- Siamo pronte – risposero in coro Caroline e Mara.

Gaby, allora, con espressione serissima versò accanto al buco il bicchiere di vino e prese il coltello. Molto lentamente se lo avvicinò alla mano e sempre con lentezza si forò il dito indice, dal quale uscì subito una gocciolina di sangue. 

Afferrò Jimmi l'agnellino. Le dispiaceva un po' doverlo sacrificare, ma non gli era mai stata particolarmente affezionata. Spalmò la goccia di sangue sul collo dell'agnello cercando di sembrare più sicura di quanto non fosse in realtà e rimase a osservarlo con aria seria. Ora c'era una piccola macchia rossa sul peluche bianco. 

Sorrise soddisfatta scoprendo i dentini da latte, poi con decisione piantò il coltellino nel ventre dell'agnello, mormorò una preghiera per Proserpina e Pluto e si preparò a entrare negli inferi. 

Non aveva paura ma non era nemmeno tranquilla. Se tutto fosse andato bene avrebbe rivisto i suoi genitori. Era molto eccitata a quell'idea, era da tempo che voleva incontrarli.

Così senza ulteriore indugio si avvicinò al passaggio e ci infilò una mano dentro. Non succedeva niente. Digrignò i denti sospirando esasperata, aveva sempre funzionato, perché adesso no? Fece un respiro profondo, si concentrò e richiamò alla mente l'immagine di Ulisse che entrava nell'Ade, ed ecco che il piccolissimo buco nella terra sotto al cespuglio di lavanda divenne molto più grande, tanto da consentire a una bambina e due bambole di passarci attraverso. Il primo impulso fu di fare un balzo indietro. Le vennero anche le vertigini. Quell’enorme buco buio che sprofondava nella terra le dava i brividi e sentiva una corrente d’aria fredda uscire da lì. Ma se per rivedere i suoi genitori doveva entrare nel buio e nel freddo l’avrebbe fatto. Strinse i denti, prese le bambole e strisciò nel passaggio segreto. Avanzò carponi per qualche minuto nell’oscurità più totale e infine arrivò in una specie di grotta appena illuminata da qualche fiaccola. Dalle pareti uscivano le ombre dei morti, ma Gaby non si preoccupò. Non le avrebbero fatto del male, perché lei aveva la protezione di Pluto e Proserpina, e poi perché mai i morti avrebbero dovuto far del male a una bambina e due bambole? 

Rabbrividendo di freddo e forse, doveva ammetterlo, di paura, si ripulì alla meno peggio il vestito dalla terra e iniziò a camminare in cerca dei suoi genitori. Le servì un po' di tempo e dovette concentrarsi molto, ma alla fine riuscì a vederli. Uscivano da una parete proprio come gli altri morti, ma loro si tenevano per mano. Le venne da piangere per la gioia. Erano quasi come li ricordava! Solo un po' più sbiaditi.

Visto che non la notavano corse loro incontro, emettendo gridolini di estasi e incredulità per essere riuscita nel suo intento. I due la videro e allargarono le braccia per accoglierla, sorridendo.

Quello che si dissero resterà tra loro, perché è una cosa privata. Basti sapere, al curioso, che Gaby raccontò come aveva trascorso quegli anni e che i suoi genitori ne furono soddisfatti. Nonna Rose se la stava cavando bene con la loro figliola.

Gaby era entusiasta. Certo, il posto non era dei più accoglienti ma lei, che in fondo era solo una bambina, era felicissima di poter rivedere la sua mamma e il suo papà e non si accorgeva di nient'altro. Non delle ombre che si muovevano silenziose alle sue spalle, non delle sue bambole che la fissavano un po’ allarmate, non delle torce alle pareti o della curiosità che il suo passaggio segreto aveva destato nella strana popolazione di quel luogo.

Non vedeva niente di tutto ciò. Sapeva solo che finalmente aveva ritrovato i suoi genitori e non avrebbe voluto lasciarli mai più. Ma sapeva che doveva tornare a casa, nonna Rose ci sarebbe rimasta molto male se al mattino non l'avesse trovata nella sua camera. Lo spiegò dolcemente ai genitori che si trovarono d'accordo con lei. Gaby li abbracciò, o meglio tentò di farlo, perché come tutti gli spettri erano incorporei. Volse loro le spalle e mosse alcuni passi per tornare al suo passaggio segreto, quando ebbe un ripensamento. 

Si voltò di scatto verso la madre e chiese:- Mamma, come devo fare per restare con voi per sempre?