Nuova versione cinematografica per i Puffi, le minuscole creaturine blu ideate da Peyo nel 1958,e da allora mai più usciti dall'immaginario collettivo. Protagonisti di fumetti, serie animate, lungometraggi animati e misti live/action. Uguale successo negli anni ha arriso al merchadinsing, con i pupazzetti raffiguranti i Puffi nei più svariati atteggiamenti, caratteri e mestieri, oggetto di collezione feticistica, raggiungenti quotazioni anche consistenti nel mercato del collezionismo.
Con I Puffi – Il film, Chris Miller (Shrek terzo, Il Gatto con gli Stivali), passa dalla Dreamworks alla Paramount Animation Studios, con il compito di svecchiare l'universo narrativo dei personaggi.

Uscendo dal ripetitivo schema che vede i Puffi impegnati contro il cattivo di sempre, il Mago Gargamella, la trama del film vede il villaggio dei Puffi come crocevia di una nuova mitologia, con degli eventi che porterenno Grande Puffo a essere rapito da Razamella, fratello di Gargamella, invenzione di questa mitologia cinematografica. Ma lo schema è più complesso del solito, perché l'eliminazione dei Puffi non è fine a stessa, e fa parte di un disegno più ampio, al centro del quale ci sono dei libri magico. Vi tranquillizzo, nella vicenda sono coinvolti anche gli immancabili Gargamella e Birba.
Ma l'ampliamento della mitologia non finisce qui. Scopriremo, con un vero e proprio innesto di retro-continuity, dei dettagli sulle origini dei Puffi, e che anche Grande Puffo ha un fratello, Ken, a capo di un gruppo di Puffi che vive tra le pieghe del nostro mondo.
Last but not least, qualcuno si è mai chiesto se la caratteristiche di ogni Puffo siano innate, se il carattere sia conseguenza del nome o il contrario?
L'esistenza di un Puffo Senza Nome sembra stabilire che ogni Puffo ha necessità di intraprendere un percorso che lo porti a scoprire sia nome che proprie caratteristiche, ciascuno con i suoi tempi.

La novità ha consentito alla sceneggiatrice Pam Brady di andare oltre l'ennesima struttura che prevede un rapimento dei puffi e loro liberazione che sventa i piani del mago malvagio, inserendo un elemento dinamico, ovvero un arco di trasformazione e di crescita, novità in un universo narrativo in cui il carattere di ogni personaggio era scolpito sin dall'inizio, definito già dal nome.
Per il resto la storia è lineare e scorrevole, densa di gag e di emozioni, con vari colpi di scena. Se anche la parte centrale sembra bloccata e poco scorrevole, per via di numerose spiegazioni, l'atto finale ha un ritmo incalzante.

Ottima la cura grafica dei vari mondi, perché i cosidetti multiversi appaiono anche qui, resi come ormai è solito fare con diversi stili grafici. Pertanto i Puffi appaiono disegnati nel loro stile fumettistico da ligne claire, realistici nel mondo reali, a pastello, e così via, tra citazioni pop-art e di altri movimenti artistici.
Introdotto da un piacevole cartone animato di Spongebob, I Puffi – Il film è una piacevole avventura per famiglie.
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