnata dall’Art Department, viene riprodotta in 3D all’interno del computer, poi c’è l’animazione, che viene preparata per farle fare quello che si vuole e, infine, viene posta sotto le luci. Riassumendo e semplificando, prima costruisci il tuo robottino, poi lo dipingi, gli metti le luci e lo filmi". Nel Ritorno del Re Revelant è stato responsabile per degli oscuri Cavalieri Neri. Per la "messa a punto" del Re dei Cavalieri Neri Marco ha speso circa 25 giorni di lavoro. Ha poi seguito gli orchi, gli arad alla guida degli elefanti e di alcuni personaggi dell’armata dei morti. "Peter Jackson l’ho visto - continua Revelant -, negli uffici lo vedi passare però non ho mai parlato con lui». Ora Revelant sta lavorando a I-Robot e King Kong, quest'ultimo nelle sale per Natale 2005. "E’ un lavoro che ti chiede molto - afferma l'autore italiano -, ti deve piacere e devi essere un po’ un perfezionista, non accontentarti, in America hanno le super scuole, in Italia sono solo due le possibilità per questo mestiere: o hai talento artistico e allora consiglio di frequentare l’Accademia delle Belle Arti e nel frattempo fare anche un po’ di programmazione, oppure puoi fare programmazione informatica, ingegneria elettronica... In Italia non c’è una vera specializzazione, tutti fanno un po’ di tutto e sono contenti, ma oggi posso dire che in Nuova Zelanda sono cresciuto molto professionalmente, proprio perchè di base c’è la specializzazione, si può anche cambiare ambito e in Weta è considerato molto positivamente, ma prima di tutto è necessario essere specializzati".