Sei ore di macchina. Certo amiamo davvero molto il nostro genere letterario per sottoporci a queste tradotte.

Ne vale la pena? Sì, ne vale la pena.

Giusto per conoscere il simpatico Ian Watson, stringere la mano a vecchi amici, ricalarsi nell’atmosfera inimitabile di queste convention e poter dire ‘io c’ero’. L’ambiente è raccolto, tutto è concentrato nelle sale dell’hotel Ambasciatori, che per questa giornata mette a disposizione i suoi spazi ampiamente sufficienti. Ci si aspetta che l’affluenza di pubblico aumenti nelle prossime due giornate: dopotutto oggi è un giorno lavorativo

Tre gli eventi che hanno caratterizzato questa mia prima giornata:

- La merenda Hobbit offerta da FantasyMagazine

Grande successo per lo spuntino offerto da FantasyMagazine e costituito da prelibatezze provenienti dalla Terra di Mezzo. Lembas di Lothlorien e Lembas di Granburrone, pan di spagna accompagnato da marmellata di lamponi o crema gialla, brioches dei nani e pasticcini al miele delle Terre del sud, da innaffiare con sidro o tè.

Nella classifica del gradimento al primo posto i pasticcini e una delle qualità del pan di via, andato a ruba.

Una bella ricarica d’energia per chi deve poi aspettare la cena delle 21.00.

- La tavola rotonda ‘Trent’anni di Italcon’

Prima di mettere le gambe sotto al tavolo andiamo a sentire cosa ci raccontano Vittorio Catani, Silvio Sosio, Ernesto Vegetti e Gianfranco Viviani. Si parla di Italcon, che compie trent’anni, con chi le ha vissute tutte, da spettatore o da organizzatore. Gustosi aneddoti hanno accompagnato l’agile storia delle convention italiane raccontata da quattro protagonisti; disguidi organizzativi, tumulti, successi; gli episodi da ricordare sono tanti e il tempo troppo poco

- La performance di Ian Watson posseduto dall’anima di H.G. Wells

E' probabile che il nome di Ian Watson risulti sconosciuto ai più, o se non completamente sconosciuto, quanto meno poco familiare. Si tratta infatti di un autore non molto noto in Italia e che nel corso del tempo avrebbe meritato un maggiore numero di titoli in catalogo. Il motivo è chiaro: Watson è uno specialista in storie brevi e il pubblico italiano sembra visceralmente contrario, a sentire gli editori, alla misura del racconto. Questo fa sì che del vasto panorama della fantascienza giungano quasi esclusivamente le storie lunghe, ci sono quindi autori quasi completamente ignorati o che magari hanno avuto una certa fama in un periodo limitato, su iniziativa di un editore, ma che poi non sono stati ripresi.

Forse più noto per essere lo sceneggiatore di A.I. Intelligenza artificiale, Ian ha intrattenuto il pubblico calandosi nei panni di H.G. Wells e guardando il mondo di oggi attraverso i suoi occhi. Forse la recitazione non sarà stata da Actor Studio, ma il testo, con le sue gag esilaranti, era irresistibile.

Una Battuta? Siamo in Romania e Wells/Watson si accorge di essere uscito di casa senza berretto. Ne acquista uno da baseball con un nome stampato davanti: L'Adige.

"Quando sono arrivato in Italia nel presente e a bordo della mia macchina del tempo, dato che il sole picchiava, ho indossato lo stesso berretto: Al che i miei accompagnatori italiani mi hanno fissato meravigliati e hanno esclamato: - Dove hai comprato quel berretto?

- Su un marciapiede in Romania – ho risposto

- Ma è il berretto della Lega – ha ribattuto uno degli accompagnatori. – Toglitelo subito!

E qualcun altro: - Lascialo in testa!

Confesso di non aver capito assolutamente niente di tutto questo. Forse qualcuno dopo me lo potrà spiegare”