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La fiaba di Ovo – Parte prima
Negli anni del governo britannico di John Major viene concepita l'idea di costruire un edificio apposito per le celebrazioni del Terzo Millennio. La struttura, denominata Millennium Dome, viene aperta al pubblico nel 2000. Al suo interno sono offerti spazi educativi e intrattenimenti di vario genere, fra cui uno spettacolo appositamente concepito, che va in scena tre volte al giorno. Si tratta dello Show di Ovo, una poetica fiaba musicale ideata da Peter Gabriel e portata in scena da un ensemble di 160 acrobati di varie nazionalità. Quella che segue è la sua storia…
LeggiIl mito di Guerre Stellari e la Forza del fantasy
L’eterna diatriba della classificazione di genere: Star Wars fantascienza o fantasy? Argomento apparentemente frivolo, eppure perfetto per indagare a fondo nella genesi di una storia che ha cambiato il modo di pensare il cinema senza inventare niente sul piano narrativo. E il segreto del successo non ha niente a che fare con le navi spaziali, ma affonda le radici nel mito e negli elementi su cui si basa il genere fantasy
LeggiIl vento di Novembre
Racconto di Salvatore Perillo
Non è per niente facile, da vivi, ridere della morte. La ragione è nota: risiede nell’assoluta, dolorosa incertezza del dopo. E’ dunque un'irrimediabile ignoranza a spaventare piuttosto che la consapevolezza di una terribile condizione. Da qui l’atavico desiderio di ghermire il segreto dell’immortalità. Ma forse la risposta è già nell’enunciazione dell’enigma, e c’è chi, come Jorge Luis Borges, ne insinua il sospetto: “Essere immortale è cosa da poco, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte”.
LeggiDietro
Racconto di Marco Giorgini
E' un po' come accade nei romanzi di King, dove l'insolito si nasconde tra le pieghe della normalità; è un po' come i sorrisi troppo rassicuranti in Rosemary's Baby di Polanski; è un po' come l'idea fulcro che dà vita ai film di Lynch, e che il regista fermò in questa dichiarazione: “Avrei voluto veder accadere cose nella mia esistenza: sapevo che niente era come sembrava, ma non riuscivo a trovarne una prova".
Leggi32. Poco da dire
Ho pensato e ripensato a questo trentaduesimo capitolo; l’ho perfino scritto. Poi, però, l’ho cestinato. Detesto i riempitivi e come in un romanzo, in cui ogni scena deve far progredire la storia in qualche direzione, mi piace l’idea che “Un nuovo mondo” non contenga capitoli inutili.Niente da fare, dedicare interamente questo capitolo alla narrazione e ai dialoghi non ha senso.
Leggi31. La trama sfilacciata
Dopo numerosi scricchiolii, a questo punto con una serie di schianti casca il palco in modo rovinoso, signori. Generare la trama nell’atto stesso di scrivere la prima stesura è avventato: nel migliore dei casi il risultato sarà una trama sfilacciata, lacera. Non avrete altro modo di rammendarla che con delle toppe; vistose toppe.In poche parole: ideare una trama senza impegnarsi in una fase di ideazione è fallimentare, oltreché un controsenso.
Leggi28. Punto e a capo 1
Riparto dall’affermazione iniziale su ciò che sarà questa, più breve, seconda parte.«Credo sia importante non dar mai nulla per scontato e, sebbene estenuante, rimettersi in gioco di continuo. Proprio a partire da questo presupposto, in questa seconda parte tenterò di confutare quanto detto nella prima.»
Leggi27. Il cerchio 2
Chiudiamo il cerchio, dai. È una buona idea, chiuderlo. Poco importa sia imperfetto, ciò che conta è che prima o poi venga chiuso. E la chiusura del cerchio è la coerenza interna dell’opera, senza la quale avrete soltanto una linea spezzata curva e non la forma che volevate all’inizio.
LeggiMunchkin (Casa Editrice: Raven; ed.orig. Steve Jackson Games)
Uccidi il mostro, arraffa il tesoro, pugnale alle spalle il tuo miglior amico prima che lo faccia lui
LeggiOnce upon a time (Unicorn, ed.orig. Atlas Games)
Racconta la tua fiaba, in fretta, prima di tutti gli altri
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