L'esordio delle Cronache del Mondo Emerso nel mondo del fumetto è come la chiusura di un cerchio. Licia Troisi, appassionata di Manga e cosplayer, ispira un albo che al fumetto giapponese deve parecchio; forse non avrebbe nuociuto al fumetto essere concepito con una foliazione più ampia, in bianco e nero, e persino impaginato al rovescio. Il formato comic book è più che sufficiente per la storia che viene raccontata, e sicuramente l'impatto spettacolare delle ampie tavole a colori è garantito.

Effetti speciali e colori ultravivaci. E' un prodotto adatto al suo pubblico, di cui soddisfa le aspettative, quindi un buon prodotto, se si guarda l'aspetto del marketing. E perchè dovrebbe essere indirizzato a un altro tipo di lettori d'altra parte?

C'è tutta la cura professionale del prodotto realizzato su commissione, con una sceneggiatura, di Roberto Recchioni, che tiene sempre conto del pubblico al quale è riferito.

I disegni a opera di Giuseppe Ferrario e Gianluca Gugliotta sono realizzati con perizia. Paolo Barbieri non lo stiamo conoscendo adesso, la sua copertina non poteva mancare. Il colorista Christopher Possenti merita una menzione speciale, assieme al letterista Michele Petrucci.

Un prodotto furbo insomma.

5 stelle al progetto. 2 stelle complessive perchè la trama è esile

esile e non osa raccontare altro che non siano le paturnie esistenziali della incerta Nihal, invece di tentare la strada di raccontare aspetti diversi del Mondo Emerso. E' stata considerata l'idea di raccontare qualcosa di non collegato ai principali personaggi della saga?

Non è dato saperlo. Potrebbe essere oggetto di future miniserie. La Dark Horse con Star Wars ha costruito l'"expanded universe" proprio partendo da storie dedicate a personaggi minori.

Gli inserti di testo, a opera della stessa Troisi, nulla aggiungono a quanto descritto nei libri in realtà, ma sono un "must" per i collezionisti più famelici.

Le pagine sono la dimensione standard di comic book all'americana,

forse poco più. Un bonelliano a colori sarebbe stato molto più

costoso. Un manga o un bonelliano in bianco e nero avrebbero avuto un rapporto prezzo qualità migliore.

Comunque 10 e lode all'ufficio marketing della Panini. Puntando ai soli lettori delle "cronache" puntano a numeri da sogno per un fumetto medio

italiano.

Tutto sommato poteva anche andare peggio. Dato il successo dei libri originari, avrebbero potuto riempirlo di pagine bianche e sarebbe stato lo stesso un successo.