Abbiamo già parlato di Back in Time – The Exhibition, la mostra, più volte prorogata, che alla Villa Beretta Magnaghi di Marcallo con Casone (MI), vi consente di  varcare la soglia verso Hill Valley nelle varie epoche della saga di Ritorno al Futuro: il 1885, il 1955, il 1985 e 2015. Anche se non esattamente in quest'ordine, come spiega la Timeline all'ingresso della mostra. Il cuore batte forte e gli occhi brillano di emozione davanti a ogni vetrina, come se si fosse davvero a un passo dal mitico Marty McFly! Qui tutto parla direttamente alla passione dei veri fan di Ritorno al Futuro e invita a vivere un’esperienza che va molto oltre una semplice esposizione.

Qui sorgerà la nuova Hill Valley
Qui sorgerà la nuova Hill Valley

La mostra è organizzata da Infinity Events in collaborazione con Ritorno al Futuro Italia APS e celebra i quarant’anni dal debutto cinematografico del primo film della saga. Il cuore della mostra pulsa grazie alle collezioni private del Back To The Future Museum, un vero tempio per cultori e appassionati. Questa realtà, nata nel 2010 dall’iniziativa di un collezionista italiano, rappresenta l’unica realtà nazionale riconosciuta da Universal Pictures come partner ufficiale per gli anniversari del 2010 e del 2015. Infinity Events, organizzatore storico di molte fiere tematiche, cura annualmente l’allestimento di grandi stand a Cartoomics-Gamesweek di Milano e altre manifestazioni nazionali e internazionali, promuovendo la cultura cinematografica legata al mondo della fantascienza e alimentando la passione attraverso esperienze interattive e fotografiche.

L’adrenalina di un fan alla mostra

Vorrei evitare "l'effetto Elrond", rievocando tempi remoti, ma è un dato di fatto che "io c'ero", quando arrivò al cinema il primo film dei tre film diretti da Robert Zemeckis, su sua sceneggiatura co-scritta con Bob Gale, prodotto da Steven Spielberg. E questo punto di vista, del tutto personale, è innegabile.

Appena si entra nella Villa Beretta Magnaghi e si varca la soglia dell’expo, ci si ritrova sommersi dall’atmosfera magica dei film. Ogni dettaglio vibra di nostalgia: la colonna sonora in sottofondo, i pannelli pieni di curiosità e le installazioni luminose che ricordano il fulmine che colpì la torre dell’orologio.

Il visitatore accede a un vero e proprio parco a tema di oltre 2.000 metri quadrati, articolato in sezioni che ripercorrono la genesi, la produzione e l’impatto culturale della trilogia. 

Il Walkman di Marty!
Il Walkman di Marty!

Ma la parte veramente incredibile dell'esperienza è trovarsi faccia a faccia con autentici oggetti di scena che hanno fatto la storia del cinema: il giubbotto rosso di Marty, l'Hoverboard, la famosa scarpa Nike autoreallacciata, lo storyboard del finale originario del film, il Walkman di Marty con il quale come "Darth Vader" terrorizza suo padre da giovane. Tanti pezzi che l'unico consiglio che posso dare è scoprirli di persona. Sono certo che ognuno troverà il suo preferito. In coda all'articolo vi dirò il mio…

Ci sono oltre cento memorabilia originali, che sono stati ripresi in scena, pezzi certificati dalle case d’asta internazionali e mai visti prima in Italia: i costumi, le sceneggiature, storyboard e rare fotografie dal set rendono la visita un autentico viaggio tra amicizie, avventure e invenzioni folli. 

Ogni pezzo è presentato con approfondimenti tecnici e curiosità inedite, capaci di svelare dettagli della lavorazione cinematografica e del collezionismo mondiale. Nella galleria in fondo all'articolo ve ne propongo una minima parte, giusto per stuzzicare la curiosità. La mostra è imperdibile per ogni fan.

L’esperienza immersiva

Non si tratta infatti solo di una mostra statica, ma di una vera e propria immersione sensoriale grazie ad ambientazioni scenografiche, proiezioni esclusive di documentari e making of, pannelli interattivi e aree tematiche dedicate ai dietro le quinte. I visitatori possono calarsi nell’atmosfera anni Ottanta, rivivendo la magia e le suggestioni dell’epoca anche attraverso installazioni sonore e light-design retrò, in un equilibrio tra nostalgia e sguardo verso il futuro.

Ogni vetrina è una finestra sul sogno, ogni installazione è una promessa di tornare – giusto per qualche ora – indietro nel tempo. Come fan, non c’è modo migliore per celebrare i 40 anni di Back To The Future: con la pelle d’oca, prendendo foto, sorridendo e condividendo la magia con altri appassionati.

La Delorean!
La Delorean!

C’è un momento preciso durante la visita in cui l’emozione raggiunge il massimo: il primo sguardo alla DeLorean DMC12 Time Machine, fedele alla versione vista sul grande schermo, nell'apposita sala dell’esposizione. Ogni fan lo sa, quella non è solo un’auto: è il simbolo di tutti i viaggi nel tempo che abbiamo immaginato davanti allo schermo, sperando di poter vivere almeno una volta un salto a 88 miglia orarie. E chi non vorrebbe fotografarsi all'interno della Delorean del film, con il suo flusso canalizzatore bene in evidenza?

La Ford '46 di Biff!
La Ford '46 di Biff!

E non mancano gli altri “veicoli leggendari” come la Ford 1946 di Biff Tannen (sulla quale non si può salire!), il pulmino Wolkswagen T2 dei “terroristi libici” e l’inconfondibile Toyota Hilux SR5 di Marty McFly.

L’orgoglio di sostenere una causa speciale

Le donazioni per il Team Fox
Le donazioni per il Team Fox

Sapere che parte del ricavato della mostra viene devoluto alla lotta contro il Parkinson, attraverso il Team Fox, rende tutto ancora più significativo. Vuol dire che la passione per “Ritorno al Futuro” può davvero fare la differenza, unendo generazioni al ricordo e alla solidarietà. Ricordiamo infatti che Michael J. Fox è affetto sin dalla giovane età dal Morbo di Parkinson, ed è il promotore di un'associazione impegnata nella ricerca sulla malattia di Parkinson. Parte del ricavato viene devoluta a queste attività benefiche, offrendo inoltre la possibilità ai visitatori di contribuire con donazioni dirette. L’iniziativa coniuga così divertimento, divulgazione e solidarietà.

Conclusioni

La mostra è aperta tutti i giorni, fino al 26 ottobre 2025, con visite che gli organizzatori dicono durare circa 60 minuti (in realtà il sottoscritto c'è rimasto quasi tre ore). L’accesso è regolato da prenotazione tramite il portale Fever, attraverso fasce orarie contingentate, al fine di garantire sicurezza ed evitare sovraffollamento. Il sito web ufficiale e i canali social offrono aggiornamenti continui su iniziative, ospiti e novità, rendendo ogni visita un’esperienza sempre diversa e coinvolgente, un viaggio immersivo attraverso spazio, tempo e ricordi che hanno segnato la storia del cinema e ispirato generazioni di fan.

Fan che, a giudicare dalle lingue che ho sentito pronunciare, vengono dall'estero per una mostra che è l'unica in Europa a potersi considerare ufficiale.

A parte le indicazioni di natura pratica, che trovate sul sito ufficiale backintimetheexhibition.com, vivere Back in Time – The Exhibition da fan è qualcosa di unico: è la celebrazione di un sogno, la realizzazione di mille desideri, il ritrovarsi insieme ad altri innamorati di una saga che continua a parlare di speranza, coraggio e amicizia – dentro e fuori dal cinema. Ogni oggetto qui ha davvero attraversato il tempo… e finalmente ci ha raggiunti.

Bonus track

Non so quanto siate ansiosi di saperlo, ma se siete arrivati qui ve lo dico. Il mio pezzo preferito è la serie di disegni dello storyboard del finale alternativo di Ritorno al Futuro, che è accompagnato da un video che lo mostra quasi in movimento.

Lo storyboard del finale alternativo di Ritorno al Futuro!
Lo storyboard del finale alternativo di Ritorno al Futuro!

Un finale che forse non si accorda bene con quanto visto al cinema. non girato perché solo quella scena sarebbe costata oltre un milione di dollari!

Quando passerete di lì, non dimenticatevi di guardarlo, immaginando come sarebbe stato se…