Caro vecchio horror. Non si fa in tempo a dichiararlo morto, che risorge dalle proprie ceneri.

Ecco dunque in arrivo, com'era ovvio attendersi, il seguito di quel The Ring che ha spopolato nelle sale un anno fa (135 milioni di dollari d'incasso nei soli USA), versione occidentale del "fenomeno" nipponico nato dal romanzo di Suzuki Koji. Bisognerà pazientare qualche tempo, ma il produttore della DreamWorks, Walter Parkes, in un'intervista rilasciata a Mtv, ha annunciato la volontà di produrre un Ring 2. Sicura la presenza della splendida Naomi Watts nei panni di Rachel Keller, come quella di Gore Verbinski sulla sedia del regista (anche se "voci di corridoio" - in realtà poco credibili - riportate dal sito RingWorld, parlano di rimpiazzi eccellenti come Steven Spielberg, Sam Mendes o Wes Craven).

Se la trama rispetterà, almeno a grandi linee, quella dell'originale giapponese, Rasen, e del romanzo omonimo di Koji, dovrebbe iniziare con l'autopsia di uno dei personaggi morti dopo aver visionato la videocassetta, sviluppando l'intera vicenda come una sorta di thriller medico.

Ma è molto più probabile che il sequel americano non avrà nulla a che vedere con quello nipponico. È facile, comunque, aspettarsi un approfondimento della storia di Samara, e del mistero che la lega al fatale videotape. E che altro? L'esplosione esponenziale del contagio, come suggerisce il finale del primo film? Visto che di solito i sequel riservano una escalation di morti violente, quest'ipotesi è tutt'altro che campata per aria.

La data annunciata dalla DreamWorks per l'uscita del film è il 10 novembre 2004.