Certi "hobby" possono nuocere alla carriera. È quello che scopre la dottoressa Erin Gilbert (Kristen Wiig) quando un libro che aveva scritto in gioventù con un'amica persa di vista, Abby Yates (Melissa McCarthy), ritorna in vendita a sua insaputa. Si tratta di una ricerca che afferma che i fantasmi sono reali. Una tesi in contrasto con il procedimento di valutazione della candidatura di Erin a docente della prestigiosa Columbia University. Se già il Rettore Filmore (Charles Dance) non vede di buon occhio la donna per motivi del tutto sessisti, un simile frangente potrebbe nuocere completamente alla carriera della donna che si mette sulle tracce dell'amica. Quando la trova scopre che anche lei è una scienziata, che lavora in un istituto meno prestigioso, ma che ha continuato le sue ricerche, aiutata da una abile ingegnere, Jillian Holtzmann (Kate McKinnon).

Le tre saranno coinvolte in eventi paranormali che non riusciranno a documentare, perdendo i loro posti di lavoro. 

Alle ragazze non rimane che cercare di continuare le ricerche autofinanziandosi con un'attività di acchiappafantasmi, per la quale strada facendo imbarcheranno la ex controllore della metropolitana Patty Tolan (Leslie Jones) e il segretario bello ma totalmente svampito Kevin Beckman (Chris Hemsworth).

Nonostante l'incredulità generale, del sindaco di NY Bradley (Andy Garcia) in primis, la squadra d'acchiappafantasmi scoprirà il mistero che si cela dietro la catena di eventi paranormali che sta coinvolgendo New York, avendo la propria occasione di riscattarsi e di salvare il mondo.

Più o meno, con nomi e alcune psicologie cambiate, potrebbe essere la trama di Ghostbusters del 1984. Nessuna sorpresa parliamoci chiaro.

Sgombriamo il campo da qualsiasi paragone con un film che oltre a essere di grande successo è anche di culto, fonte di tormentoni che sono nel lessico dall'epoca. Chi mi segue su queste pagine sa che non sono contrario per partito preso a simili operazioni, anzi mi stupisco del perché ciò che accettiamo come normale a teatro, diventi disdicevole al cinema. La discrimine non è il merito dell'operazione, ma il come è condotta.

Ghostbusters del 2016, diretto da Paul Feig che lo ha scritto insieme a Kate Dippold, con produttore Ivan Reitman (regista dell'originale), è un film divertente. La storia scorre ed è coerente, le battute fanno ridere e, soprattutto, Feig è riuscito nel miracolo di rendere Chris Hemsworth comico in maniera spiazzante e sorprendente.

Chris Hemsworth in Ghostbusters
Chris Hemsworth in Ghostbusters

La domanda propulsiva di questa versione è abbastanza evidente. Se già i Ghostbusters originali facevano fatica a essere creduti, quanto dovrebbe faticare un gruppo composto per 3/4 da preparatissime scienziate in un mondo che oltre a non credere al paranormale è profondamente sessista?

Una domanda non peregrina, alla quale il film risponde con le armi della comicità e dell'ironia, riuscendo nell'intento di mostrarci anche una storia di donne che lottano con tutte le loro competenze perché la loro affermazione sia la normalità e non la "paranormalità".