Cambia l’anno, ma non cambiano i problemi. Anche per l’edizione 2025 di Lucca Comics & Games, la più grande manifestazione italiana ed europea dedicata alla cultura pop, si ripete lo stesso copione che già lo scorso anno aveva indignato migliaia di appassionati: gli eventi gratuiti su prenotazione vengono presi d’assalto, in una manciata di secondi, da sistemi automatizzati che svuotano le disponibilità prima ancora che i fan in carne e ossa riescano a cliccare “prenota”. Nel giro di pochi minuti, quegli stessi biglietti ricompaiono sulle piattaforme di rivendita online — spesso su eBay — a cifre che definire “fuori mercato” è un eufemismo. Il fenomeno, già noto nel mondo dei concerti e delle grandi manifestazioni sportive, sembra aver attecchito anche nel cuore della fiera lucchese, trasformando l’accesso agli eventi più ambiti in una vera e propria corsa a ostacoli dove la tecnologia, anziché facilitare, penalizza i visitatori onesti.

Già nel 2024 le segnalazioni erano state numerose. Gli utenti lamentavano l’impossibilità di prenotare qualunque incontro di rilievo: in pochi istanti tutto esaurito, poi silenzio. Eppure, una volta sul posto, molte sale risultavano semivuote. Gli ospiti internazionali — artisti, sceneggiatori, illustratori che avevano attraversato continenti per incontrare il pubblico — si trovavano davanti platee desolate, file di sedie vuote e uno scenario che strideva con l’immagine di una manifestazione sempre sold out. Di fronte alla protesta montante, l’organizzazione aveva tentato una corsa ai ripari, ma le contromisure si erano rivelate tardive e inefficaci. In alcuni casi, per evitare lo spettacolo di sale mezze vuote, si era deciso di aprire gli ingressi a chi si accalcava fuori, vanificando di fatto le prenotazioni: in questo modo, paradossalmente, chi aveva seguito le regole ed era, miracolosamente, riuscito a prenotarsi, in alcuni casi era finito escluso.

A distanza di un anno, la storia si ripete. Il sistema di prenotazione online tramite Eventbrite è stato ripristinato con modalità pressoché identiche e il risultato non è cambiato: moltissimi eventi e firmacopie sono andati esauriti in una manciata di istanti.

L'accesso all'incontro con Tetsuo Hara e John Romita Jr. in vendita su eBay.
L'accesso all'incontro con Tetsuo Hara e John Romita Jr. in vendita su eBay.

Uno degli esempi più emblematici, verificatosi proprio mentre stavo scrivendo questo articolo, è quello dell’incontro con Tetsuo Hara, leggendario creatore di Ken il Guerriero, e John Romita Jr., storico disegnatore Marvel e DC: l’evento è scomparso dal portale delle prenotazioni all’istante e, neanche cinque minuti dopo, i biglietti erano già comparsi su eBay a prezzi astronomici. Una dinamica che non lascia spazio ai dubbi: nessun essere umano può completare manualmente una procedura di prenotazione nell’arco di millisecondi. Siamo di fronte a un vero e proprio “assalto dei BOT”, programmi automatizzati progettati per accaparrarsi i biglietti e rivenderli, poi, al miglior offerente. È il lato oscuro della digitalizzazione: una tecnologia che, invece di rendere più equo l’accesso agli eventi, crea nuove disuguaglianze.

Quest’anno l’organizzazione di Lucca Comics & Games ha introdotto una piccola novità: i biglietti per gli eventi a prenotazione vengono distribuiti in anticipo, e i posti che restano vacanti vengono riassegnati a chi si mette in coda davanti alle sale. Un correttivo che, in teoria, dovrebbe evitare lo spettacolo delle sedie vuote. Ma si tratta, in realtà, di una misura tampone che non tocca la radice del problema. Il mercato parallelo dei biglietti continua a prosperare, indisturbato. E il meccanismo di rivendita, oltre a sottrarre opportunità ai veri appassionati, alimenta un circolo vizioso in cui la passione diventa merce. Ogni posto “rubato” da un BOT e rimesso in vendita a caro prezzo rappresenta una piccola sconfitta collettiva: per il pubblico, per gli autori, e per la stessa immagine della manifestazione.

I cinque principi che guiderebbero Lucca Comics & Games: Community, Inclusion, Discovery, Respect e Gratitude, ne escono letteralmente con le ossa rotte.

Accessi a firmacopie in vendita su eBay
Accessi a firmacopie in vendita su eBay

A colpire è soprattutto la lentezza — e, per molti, l’apparente indifferenza — con cui l’organizzazione affronta il problema. Non si tratta di un fenomeno marginale o difficile da individuare: le tempistiche anomale delle prenotazioni, la comparsa pressoché immediata dei biglietti online, e la ripetizione puntuale dello schema da un anno all’altro rendono evidente la portata della distorsione. Eppure, nonostante le segnalazioni, non risultano azioni incisive né controlli adeguati. Né sono state annunciate collaborazioni con piattaforme di prenotazione dotate di sistemi anti-BOT, come avviene ormai in molti altri contesti — dai concerti internazionali ai grandi festival cinematografici. Se Lucca tace, tanto fa Eventbrite.

Il rischio, ormai concreto, è che una delle fiere più amate e identitarie del Paese perda progressivamente credibilità. Lucca Comics & Games è, da sempre, la celebrazione della creatività, dell’incontro e della partecipazione popolare: la città che si apre ai fumetti, ai giochi, al cosplay e alla cultura geek. Ma questa apertura perde senso se l’accesso agli eventi più importanti diventa appannaggio di chi sa sfruttare algoritmi e rivendite parallele. Che fine fanno i principi di Community e Inclusion se gli incontri, le conferenze e i firmacopie diventano qualcosa di elitario, a cui possono permettersi di partecipare solo coloro i quali hanno disponibilità economiche importanti e non battono ciglio di fronte alla prospettiva di spendere 200/300 euro per un posto in platea?

La conseguenza è un paradosso: mentre la fiera si spende per comunicarsi come un evento inclusivo, aperto a tutti, le sale più prestigiose rischiano di aprirsi sempre più solo per chi può permetterselo, trasformando Lucca da evento popolare a fenomeno turistico sempre più di lusso. È una ferita d’immagine che pesa, e che dovrebbe preoccupare chi la fiera la organizza tanto quanto chi la ama.

Le soluzioni, in realtà, esistono e non sono nemmeno così complicate da attuare. Basterebbe introdurre un sistema di prenotazione con verifica umana (ad esempio CAPTCHA o autenticazione a più passaggi), limitare il numero di biglietti prenotabili per utente, monitorare attivamente le rivendite online, e — soprattutto — dichiarare una linea di tolleranza zero contro chi alimenta questo mercato grigio. Servirebbe, insomma, la volontà di affrontare la questione alla radice, riconoscendo che non si tratta di un semplice “fastidio tecnico”, ma di una distorsione che colpisce l’essenza stessa dell’evento. Lucca Comics & Games non è (o non dovrebbe essere) una vetrina per speculatori digitali o a esclusiva discrezione di un pubblico ben più che benestante, ma un luogo di incontro e condivisione per tutti.

Se davvero la fiera vuole continuare a essere la “capitale della cultura pop europea”, dovrà dimostrare di saper difendere e mettere davvero in atto i suoi principi fondamentali: Community, Inclusion, Discovery, Respect e Gratitude, cioè il pubblico, gli artisti e quella comunità di appassionati che, ogni anno, riempie la città non per business, ma per passione.

Nota della redazione

Per rispetto della privacy e in linea con le norme deontologiche del giornalismo, i nomi dei venditori visibili nelle schermate di eBay sono stati oscurati. Le immagini hanno solo scopo informativo e servono a mostrare esempi reali di annunci presenti sulla piattaforma, senza alcuna valutazione sui singoli utenti o sulle loro attività di vendita.