"Fuori dalla finestra vede il gatto. Si trascina meno questa volta, e anche il pelo sembra un po' più bello o, se non altro, meno disastrosamente spelato. Da settimane Leila usa i soldi che si guadagna per comprare cibo per gatti invece che merende. Lascia la scatolina aperta nel cortile e alla ricreazione la ritrova pulita. E tutto quel cibo al gatto deve aver fatto una montagna di bene. Il gatto si ferma fuori dalla finestra e i due si guardano. E' un gatto strano, che ti guarda negli occhi, senza spostare la testa, senza mai guardare da nessuna altra parte, e quando lo fa, uno si dimentica di tutto il resto. Lo sguardo di Leila si perde nell'oro degli occhi del gatto. L'oro degli occhi si riempie di un altro oro che si stende a dismisura: un'infinito numero di steli d'erba, prati sconfinati che ricoprono colline..."

Il Gatto dagli Occhi d'Oro, della Fanucci Editore, è l'ultimo romanzo di Silvana De Mari, autrice torinese d'adozione già autrice della cosiddetta Trilogia degli Ultimi, (l'Ultimo Elfo, l'Ultimo Orco, Gli Ultimi incantesimi) per Salani, che le è valsa riconoscimenti importanti in Italia e soprattutto all'estero, ottenendo particolare successo in Inghilterra.

Ancora più recente per Lindau la pubblicazione di Il cavaliere, la strega, la Morte e il diavolo, antologia di racconti brevi che spaziano tra storie di un passato lontano, altre contemporanee, a ciò che l'autrice definisce "un lungo racconto forse di fantascienza e infine un saggio sulla morte". De Mari scrive: "Perché un saggio sulla morte? Perché ogni racconto, ogni romanzo, ogni poema, ogni storia raccontata da ogni uomo, donna e bambino dall’inizio del mondo parla della morte, anche le narrazioni dove la morte non compare, dove tutto va bene, perché tutta la nostra capacità di raccontare nasce per ingannare l’attesa della morte, la coscienza che siamo mortali. Questa coscienza l’abbiamo solo noi. Qualche volta ce ne dimentichiamo. Qualche volta crediamo di dimenticarcelo, ma in realtà la coscienza della nostra mortalità è sempre con noi, come un avvoltoio sulla spalla, o forse con un angelo custode, perché senza la nostra mortalità tutto sarebbe insulso e senza senso".

Silvana De Mari è nota per scrivere storie che propongono ai lettori più giovani temi forti con un linguaggio diretto e schietto senza perdere il senso di fascinazione tipico del fantastico. Le sue storie sono, tra le altre cose, affascinanti, oscure, realistiche, magiche, inquietanti; fanno appello al meglio che c'è in noi ricordandoci sempre che la barbarie, l'oppressione degli umili, il riscatto di chi si scopre improbabile eroe, non sono invenzioni della letteratura di genere.

Silvana De Mari chiacchiererà di questo e molto altro alla libreria Delfino di Pavia sabato alle 17:30.