Millie è alla disperata ricerca di un lavoro non solo perché vive in macchina ma soprattutto perché la sua libertà condizionata dipende dal riuscire a trovare un’occupazione stabile. Come ex galeotta ha bisogno di una dimora fissa e per questo si candida per la posizione di collaboratrice domestica nella ricca dimora dei Winchester. Nina, la padrona di casa, da principio sembra entusiasta di lei ma ben presto si dimostra un vero e proprio incubo. Millie scopre che la donna è stata ricoverata diverse volte in un ospedale psichiatrico, per questo è soggetta a continui e immotivati sbalzi d’umore. Di tutt’altra natura è invece il marito Andrew che non solo appare come un compagno paziente e comprensivo, capace di occuparsi della figlia Cecilia e della casa, ma diventa un alleato di Millie contro le angherie della moglie. Peccato che Andrew sia anche un uomo bellissimo, una tentazione pericolosa per chi dovrebbe tenersi fuori dai guai.
Tratto dal romanzo di Freida McFadden, Una famiglia – The Housemaid si colloca in quel filone di thriller psicologici che andavano tanto di moda a cavallo tra anni Novanta e Duemila, ma che il cinema di Hollywood oggi fa fatica a produrre di nuovo. Sarà per il calo di interesse da parte del pubblico o incassi meno sicuri, oggi il genere attrae più le piattaforme che il grande schermo, fatto che rende ancora più strana la scelta di far uscire Una famiglia – The Housemaid a cavallo del periodo natalizio in competizione con pellicole rivolte a tutta la famiglia. L’idea è forse quella di dare un’alternativa mainstream e adulta a chi cerca una storia che riesce a giocare bene con lo spettatore, precedendo con svolte narrative prevedibili ma sapientemente alternate a colpi di scena ben assestati. Un ritmo che forse si sfalda nel finale un po’ tirato per le lunghe, ma che comunque non rovina la tenuta complessiva della pellicola.
Aiuta poi la scelta di un cast calibrato al millimetro, con Sydney Sweeney sempre brava nell’incarnare personaggi forti e fragili al tempo stesso, e ottima nello spartire la scena con un’Amanda Seyfried altrettanto eclettica, in una dualità che non mette mai in ombra l’una per l’altra. Completa il triangolo Brandon Sklenar, magnetico e capace di trasformarsi da semplice oggetto del desiderio a personaggio chiave in una storia di relazioni a tre. Paul Feig dal canto suo gira un film classico, quasi tutto d’interni nella villa dei Winchester, senza inutili barocchismi in un racconto che ha già diversi snodi narrativi da seguire. Una famiglia – The Housemaid è un ottimo thriller di cui è difficile parlare senza cadere in spoiler (fortunatamente il trailer non rivela nulla), solido nel suo impianto narrativo, che lascia spazio agli attori più che alla regia e in grado di far divertire in un periodo dominato da zuccherose storie natalizie.


















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