- Manuale base – Trama
- Schermo del narratore – Piccola premessa
- La forgia dei creatori – Regia
- Cuori d'acciaio – Recitazione
- Eden – In ultima analisi
Esplorando gli archivi della settima arte è difficile scovare un lungometraggio di retaggio ludico che si sia stagliato dalla massa di mediocrità. Persino il mastodonte dei giochi di ruolo Dungeon & Dragons ha dovuto chinare il capo di fronte a tre adattamenti di indicibile bruttezza, rivestendo l'infausto ruolo di araldo di una categoria cinematografica che non è mai riuscita ad attecchire veramente. Unica e folle eccezione a questa regola pare essere Signori, il delitto è servito, inaspettata incarnazione di Cluedo (e che fin troppo deve allo strepitoso Invito a cena con delitto), goccia nell'oceano che certamente non è in grado di persuadere le grandi produzioni a sondare ulteriormente questo particolare bacino di ispirazione. Su carta, insomma, l'idea dei Two Little Mice di creare una serie a tema Anime e Sangue (gioco ideato dal nostrano Matteo Cortini) non parte coi migliori auspici, ma la forte curiosità mi ha spinto a indagare sul prodotto che, si spera, si salvi dal destino nefasto capitato ai suoi predecessori. Dopo aver visionato il primo episodio – Una grande avventura – sono pronto a rilasciarvi le prime impressioni.
Manuale base – Trama
Sariel (Simone Formicola), uno degli esseri noti come “supremi”, recupera da infiniti universi paralleli una consorteria di anime con l'intento di usarle come pedine per mettere le mani sulla leggendaria plasmatrice, uno strumento capace di dominare le realtà. Gli spiriti di Cyrano (Marco Maccieri), dello spaventapasseri “Oz” (Paolo Grossi), dello Spartano (Federico Rubino) e di Peter Pan (Perla Ambrosini), ora sigillati in strumenti feticcio, vengono ammaliati dalla possibilità di tornare al proprio mondo una volta soddisfatte le necessità del proprio padrone e decidono di imbarcarsi in una missione che li vede opporsi a una milizia di “guardiani” determinata a fermarli. L'impresa, a onor del vero, era stata tentata già cinque anni addietro, ma con disastrosi risultati che portarono a diverse perdite e all'esilio del misterioso Azazel (Igor Horvat).
Schermo del narratore – Piccola premessa
È sempre difficile gestire un'analisi tecnica dei risultati prodotti da un gruppo indipendente. Comprensione e critica intrattengono un rapporto idiosincratico e si finisce sempre col chiedersi se lasciar cadere la severità in favore dell'empatia nei confronti dei visi sorridenti di chi si impegna al massimo. Duole essere severi, ma si tratta di un male necessario. Stempero pertanto questo malessere iniziando col fare distinzione tra i difetti propri dell'opera e di quelli derivanti da castrazioni di radice economica. Fondali in computer grafica dalla minima resa, panoramiche che sembrerebbero estirpate da fonti esterne e altre piccole beghe derivanti dal budget ridotto saranno indubbiamente menzionate, ma non le conterò come elementi determinanti nel formare il mio giudizio.
La forgia dei creatori – Regia
Anime e Sangue parte dall'audace presupposto di offrire un'esperienza narrativa continuativa, i suoi tempi di fruizione prolungati certo non semplificano la vita al regista Riccardo Sirignano, il quale accetta qualche peccaminoso compromesso pur di garantire l’autonomia della sua creatura.
Come precedentemente accennato molte goffaggini sono legate a ostracismi pratici. Non sorprende quindi riscontrare che le riprese più deboli siano quelle nelle affollate strade milanesi dove, in tutta probabilità, il cast ha girato nel totale abusivismo dovendosi accontentare di un metraggio meno studiato che rasenta l'amatorialitá. Questa frettolosità, al chiuso, è pressoché assente se non per rare eccezioni, trovando l’attenzione necessaria per praticare oculate decisioni fotografiche che ben si sposano con il dinamismo dei soggetti ripresi.
Anime e Sangue – La serie si prepara al debutto ufficiale
Anime e Sangue, gioco di ruolo tutto nostrano, prende forma di fiction grazie alla produzione indipendente dei Two Little Mice. Tra puntate pilota e crowdfunding, finalmente la serie è pronta a debuttare.
LeggiAnime e Sangue
Dal Gioco di Ruolo una web serie realizzata con capacità e professionalità, con una campagna di crowdfunding per poterla godere in tutte le otto puntate previste.
LeggiCuori d'acciaio – Recitazione
Anime e Sangue – La serie è l’evoluzione del corto Anime e Sangue – La via per casa, corto pieno di vitali speranze che appare quanto mai pacchiano se comparato con lo stadio attuale. Lì i personaggi erano enfatizzati al limite del cartoonesco, sfiorando il ridicolo in più punti. Ora pretendono di essere seri e come tali vogliono essere trattati, sollevando un grosso problema: il giovane cast di attori teatrali ha avuto poco tempo per adattarsi al medium specifico ed è finito con l'attingere da un linguaggio che funziona bene sul palco, ma che zoppica sotto l'analitica lente della camera da presa.
Se tali atteggiamenti bene si sposavano con immagini di algide bellezze che si abbeveravano attingendo liquori da teschi di cristallo, questi risultano meno ottimali su maschere che vogliono evocare solennità. La verosimiglianza stride grattando all'uscio della sospensione dell'incredulità anche a causa della mancanza di piccoli accorgimenti che, apparentemente insignificanti, si rivelano determinanti nel differenziare un prodotto finito da uno improvvisato. Un esempio presente nella preview pubblica potrebbe essere quello del costume di Khan, la cui perfetta pulizia e la verginità dei legacci di cuoio rimanda più a un cosplayer di buone speranze che all’epicità di un eroe reduce di infinite battaglie (perché sono tutti in borghese tranne lui, tra le altre?). L'altalenante attenzione ai dettagli dimostra comunque di poter raggiungere traguardi ragguardevoli e, quando vi riesce, da il meglio di sé caratterizzando profondamente i protagonisti.
Eden – In ultima analisi
Una grande avventura ha ancora molto da sistemare sul piano tecnico, ora come ora la sua valutazione risentirebbe degli occasionali difetti che, ci conto, verranno risolti prima dell’effettiva distribuzione. Si tratta in ogni caso di una produzione di “serie B” che vuole ricordare maggiormente i live action dei manga giapponesi piuttosto che i telefilm sponsorizzati dalle grandi produzioni. Questa scelta non interferisce ovviamente con la godibilità della serie (sono il primo ad apprezzare i film di Takashi Miike), la quale è piuttosto dipendente dalle evoluzioni della trama, ora alle sue fasi iniziali. In questo senso un'idea a tutto tondo sarà accessibile esclusivamente quando Anime e Sangue si metterà nuovamente in mostra col debutto ufficiale del secondo episodio. In tutto questo non riesco a fare a meno di ricollegare l’enigmatico Azazel alle fattezze di Carlo Cracco.
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