Fra le mille cose da fare a Lucca Comics & Games -hanno calcolato che c'è un evento ogni tre minuti considerando tutte le sezioni- una di quelle che non volevo perdere era il Quizionario dei cartoni animati. Forse per la mia innata passione per questo genere di intrattenimento, spesso preferibile a molti film in circolazione, forse per il fanciullino che è in me e che continua a ordire complotti ai danni della mia maturità, alle 16.30 mi sono recata al Padiglione Junior, poco lontano da quello di Lucca Games, dove c'è la "base" della Delos Books, il padiglione A004.

Entrando, sono rimasta incantata dal suono di un flauto. Un gruppo di musicisti coinvolgeva in bambini con giochi, pennarelli e cartoncini, oltre che con la musica, per l'appunto. Per quel minimo di contegno che mi è rimasto, ho desistito dal farmi spazio alla ricerca di un pennarello e di un pezzo di cartoncino da imbrattare.

Poi, come accade quando si è travolti da mille impulsi visivi, mi sono distratta, vedendo vagare per aria dei palloncini argentati a forma di missile.

Nello stand a vetri c'era un tipo strano che lanciava missili: era Daniel Valentin Simion, il curatore del Dizionario dei Cartoni Animati. La cosa mi ha rincuorato. Per fortuna non ero, e non sono, l'unica a dissociarmi dalla consapevolezza del distacco richiesto dalla mia età. Ma a Lucca un discorso del genere è una contraddizione in termini.

Lo stand era pieno. Le persone che arrivavano erano accolte dall'autore e dalle sue valenti collaboratrici con un sorriso aperto.

“Venite, sedetevi... Prego qui c'è ancora posto...”

Grandi e piccini si alternavano fra le sedie.

“Tutti possono giocare”, perché per i cartoni animati non è mai tardi.

Due le squadre, ciascuna composta da un adulto, un giovane, un adolescente, due bambini di diversa età. Con l'aiuto della “regia” su un pannello venivano proiettate le domande con le risposte multiple, come Chi vuol essere Miliardario? (Milionario, anche se in Euro, è riduttivo e se dobbiamo sognare, dobbiamo farlo in grande). I concorrenti avevano a disposizione anche gli aiuti del pubblico, dell'autore, o l'aiuto del 50 e 50.

Ovvio che i quesiti non fossero difficili, la cosa divertente era proprio la mancanza di competizione. Il quiz era finalizzato al divertimento e alla condivisione. Tutti i partecipanti hanno ricevuto dei premi molto belli, offerti anche dalla casa editrice Anton: dalla spilla del dizionario al volume stesso, a gadget vari e volumi di fumetti.

Senza essere retorica devo constatare quanto mi rallegri come ci possa essere una comunione che oltrepassi barriere di appartenenza, di stato, di estrazione, vedere come ci si possa divertire senza percepire le differenze.

Forse Lucca serve proprio a questo. Per quattro giorni giochiamo tutti insieme.