Il regista Rob Reiner è stato trovato morto domenica pomeriggio nella sua casa di Brentwood insieme alla moglie Michele Singer. Aveva 78 anni.

Secondo il Dipartimento di Polizia di Los Angeles, le morti sono oggetto di un’indagine per omicidio: la coppia sarebbe stata accoltellata.

Figlio del celebre scrittore, regista e comico Carl Reiner, Rob Reiner aveva attirato per la prima volta l’attenzione del grande pubblico interpretando Michael “Meathead” Stivic, il genero hippy dell’operaio rozzo e reazionario Archie Bunker (Carroll O’Connor), in nove stagioni della sitcom di successo della CBS All in the Family., da noi nota come Arcibaldo. Per quel ruolo vinse due Emmy come miglior attore non protagonista in una serie comica, nel 1974 e nel 1978. 

Dopo aver firmato testi per programmi come The Smothers Brothers Comedy Hour, Happy Days e la stessa All in the Family, e dopo aver realizzato un paio di film per la televisione, Reiner approdò al cinema nel 1984 come regista, sceneggiatore e co-protagonista di This Is Spinal Tap, mockumentary improvvisato e amatissimo dedicato a una band heavy metal tanto ottusa quanto memorabile.

Rob Reiner, senza forse essere noto al grandissimo pubblico, ha in realtà puntellato la storia di Hollywood dagli anni '80 ai primi 2000, con alcuni film che hanno segnato la passione cinefila di moltissimi, con film diventati riferimenti culturali, amati dal grande pubblico e studiati per la loro efficacia narrativa.

Con le sue regie solide, senza clamori e virtuosisimi, Reiner è riuscito a essere l'anello di congiunzione tra la New Hollywood degli anni '70, desiderosa di rompere gli schemi, e la tradizione, creando però a sua volta qualcosa di completamente nuovo, di cui all'epoca forse non tutti si sono resi veramente conto, che ha influenze ancora oggi.

Da queste parti per esempio, il nome di Reiner è indissolubilmente legato a La storia fantastica (The Princess Bride, 1987), adattamento del romanzo La principessa sposa) di William Goldman. Fiaba avventurosa, romantica e ironica, il film è da anni un caposaldo dell'immaginario collettivo. Chi non conosce la triste storia di Inigo Montoya? Si tratta di un film che ha proposto un fantasy fatto di personaggi non spavaldamente eroici, ma non per questo meno memorabili.

Ogni appassionato ha il suo film. Il mio film Reiner del cuore è Harry ti presento Sally… (When Harry Met Sally…, 1989). Il prototipo della commedia romantica di fine secolo, ancora oggi citato, amato e imitato. Una storia che cuce il ritmo da screwball con un pizzico di malinconia, con una New York riconoscibile e allo stesso tempo diversa dalla cartoline, grazie anche alla sceneggiatura geniale di Nora Ephron. Con due personaggi autentici, che si inseguono per anni per poi finalmente raggiungersi, modello per le situazioni di molte coppie di sit-com e commedie romantiche successive.

Probabilmente altri avranno loro film del cuore tra gli altri efficaci film diretti da Reiner, come i due fortunati adattamenti da Stephen King: Stand by Me, intenso racconto di formazione, e Misery non deve morire, thriller claustrofobico. E come dimenticare il dramma giudiziario Codice d’onore?

Ricordare Rob Reiner significa riconoscere il valore di un autore dotato di solidità e coerenza pur nei diversi generi, capace di sintetizzare senza semplificare o banalizzare, di emozionare senza autocompiacimento o virtuosissimi di maniera. Un narratore che ha lasciato il segno silenziosamente, ma con un impatto visibile nel cinema hollywoodiano ancora oggi.