Umani di tutti i tipi circondano il palazzo di Waterstone’s a Piccadilly in un’allegra fila ordinata in tarda serata, mentre le telecamere scelgono gli esemplari più interessanti da filmare. Sono i fortunati possessori di biglietto per il lancio del nuovo libro di Terry Pratchett, I Shall Wear Midnight (quarto nella saga della piccola strega Tiffany Aching), previsto appunto per mezzanotte. L’autore è entrato nell’anima un po’ di tutti, tutti si sentono un po’ abitanti del Mondo Disco. Il popolarissimo scrittore, come si sa, ha problemi di salute e non lo si vuole affaticare oltre i trecento autografi. Le porte si aprono puntualmente alle undici, e si viene accolti con un bicchiere di vino e una borsa nera contenente libro, spilla e penna.
Cosa cambierebbe Terry Pratchett del suo passato? Beh, si impegnerebbe per fare più sesso. Ma a parte quello, inizierebbe a scrivere libri full-time almeno dieci anni prima. Ma in fondo il tempo “perduto” gli ha fatto imparare molto, la sua professione di giornalista gli ha insegnato moltissimo sulle persone e i loro segreti (come gli ammiratori ben sanno, i suoi personaggi, che siano umani, licantropi o dei, sono ricchi di sfumature e presentano una tale varietà di sfaccettature che è difficile non identificarsi, o comunque riconoscersi in qualche modo, persino in un gargoyle o una bashee). Dal canto suo, il personaggio con cui si identifica è Scuotivento, ma non elabora più di tanto.
Parlando delle sue opere per bambini, ammette che scrivere quel tipo di libri è molto complicato, perché per un adulto è difficile sapere quali possano essere i concetti che un bambino può capire. Gli viene chiesto se non affronti forse dei temi un po’ troppo pesanti. "Se i bambini di oggi sono abituati a essere intrattenuti dall’horror, se reggono lupi mannari e vampiri, possono anche reggere il concetto di genitori violenti."
Comincia a farsi tardi, mezzanotte si avvicina, si fa una pausa. All’unisono, molti dei presenti aprono il libro e iniziano a divorarlo. Dopo circa un quarto d’ora, Sir Pratchett torna. È in camicia da notte, con tanto di cappellino. "I shall wear midnight", alla lettera. Comincia un conto alla rovescia più emozionante di quello di capodanno. Tre… due… uno… mezzanotte in punto, e il libro è ufficialmente uscito.
Comincia la lunga fila per gli autografi sulle copie.
Tassativamente niente dediche, e verso la fine della fila si capisce perché: Terry è esausto, rispettosamente nessuno insiste, contenti di aver almeno avuto un contatto con lui. La firma include due timbri, uno rosso sul titolo, un orologio che segna la mezzanotte, e l’altro la convalida ufficiale dell’autografo.
Ti vogliamo bene Sir Terry, e grazie del mondo che hai creato per noi.
1 commenti
Aggiungi un commentocucciolo, mi sono commossa!
certo che questa deve essere la malattia più terribile per uno scrittore. è orrendo. povero, il nostro sir.
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