300K! È questo il titolo dell’aggiornamento postato qualche tempo fa da Brandon Sanderson sul suo blog. Aggiornamento nel quale, dopo un anno di lavoro su A Memory of Light, fa il punto della situazione.

La cifra che, unitamente a una barra di percentuale dei progressi compiuti, Sanderson continua a segnalare ai suoi lettori, è un’indicazione di quanto è stato fatto, e di quanto ancora c’è da lavorare, sull’ultimo romanzo del ciclo de La Ruota del Tempo.

E per aiutare i non addetti ai lavori a orientarsi meglio sulla possibile lunghezza di un romanzo in base al conteggio delle parole scritte, l’autore di Lincoln confronta le dimensioni attuali di A Memory of Light con quelle dei romanzi scritti da lui stesso negli scorsi anni e quelle dei volumi ultimati da Robert Jordan prima della sua scomparsa.

Questo dunque l’elenco fornito da Sanderson, aggiornato al 12 dicembre. Accanto alla lunghezza indicata da lui abbiamo scelto di aggiungere il numero di pagine che compongono l’edizione italiana, quando esistente, per dare riferimenti più precisi ai nostri lettori.

Alcatraz Versus the Evil Librarians, 60.400 parole.

Nuova primavera (prequel alla serie, di Robert Jordan), 121.815 parole, 336 pagine in inglese, 349 pagine in italiano.

Elantris, 202.765 parole.

The Final Empire, 214, 752 parole.

Il sentiero dei pugnali (8° volume), 226.687 parole, 604 pagine in inglese, 823 in italiano.

Warbreaker, 236.301 pagine.

Il cuore dell’inverno (9° volume), 238.789 parole, 625 pagine in inglese, 776 in italiano.

Hero of Ages, 244.201 parole.

Il Drago rinato (3° volume), 251.392 parole, 624 pagine in inglese, 701 in italiano.

The Well of Ascension, 252.739 parole.

La Grande caccia (2° volume), 267.078 parole, 705 pagine in inglese, 751 in italiano.

Crossroads of Twilight (10° volume), 271.632 parole, 704 pagine in inglese.

Una corona di spade (7° volume), 295.028 parole, 896 pagine in inglese, 888 in italiano.

L’Occhio del Mondo (1° volume), 305.902 parole, 832 pagine in inglese, 791 in italiano.

Knife of Dreams (11° volume), 315.163 parole, 1000 pagine in inglese.

A Memory of Light (12° volume), 352k, al momento.

I fuochi del cielo (5° volume), 354.109 parole, 992 pagine in inglese, 951 in italiano.

Il Signore del Caos (6° volume), 389.264 parole, 1011 pagine in inglese, 1082 in italiano.

L’ascesa dell’Ombra (4° volume), 393.823 parole, 1008 pagine in inglese, 1071 in italiano.

Il primo elemento che emerge dall’elenco è che A Memory of Light sarà certamente l’opera più lunga scritta da Sanderson nella sua ancor giovane carriera. Fatto, questo, non sorprendente visto che la complessità del mondo di Jordan, l’ampiezza della sua visione e la capacità di far muovere un notevole numero di personaggi senza mai perdere di vista la loro coerenza interna e le loro caratteristiche individuali è difficilmente eguagliabile da parte di scrittori anche più esperti.

Brandon comunque nel suo lavoro per ultimare la saga ha a disposizione una notevole quantità di materiale redatto dallo stesso Robert prima della morte: appunti, brani già ultimati e scalette di avvenimenti che lo stanno aiutando a non perdere la rotta nel difficile lavoro.

Il secondo elemento riguarda la lunghezza complessiva del dodicesimo romanzo. Al di là delle revisioni, certamente necessarie, il testo attualmente si colloca come il quarto in ordine di lunghezza, dietro solamente a L’ascesa dell’Ombra, Il Signore del Caos e I fuochi del cielo.

Il volume alla fine sarà decisamente lungo, anche se paragonato agli altri che costituiscono la saga, ed è per questo che Sanderson si è fermato a fornire qualche risposta ai tanti interrogativi che gli giungono dai fan.

La barra di percentuale che indica quanto lavoro è stato svolto al momento è collocata al 90% riguardo la prima stesura, ed era al 75% nel momento in cui pubblicava le sue note. Ma, ci aveva informati l’autore già in passato, questa barra è stata preparata e in seguito aggiornata in base alla supposizione che il libro alla fine sarebbe stato composto da 400k parole, corrispondenti, più o meno, alla lunghezza di L’ascesa dell’ombra, il volume dalle maggiori dimensioni fra quelli già pubblicati.

All’inizio del lavoro credeva di riuscire a rimanere entro questo limite, anche se ha sempre ritenuto che ogni libro è lungo tanto quanto è necessario che lo sia perché la storia venga raccontata nel giusto modo. Dopo poco tempo si è reso conto che in questa storia c’erano troppe cose da raccontare per riuscire a comprimerle in una lunghezza stabilita arbitrariamente e che di conseguenza il volume sarebbe stato più lungo.

Quanto lungo ancora non può dirlo con certezza, anche se già da luglio ritiene che alla fine si aggirerà intorno alle 600-700k parole. Le 300k parole dell’annuncio quindi indicano la stesura di circa metà dell’opera, anche se non ne è certo perché in passato non ha mai realizzato nulla di simile.

Inoltre sarà ancora necessario un notevole lavoro di revisione prima che il volume possa essere ultimato. L’aspettativa per questo romanzo atteso ormai da quasi vent’anni, sua, di Harriet e di tutti i lettori è altissima, e non vuole deludere nessuno.

L’enorme dimensione del testo implica il rischio che il romanzo possa essere pubblicato in due distinti volumi. Un’eventuale decisione in questo senso sarà presa da Harriet Popham Rigney, vedova ed editor di Jordan, e Tom Doherty, presidente della Tor Books.

Per quanto lo riguarda, lui si occuperà di terminare il libro, indipendentemente da quella che sarà poi la sua lunghezza finale, alla massima velocità di cui è capace mantenendo la più alta qualità possibile. In questo modo, anche se alla fine A Memory of Light dovesse essere spezzato in due parti, i lettori avrebbero comunque la certezza che la fine esiste, e che la storia non proseguirà all’infinito.

La conclusione, ci ricorda, è già stata scritta dallo stesso Robert, lui deve solo tappare i buchi che ci sono fra le varie parti e raggiungerla.

Quanto a una data finale di pubblicazione, al momento non è in grado d’indicarla. La scrittura è difficile, complicata dall’altissimo numero di personaggi di cui deve seguire la vicenda e dalla necessità di non discostarsi dallo spirito della saga, adattando il proprio stile a quello del Creatore.

Inoltre, anche se gli elementi che compongono la trama sono già pronti per essere utilizzati, ogni volta che si trova a dover far agire un personaggio secondario non può semplicemente adattare la sua personalità nel modo che gli sembra più efficace. Prima deve verificare cosa si è detto di lui in passato, come ha pensato, parlato e agito, in modo da non contraddire in alcun modo ciò che è già avvenuto.

Per aiutarsi nel lavoro ha scelto di procedere soffermandosi su singoli gruppi di personaggi, portando ogni singola storia a compimento prima di tornare indietro e narrare le vicende di cui è protagonista qualcun altro. In questo modo gli è più facile focalizzarsi su di loro, senza essere obbligato a tenere a mente troppe cose nello stesso periodo.

La speranza di Sanderson è quella di arrivare a 400k parole per la fine dell’anno. Dopo dovrà incontrarsi nuovamente con Harriet – l’incontro precedente, dello scorso aprile, gli è stato utile per arrivare fino a questo punto – per discutere del prosieguo del romanzo. Fra le decisioni da prendere ci sarà quella relativa alla necessità di fare un’eventuale pausa nella scrittura per dedicarsi a una revisione.

Se sarà così, crede di poter terminare la stesura verso i mesi di giugno-luglio, altrimenti la prima redazione potrebbe essere pronta già verso marzo-aprile. Anche se queste sono solo ipotesi, perché non è davvero sicuro di quanto tempo impiegherà a rivedere il tutto. E l’ultima cosa che vuole fare è realizzare qualcosa di raffazzonato solo per poter abbreviare un po’ i tempi.

La sua speranza, comunque, è quella di ultimare il libro per il prossimo mese di novembre. Dopo di che, l’editore è già pronto per stamparlo nel più breve tempo possibile.